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Archive for the ‘Libera’ Category

Ciò che più mi ha colpito della vicenda Tiziana Cantone
è stata l’ennesima uscita infelice di quella blatta
di Selvaggia Lucarelli,
una che ha costruito il proprio successo
alimentandosi con lo sporco altrui.

Scrive un post dove punta il dito
contro gli haters della Cantone
rei di averla indotta al suicidio.
Poi subito dopo cosa fa?
Lo stesso degli haters:
mette alla gogna mediatica
un suo follower per un commento (orrendo)
sulla Cantone.

Cara Lucarelli, paladina della legge,
se “l’amante” di Tiziana Cantone
è un verme, uno stronzo, ecc… ecc..
per aver diffuso il video
che non faceva certo onore alla donna,
tu che hai dato in pasto alla rabbia
di oltre 1 milione di persone
un povero Cristo per un’uscita infelice,
cosa saresti?

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https://i0.wp.com/www.nextquotidiano.it/wp-content/uploads/2016/02/brexit-1.jpg

Gli inglesi, vedendosi invasi dagli stranieri,
hanno ben pensato di chiudere le frontiere
non calcolando che sì, sarà più difficile
per uno straniero entrare nel Regno Unito,
ma anche per un britannico sarà complicato
uscire dalla sua terra.

Dicono questo risultato di chiusura
sia stato determinato dal popolo più anziano,
ma se il voto è segreto,
come si fa a dire che i vecchi
hanno votato per uscire dall’Europa
mentre i giovani no?

Inoltre, se l’eventualità dell’exit
era considerata catastrofica
per la maggior parte dei politici,
ma per quale motivo
hanno indetto il referendum?

D’accordo che il popolo è sovrano
e la democrazia viene prima di tutto,
ma ci sono cose troppo complesse per cui
i cittadini non possono essere chiamati
ad esprimere una preferenza,
il cittadino non può valutare
tutte le ricadute di una sua azione,
proprio per questo delega al Parlamento
chi deve farlo per lui.

La cosa migliore si è verificata dopo,
con gli stessi cittadini che si sono
mobilitati per ripetere il referendum.
Stupendo.
Tipo le partite a carte tra i vecchietti al parco,
se perdi la prima chiedi la rivincita,
ma poi in caso di uscita del “remain”
nella seconda votazione, i sostenitori dell’exit
avrebbero chiesto un nuovo referendum?
La “bella” diciamo.

Suggerisco al governo inglese di fare
come quello italiano, accettare l’esito del voto
e poi continuare a fare ciò che si vuole
cambiandogli semplicemente nome.

Così non si scontenta nessuno.

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https://i0.wp.com/cache.filehippo.com/img/ex/4717__tor_browser_for_windows_1_4_6_15.png

Aziende ed enti pubblici
per impedire ai dipendenti
l’accesso ai siti di svago
(social network, web radio, ecc…)
si affidano a sofisticati
e costosissimi software.

Trova tutti d’accordo
che sul posto di lavoro
si debba pensare solo a produrre
e che, probabilmente,
queste misure restrittive
sono un atto dovuto,
c’è anche da dire, però,
che i tempi cambiano
e con essi anche la tecnologia:
se prima uno era lavativo,
l’unico strumento che aveva
per trasgredire era
il pc della propria
postazione di lavoro,
adesso gli basta infilare
una mano nella tasca,
prendere il cellulare
e passare ore e ore
a controllare le battone
che segue su Twitter.

Premesso ciò,
per 6 mesi ho dovuto parcheggiarmi
in un ufficio pubblico,
dove fino al mio arrivo
aveva sempre regnato l’anarchia
più assoluta, col pc ognuno
andava dove gli pareva.
Arrivo io, tempo 2 settimane,
introducono il blocco
ai siti “a rischio relax”,
nel mio caso, chiamato
“Barracuda web filter”:
non ci potevo passare.

Non ci potevo passare
sia perché hanno
aspettato proprio me,
sia perché lì dentro
non si fa un emerito cazzo,
ed io in qualche modo
devo pur perdere tempo
aspettando che si facessero le 14:
una controllatina sui social
di tanto in tanto ci stava tutta.

