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Negli ultimi 4-5 anni
si sono diffuse a macchia d’olio
le arti marziali miste (MMA),
2 persone, rinchiuse dentro una gabbia,
sono chiamate a darsele di santa ragione
utilizzando un mix di discipline
di combattimento:
pugilato, judo, muay tai, ecc…
È uno sport molto duro,
esistono davvero pochi
limiti da non prevaricare,
tanto che gli incontri si concludono
spesso con sangue e fratture a fiumi.
In un quadro così crudo
vi stupirete nello scoprire
che l’atleta di punta dell’MMA
è una donna: Ronda Rousey.
Ronda è una star indiscussa,
ha dell’incredibile il suo cambiamento
fisico da dentro a fuori dal ring:
mezza nuda sulla copertina di un magazine
è una bomba sexy di femminilità,
nella gabbia invece è un qualcosa
che si avvicina a Mike Tyson.
Non ha la fisionomia di una trans, anzi,
è tanto bella quanto sborona,
ciò le ha permesso di conferire
a tutto il movimento una patina glam e,
di conseguenza, la ribalta internazionale.
L’avvenenza di Ronda non passa inosservata,
diversi film (I mercenari 3 e Fast & Furious 7)
e programmi tv (Saturday night live, David Letterman Show)
l’hanno vista protagonista.
La Rousey però non è un fenomeno da baraccone,
nasce come judoka di buon livello,
il che la porta a vincere anche una medaglia
di bronzo alle Olimpiadi ma, si sa,
col solo Judo non si mangia,
e Ronda si ritrova dopo pochi anni
a dormire in macchina.
L’ennesima batosta per una ragazza
costretta a crescere col trauma
del suicidio del padre.
Di qui il passaggio all’MMA,
dove diventa campionessa incontrastata
dal 2012 al 2015, infliggendo KO alle avversarie
quasi sempre alla prima ripresa.
A fine 2015 perde lo scettro sotto i pugni di Holly Holm,
ciò però non le ha impedito
di restare il simbolo di questo sport.
Come vedrete nell’immagine sopra,
l’EA Sports, ha scelto lei
come testimonial del gioco ufficiale
dell’UFC (il campionato dove combatte Ronda)
ponendola addirittura in primo piano rispetto
a Conor McGregor, attuale campione maschile.
Se ci riflettete, tutto questo ha del rivoluzionario,
in uno sport tipicamente maschile,
il personaggio simbolo è una donna,
è come se venisse scelto come testimonial
di un gioco di calcio (Pro Evolution Soccer, Fifa)
non Messi o Cristiano Ronaldo,
bensì una calciatrice.
Per capire perché questa scelta
non sia così scellerata
vi riporto il numero di fan su Facebook:
Conor McGregor (attuale campione in carica)
2 milioni e 300 mila,
Holly Holm (attuale campionessa in carica)
1 milione e 400 mila,
Ronda Rousey
10 milioni e 300 mila.
Beh, allora iniziate a
capirli quelli di EA Sports?
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