Non mi abbatto e inizio
a setacciare il web
alla ricerca di una soluzione,
leggo che tutto potrebbe
essere aggirato attraverso dei proxy/vpn.
Scarico quello che di solito uso
“UltraSurf” e lo testo sul pc aziendale.
Funziona.
Social sbloccati, inizio a urlare
come Tardelli nell’82.
Il giorno dopo, in uno slancio d’altruismo,
comunico all’ufficio la mia scoperta
e installo lo stesso software
sul pc di una collega.
Inizialmente va,
lo chiudo, lo riapro e non va più.
Quei bastardi di gestori della rete
me lo avevano “bruciato”.

Non mi do per vinto,
torno a setacciare il web
e vado mirato su quelli
che dovrebbero essere i migliori
proxy/vpn in circolazione,
“Hola” e “Tor browser”,
scarico entrambi e li inizio a testare.

Visto che il mio pc aziendale
è un catorcio di 15 anni fa
che monta ancora XP x32,
Hola non mi partiva proprio,
Tor sì, e ho velocemente
eseguito la configurazione automatica,
si è avviato finalmente il browser
e… andato, sbloccato!
Tutto di nuovo sbloccato!

Barracuda web filter,
software che costa dai 1.600 ai 20.000€,
inculato alla grandissima
da un freeware da 40mb.

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https://i0.wp.com/benessere.letteradonna.it/files/2013/11/dott-loiacono-emilio-alessio-medico-chirurgo-medicina-chirurgia-estetica-plastica-cavitazione-endocrinologo-dietologo-nutrizionista-roma-cellulite-sessuologia-ecografie-dermatologiasmett.jpg

Se credete alla favoletta della donna
che matura prima dell’uomo, ok,
vi posso anche assecondare,
però dovete ammettere
che questo discorso
vale a 360°, matura prima
sotto il punto di vista mentale
ma anche fisico…

Un uomo di 50 anni ha fascino,
una donna di 50 è un relitto.

Ha dell’incredibile come
verso i 40 abbiano tutte
una decomposizione così repentina.

La genetica aiuta,
ma vi assicuro che le poche
a restare attraenti,
con un fisico da fare invidia
a quelle più giovani di 10-15 anni,
sono le donne che vanno in palestra.

Detta così sembra la scoperta
dell’acqua calda,
ma io faccio riferimento
a quelle che vanno in palestra
a buttare il sangue per ore,
facendo bodybuilding e non certo pilates.

Sono delle amazzoni:
addome piatto,
un culo che sembra scolpito nel marmo,
muscoli delle braccia tonicissimi,
senza alcuna pelle che pende a penzoloni,
unica nota stonata, le tette,
bruciando tanti grassi
solitamente si ritrovano un seno ridotto,
che molte provvedono
a correggere chirurgicamente.

Dopo i 40 la donna non può
mantenere la propria “morbidezza”,
l’impalcatura andrà a cedere inevitabilmente,
pertanto ha bisogno di un rinforzo,
una spinta verso l’alto
che modelli e sorregga
quella massa gelatinosa.

La dieta aiuta a mantenere
un aspetto dignitoso
ma non rallenta
il decadimento fisico,
cosa che può avvenire esclusivamente
con l’allenamento fisico quotidiano.

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https://i0.wp.com/www.montescaglioso.net/files/images/6th-birthday.jpg

Oggi spegniamo la SESTA candelina!
Come ogni anno, approfitto di questa ricorrenza
per fare il punto della situazione.

Il blog non ricopre più un ruolo
centrale nel mio tempo libero,
a Novembre dello scorso anno
ho aperto una pagina Facebook
su cui sto riversando tutte le mie forze.
Sono partito con zero utenti,
non c’era nemmeno il mio di “like”
né quello di un mio amico (come tuttora),
nel momento in cui vi scrivo
ne conto 342, non sono soddisfatto,
me ne sarei aspettati molti di più.

C’è da dire che su Facebook
se non investi denaro in promozione
è difficile che la gente ti trovi
e quindi inizi a seguirti;
ma, a meno che tu non sia un’azienda,
quello su Facebook è un investimento a perdere,
perché non ti torna nulla
da una pagina molto seguita,
a parte la gloria.
Sì perché con Facebook
non ci si guadagna,
l’unico modo che hai
per monetizzare con i tuoi fan
è crearti un sito web, pieno di banner,
sui cui dirotti sistematicamente
gli utenti della FBpage.
Altri modi, onesti, non ce ne sono
(alcuni guadagnano postando video
di siti esterni, ad ogni clic sul video
da parte di un utente FB,
alzano qualche centesimo).
Capirete di vostro,
che creare un sito web per 300 utenti
non ne vale la pena,
quindi sto continuando
a produrre contenuti per la pagina
in attesa di trovare il post viralizzante
che mi faccia ottenere la visibilità cercata.
Fino ad ora ne ho indovinati 5/6.

Chiusa questa parentesi su Facebook,
come di consueto,
i numeri del blog:
ha ottenuto 6000 condivisioni totali sui social
(l’anno scorso aveva chiuso a circa 5600)
e viene seguito da 92 follower (64 nel 2015).

Grazie per la vostra fiducia.

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Comunicazione Di Servizio

https://i0.wp.com/www.andreapatron.com/wp-content/uploads/2015/01/cryptolocker.jpg

Innanzitutto sono vivo ancora,
don’t worry.

Le cose stanno così:
venerdì scorso mi decido di fare
un backup di tutti i miei file
su un hard disk esterno,
come di tanto in tanto
sono solito fare,
ma all’improvviso mi si fionda
gente a casa e sono costretto
a rimandare tutto alla sera del giorno dopo.

Sabato pomeriggio,
mentre cercavo una partita in streaming,
mi becco un trojan (virus) tremendo,
il peggiore che vi possa capitare attualmente,
si chiama CryptoLocker,
ciò che fa è criptare
qualsiasi file del vostro pc in pochi secondi
chiedendovi un riscatto in denaro
per fornirvi la chiave di decriptazione.
Una volta infettati,
è impossibile recuperare autonomamente
tutti i file contaminati (a parte pagare).

Ovviamente a me fregava ‘na cippa
di musica, video, e cazzatelle varie,
sono sbiancato quando ho realizzato
di aver perso definitivamente
tutti post che avevo scritto su un file txt
in questo mese di pausa e anche precedentemente
(oltre una 15ina) e che, credetemi,
mi ero promesso di programmarli sul blog il sabato sera.

Quando si dice sfiga sopra sfiga.

Come se ciò non bastasse,
visto che era oltre un mese e mezzo
che non programmavo nulla,
mi sono quasi totalmente dimenticato
di cosa ci fosse su quel txt,
in questi giorni di spremuta di meningi
mi sono tornati alla mente giusto 4/5 argomenti,
quelli che, del resto, erano gli ultimi su cui avevo scritto.

Questo pippone per dirvi che,
non avendo più “scorte di post”,
non riuscirò a postare con la stessa regolarità di prima,
sono dispiaciuto però non mi abbatto,
ci sono cose peggiori nella vita
che aver perso per sempre ore e ore di lavoro.

Ci vorrà un po’, ma prima o poi
ricorderò tutto e lo riscriverò,
vi chiedo solo un po’ di comprensione.

Ripartiamo dalla prossima settimana
con un solo nuovo post settimanale,
sperando che la memoria torni in mio soccorso
e che io abbia i tempi tecnici
per riscrivere ogni singolo post.

Grazie, e scusate ancora.

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https://i0.wp.com/www.adnkronos.com/rf/image_size_400x300/Pub/AdnKronos/Assets/Immagini/deluca453231.jpg

C’è grande interesse attorno
alla persona di Vincenzo De Luca,
governatore della Campania
ed ex sindaco di Salerno.

Tutto nasce dalla sua, presunta,
incompatibilità a svolgere
l’attuale ruolo amministrativo
a causa di beghe giudiziarie pregresse,
che non andrò qui a trattare.

La mia idea prende forma dall’art.1 della Costituzione:
“La sovranità appartiene al popolo […]”.
Ne consegue, che le leggi debbano essere fatte
in funzione del volere del popolo,
se una legge non rispecchia questo volere,
non ha motivo di esistere.

Se alle elezioni regionali della Campania
si fosse presentato tra i candidati Totò Riina,
e avesse ottenuto la maggioranza dei voti,
Totò Riina sarebbe diventato legittimamente
governatore della Campania,
perché altrimenti non si sarebbe
ottemperato all’art.1 della Costituzione.

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Il Terzo Portiere

https://i0.wp.com/www.atletidicristo.org/images/sized/site_foto/moedimjuventus-560x260.png

Da bambini, solitamente il sogno comune
dei maschietti è quello
di diventare un calciatore.
Io da piccolo non avevo questo sogno,
ho iniziato ad averlo solo ora,
in età adulta, ma non voglio
diventare un calciatore qualsiasi,
io farei carte false per essere
il terzo portiere di una squadra di calcio.
Una qualunque, sceglietela voi.

Per cominciare, il terzo portiere
non deve essere un fenomeno,
tanto c’è più probabilità di vedere Gasparri
a un concerto di Fedez
che lui schierato titolare e,
se malauguratamente i portieri che lo precedono
si dovessero fare male contemporaneamente,
la società pur di non metterlo
in campo correrebbe a comprare un nuovo portiere.
Nonostante ciò,
lui mai una polemica, anzi,
accetta tutto di buon grado.

Lavora soltanto 9 mesi all’anno,
e per “lavoro” si intende
essere pagato per allenarsi inutilmente e,
come se non bastasse,
quando gli passerà la voglia di farlo,
ha pure il privilegio di andarsene
in pensione molto prima dei 40 anni.

La domenica mentre la sua squadra sta in campo
a sputare sangue e a beccarsi gli insulti dei tifosi,
lui puoi trovarlo comodamente in famiglia
a mangiare il ragù o,
se proprio gli va male, allo stadio,
rigorosamente in tribuna vip, col Martini in mano.
Se la squadra alza trofei,
i trofei li avrà vinti anche lui;
se la squadra fa piangere,
nessuno gli punterà il dito contro.

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Nella vita di un vip
arriva un momento che ne decreta
la caduta dall’Olimpo:
lo spot autolesionista.

Non mi spiego come sia
possibile che un responsabile immagine
possa consentire
certi autogol clamorosi,
consigliando al suo assistito
di fare da testimonial a prodotti
poco lusinghieri.

Prendete Cristiano Ronaldo, CR7,
pare scolpito da Michelangelo,
un fisico da culturista sotto
un viso da attore hollywoodiano,
pieno di soldi, di figa,
oltretutto a calcio è il più forte,
non ha un cazzo di difetto,
tanto che inizi a pensare
che non scorreggia, ma caccia aerosol dal culo.

Come fai a rovinare l’immagine a uno così?
Semplice, facendogli fare la pubblicità
di uno shampoo antiforfora.

Ronaldo, quello che viene immortalato
sui tabelloni 6×3 di Armani
con un pacco enorme in bella mostra,
quello che quando suda non emana tossine,
ma Acqua di Giò,
Ronaldo, quello che adesso tutto
il mondo saprà che appena
scuote la testa fa venire subito Natale.

Per le donne invece la morte mediatica
arriva con una pubblicità comune a molte di loro:
quella della tintura per capelli.

Lo voglio capire per Sabrina Ferilli,
50 anni, te lo immagini che abbia i capelli bianchi;
ma Elisabetta Canalis, che di anni ne ha 36,
anche lei con un seguito sconfinato
di adolescenti che presidiano il suo profilo
Instagram con una sola mano,
che motivo ha al mondo di comunicare
che s’è fatta vecchia e si deve tingere?
Non ha senso sputtanarsi così.

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https://i0.wp.com/curiosidades.batanga.com/sites/curiosidades.batanga.com/files/Como-se-hace-una-autopsia.jpg

La scienza e la tecnologia
hanno fatto passi talmente da gigante
che qualsiasi caso di cronaca
sembra non avere segreti.

Qualcuno è indagato per un crimine?
Si va a spulciare nel suo pc
per smontargli l’alibi e risalire
ad ogni singolo cyber-movimento.
Qualche altro è morto in cause misteriose?
Gli si pratica l’autopsia
e subito si risale al motivo.

Un mio pensiero (paura) ricorrente,
in questa totale mancanza di privacy
è che prendi una di quelle sere apatiche,
in cui per perdere del tempo e scacciare
via la noia scegli di spararti una sega,
durante l’atto, ci vai giù troppo pesante
e di lì a breve crepi di infarto:
ma ti devi pure far ridere addosso
quando ti aprono per autopsia?

E metti che sempre quella sera
eri alla ricerca di “emozioni forti”
e optasti per un sito di transessuali (!!!),
ma porca paletta,
oltre a morire da fesso
devi anche subire
la beffa di rimediare
una figura di merda allucinante.

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https://i0.wp.com/sport.sky.it/static/contentimages/original/sezioni/sport/olimpiadi/2012/08/24/liu_xiang_cina_infortunio_londra_2012_getty.jpg

Nelle competizioni agonistiche
la differenza la fanno le strutture.

Un paese come la Cina,
caratterizzato da una popolazione sconfinata,
è impossibile, per la legge dei grandi numeri,
che non sforni almeno un atleta
competitivo in ogni disciplina.

Sono fortissimi in quelle d’acqua, nella ginnastica
e nel ping-pong ma scarsissimi in quasi tutte le altre.

Così come non c’è da meravigliarsi se gli italiani
sono forti nel calcio (‘na volta…)
e totalmente inadeguati nel tennis.
Quanti campetti di calcio potete contare
nella vostra città? E di tennis?

La mancanza di strutture è figlia
della cultura e della tradizione di una nazione,
queste possono rivelarsi determinanti
per la vittoria anche in presenza
di una componente che dovrebbe
far saltare il banco:
la genetica.

La superiorità fisica dei neri sui bianchi
é cosa risaputa, i neri potrebbero sovrastare
i bianchi in qualsiasi sport atletico,
eppure, per mancanza di strutture,
scelgono di concentrarsi esclusivamente
su quelli riguardanti la corsa
tralasciando tutti gli altri che
li potrebbero vedere al vertice.

A memoria d’uomo,
ricordate che sia mai esistito
un forte nuotatore nero?

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https://i0.wp.com/www.gizmochina.com/wp-content/uploads/2014/07/s_5b7c3ea0e1ab41e984b6c25b63081cdc_meitu_1.jpg

Un po’ di tempo fa ho ripreso
con insistenza a monitorare
quei sitacci di annunci tipo
subito.it e kijiji alla disperata
ricerca di uno smartphone cinese,
introvabile in Italia.

Bene, lo smartphone, nuovo e da 64gb,
da listino costava 380€.
Gli italiani te lo volevano rifilare
usato e da 16gb alla stessa cifra.

Ha dell’incredibile come siamo maestri
nell’arte di fottere il prossimo,
nessuno dotato di buon senso penserebbe
mai di vendere un oggetto usato
a un prezzo maggiorato rispetto a uno nuovo,
noi sì.

In un prodotto usato il resto del mondo
ci vede un peso da cui liberarsi,
in cambio di una cifra simbolica,
pur di non destinarlo alla pattumiera;
noi invece ci vediamo
il pacco da rifilare a qualcuno
per rimediarci l’affare.

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https://i0.wp.com/www.centostorie.it/public/wordpress/wp-content/uploads/2012/09/120924_5anni.jpg

 

Oggi spegniamo la quinta candelina!

Vado fierissimo di questo blog,
è una delle cose che mi è riuscita meglio;
arrivi a pensare ciò,
ovviamente quando hai un riscontro di pubblico,
ma soprattutto quando vai a rileggerti
post di 2 o 3 anni fa senza vergognarti affatto
di quello che scrivesti all’epoca
(un po’ di imbarazzo sorge quando rileggo
quelli degli inizi, lo ammetto).

Che dire, questo angolino sperduto del web
per me è una continua sorpresa:

1) Ha un pubblico per lo più femminile
sebbene i suoi contenuti siano curati da un uomo,
che spesso tende al maschilismo.

2) Nell’ultimo anno ha avuto un boom pazzesco
di condivisioni sui social (circa 5600).
Una cifra talmente esorbitante che,
andando a controllare il nome dei post maggiormente condivisi,
mi fa sospettare sia opera di troll,
o almeno (per voi) me lo auguro…

3) Ha un buon seguito di follower (64).
Questo forse è il dato che mi allarma di più,
ragazzi, in tutta onestà,
io non mi seguirei mai, quindi grazie.

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https://i0.wp.com/www.oktoberfest.it/wp-content/uploads/monaco-a-piedi.jpg

1) I Testimoni di Geova.
Appurato che la tattica del porta a porta
non è più redditizia come un tempo,
stanno profondendo tutti i loro sforzi
sull’abbordaggio nei pressi dei luoghi pubblici affollati
(parchi, poste, ecc…). Ti vedi avvicinare
da due vecchie e pensi subito
“cazzo vogliono? Un aiuto ad attraversare la strada?”.
“Salve, le possiamo lasciare questo (l’opuscoletto),
Dio qua, Dio là”. Signora, abbia bontà, non sono credente!
“Non importa, Dio qua, Dio là”.
Eh vabbè…

2) Quelli che ti chiedono la sigaretta.
Specialmente se non sei fumatore, ne derivano
una serie di pippe mentali senza fine:
“ma ho la faccia del fumatore?”,
“avrò i denti gialli?”, “puzzo di fumo?”.

3) Quelli che ti chiedono le indicazioni stradali.
…Che tu puntualmente non riesci a fornire
perché magari ti trovi dall’altra parte del mondo
rispetto alla destinazione oppure perché
semplicemente non conosci quella via,
e lì sei costretto anche a subire
le umiliazioni dall’automobilista
che ti incalza con frasi tipo
“ma lei non è della zona?”.

4) Quelli che ti chiedono “Che ore sono?”.
Grazie alla diffusione dei cellulari,
ci si incappa ormai con meno frequenza.

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https://i0.wp.com/img2.wikia.nocookie.net/__cb20081018215715/gtawiki/images/0/0a/PlayStation.png

Se vi fermaste un attimo a pensare
ai passi da gigante compiuti
dalla tecnologia in 20 anni
e di come essa abbia condizionato (in meglio?)
le nostre vite rimarreste a bocca aperta.

Prendiamo come esempio i videogiochi.

Nel 1994 spopolava la Playstation 1,
era una scatola rettangolare, sgraziata,
color grigio topo.
Chi se la voleva assicurare,
doveva sborsare 900mila lire (prezzo di lancio),
i giochi o te li compravi originali o,
come la maggior parte degli italiani,
li andavi a prendere dal senegalese a 10€.
Un gioco ti durava mesi,
impazzivi per capire come si concludeva
un livello perché dovevi contare
esclusivamente sulle tue forze.

Il massimo dell’aiutino
che potevi concederti,
era comprare delle riviste specializzate
che ti svelavano dei trucchetti
e le soluzioni di determinati giochi.

Io oggi ho un aggeggino cinese
grande quanto l’indice e il medio
della mano messi accanto,
a livello prestazionale è molto
più potente di una ps1,
mi è costato 50€,
oltre a poter giocare ai giochi
della ps1, posso giocare
ai giochi di molte altre console,
e questi giochi non li pago,
li scarico gratuitamente
da internet da dove vedo anche le soluzioni.
Un gioco così non mi dura più mesi e mesi
facendomi scemunire,
ma poche settimane.

Facili confronti in 20 anni:

da ps1 —- al minipc cinese
dalla scatola rettangolare —- a una scatolina di 10cm
da 900mila lire —- a 50€
da 10€ di giochi — a 0€
da mesi su un livello — a pochi minuti vedendo la soluzione su youtube.

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https://i0.wp.com/www.dagospia.com/img/patch/02-2014/renzi-grillo-berlusconi-307080.jpg

 

Riflessioni a freddo
sulle elezioni europee.

Mi ha colpito molto
come i 3 principali leader politici
abbiamo improntato
la loro campagna elettorale
sul vilipendio.

Se ne sono dette di tutti i colori
per screditarsi a vicenda:
ebetino, nazista, assassino,
pluripregiudicato, ecc…

Si sono insultati
in elezioni dove
non andavano eletti loro,
ma i loro partiti.

E’ come se una famiglia
venisse giudicata sulla base
di un capofamiglia scapestrato.

Al centro del programma
non c’era il “noi faremo”
ma “il capo degli altri è una merda”
e così sono andati avanti per settimane.

Nel corso degli anni
ho imparato una regola non scritta
tanto basilare quanto infallibile:
per uno che sale, ce n’è uno che scende.

Fateci caso, succede sempre,
non solo in politica,
è una regola applicabile
a qualsiasi contesto.

Nella vita funziona un po’ come nel calcio,
puoi essere bravo quanto vuoi,
allenarti benissimo,
ma fino a quando il titolare
non inanellerà una serie di cazzate
tu il posto non glielo strapperai mai.

Le cose che funzionano non si cambiano,
neanche per quelle che ritieni migliori,
perché non hai mai la certezza
di fare la scelta giusta.

Il Pd avrebbe preso comunque il 40%
se Berlusconi e Grillo avessero
lasciato il posto a gente
più giovane e determinata?

Probabilmente no.

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Io sono ancora qua, eh già!

Quarta candelina,
il tempo passa senza
che ce ne accorgiamo,
eppure ho scritto 809
articoli in questi anni,
oltretutto diversi tra loro,
mica cotica!

Di acqua sotto i ponti n’è passata,
nonostante ciò,
non vi ho compreso affatto.
Ebbene sì,
quando penso di aver scritto un post bomba
di quelli che leggo e rileggo per gasarmi
e sentirmi Baricco,
non me lo cagate di striscio;
quando penso invece di aver scritto
una stronzata megagalattica,
su cui mi tormento per ore se pubblicarla o meno
tanto che me ne vergogno,
ecco arrivare i commenti e i like.

Bah, bravo chi vi capisce.

La mia vita ha avuto una sterzata
tanto repentina quanto inaspettata,
che punto a raccontarvi
prossimamente per darvi un’iniezione
di fiducia e positività,
in un periodo storico dove non guasta.

Di tempo per scrivere ne ho sempre meno,
cercherò comunque di aggiornare
il blog anche se non con la consueta frequenza.

Per finire, come d’abitudine
per questo post annuale,
qualche noioso dato:

oltre 42.000 visualizzazioni
26 utenti di media giornaliera nel 2013
135 condivisioni sui social
49 iscritti al blog (che ringrazio).

Un Abbraccio.

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Avete presente Capitano Ultimo,
reso celebre da Raoul Bova
in una fortunata serie tv?

Da un po’ di tempo mi domando
se sia fortunato o sfigato.

Inizia a lavorare nell’Arma.

Banghete.

Lo mettono nel Raggruppamento operativo speciale (Ros)
a combattere la mafia
dei Riina e dei Provenzano.

Fa il suo dovere,
poi entra in rotta di collisione
con i superiori e per protesta chiede
il trasferimento al NOE (Nucleo Operativo Ecologico)
attualmente CCTA (Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente),
una sorta di prepensionamento anticipato,
cosa vuoi che si faccia lì,
cosa vuoi che faccia lì
uno che viene da anni di lotta alla mafia.

Banghete.

Scoppia il caso “Terra dei fuochi”
e tutte le energie delle forze dell’ordine
vengono profuse nella lotta alle ecomafie.

Ora già me lo immagino Ultimo
che litiga con un pezzo grosso
e per punizione lo sbattono al nucleo forestale.

Tempo un paio di mesi ed inizieranno
a spuntare piromani da ogni dove.

Non pago, si fa trasferire di nuovo,
stavolta presso i NAS,
e l’Italia conoscerà per la prima volta
un’ondata di taroccamenti alimentari mai vista prima:
mozzarelle blu, grano al nichel, pasta fatta con la colla.

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https://i0.wp.com/st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2013/12/stamina-1-interna.jpg

Quella di Stamina è una brutta faccenda,
non entrerò nel merito
di chi ha torto o ragione,
non ne ho facoltà
e nemmeno mi interessa farlo.

Vorrei più che altro
spostare la questione sul popolo.

Avere a che fare con le persone
è già complicato di per sé,
quando poi queste sono
di basso ceto sociale
(perché nessuno tra coloro che hanno
manifestato nelle piazze era abbiente)
la frittata è bella che fatta.

Quando vai a fornire anche
solo un barlume di speranza
a dei genitori,
oltretutto disperati,
invadendo le tv ad ogni ora
del giorno con immagini
di esserini indifesi
ed agonizzanti che, a detta dei genitori,
sembrano dare segni di miglioramento,
vai a smuovere la cittadinanza
più bassa ed incontrollabile,
quella che sarebbe disposta
a qualsiasi gesto irrazionale
pur di tutelare i propri cari.

Una reazione veemente
di questi ultimi è preventivabile:
Maria Antonietta c’ha rimesso
la testa per la rabbia del popolo.

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Salutamelo

https://achuisle.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/02/5cf7a-pagina_piccione-viaggiatore.jpg

Irritanti quelle persone
che incontri di sfuggita
e prima di congedarti
ti mollano la frase:

“Salutami a tizio”.

Ancora devo capire
cosa significhi.

Ma perché non possono
alzare il telefono
e chiamarlo?

Secondo loro uno dovrebbe tornare
a casa, ricordarsi,
andare vicino al destinatario
e salutarglielo.

E con questo,
cosa hanno concluso?

La parte più sconcertante
avviene però quando il destinatario
del saluto risponde:
“CONTRACCAMBIA”.

Contraccambia????
Ma mi avete preso per
un piccione viaggiatore?

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https://i0.wp.com/www.panorama.it/images/cultura/o/londra-in-cinque-libri-grandi-classici-senza-tempo/15645873-1/Londra-in-cinque-libri-grandi-classici-senza-tempo_h_partb.jpg

Ho un amico che a Settembre 2013
ha fatto un passo importante,
incosciente, ma ammirevole.

Senza alcun aggancio sul posto,
e nella valigia pochi soldi
ma tanti sogni, è emigrato
a Londra in cerca di fortuna.

Dopo poche settimane di ricerca,
ha trovato lavoro presso un teatro
come Steward, alla fine del terzo
mese lo hanno assunto a tempo
indeterminato e mi ha detto con amarezza:

“Sono dovuto venire a Londra
per ricevere a 26 anni il mio primo stipendio”.

Molto triste.

L’Italia continua a perdere
i propri figli mentre al governo
pensano solo ad accapigliarsi
ogni giorno tra loro
in assurde lotte di potere.

Il mio amico mi ha chiesto di raggiungerlo,
e non nego che c’ho pensato:

arrivi a pensarci quando inizi
a sentirti un peso per i tuoi genitori
e non riesci a invertire la rotta,
quando ti giri intorno e vedi il nulla,
quando pensi al tuo futuro e fatichi ad immaginartelo
(o hai paura di immaginartelo sulla base del presente…),
quando rifletti che tuo padre alla tua età
già lavorava da 10 anni mentre tu ancora
devi provare “l’ebrezza” di essere pagato
per ciò che sai e che fai,

arrivi a pensarci perché
non ti puoi permettere
di assistere inerme alla tua distruzione.

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Mini PC Android

Post anomalo:
vi consiglio un prodotto
da comprare!

Ne sono così entusiasta
che non posso fare a meno
di parlarvene.

Chi di voi non ha
a casa un tv, di non ultimissima
generazione, che sta lì,
come soprammobile,
utilizzato solo un po’
la sera per vedere Maria De Filippi?

Ecco, con questo aggeggio
noi diamo vita al tv
trasformandolo in un pc.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno
è un tv con ingresso hdmi (fondamentale)
e magari uno usb (non necessario)
a cui collegheremo il nostro mini pc.

L’ingresso hdmi serve per visualizzare
sul monitor tv ciò che trasmette il mini pc,
mentre la usb serve per alimentarlo,
ma possiamo anche collegarlo
direttamente alla presa
della corrente con un adattatore
incluso nella confezione.

Con questo mini pc potete
navigare sul web, giocare,
vedere film in streaming,
o su file se collegate all’entrata
usb una comune pen drive.
Il minipc ha due sole entrate usb
(una usb tradizionale e una mini usb),
ma voi potete aumentarle
con un qualsiasi hub usb.

Al suo interno vi muoverete
mediante un mouse wireless
che collegherete alla hub usb
e anche tramite un altra diavoleria,
sempre cinese, che permette
di fare sia da mouse che da tastiera,
io ho questa qui LINK , pagata 13€.

Il sistema operativo montato
sopra è un Android 4.1,
su cui potrete far girare la maggior parte
delle app del google store,
compresi gli emulatori delle console!
Ebbene sì, installando
le apposite app, su questa
chiavetta girano i giochi
della play station 1, del nintendo 64,
del gameboy, della psp e di molte altre console.

Google di recente si è lanciata
sul mercato dei mini pc con “Chromecast”,
che fa molto meno rispetto a queste diavolerie
cinesi ma costa molto di più.

Personalmente ho un mk809II,
è un dual core e su ebay.com
(.com, non .it, mi raccomando…),
comprando da venditori cinesi,
lo si porta a casa alla modica cifra
di 46 dollari, circa 35€,
spedizione compresa
(tempi di consegna 30 giorni).
Altrimenti esistono i quad-core,
molto più potenti, ma il prezzo
ovviamente raddoppia quasi.

Vediamo i contro dei mini pc:
si accendono autonomamente
con l’accensione del tv
e hanno dei limiti di funzionalità
dettati dall’assenza di touchscreen
(li comandiamo con mouse e tastiera wireless).

I pro sono che se da un lato
ti metti in caso un aggeggio
che ti consuma ulteriore energia,
dall’altro utilizzi molto meno il pc fisso,
che di energia ne consuma
decisamente molta di più,
inoltre con il mouse puoi svolgere
operazioni di maggiore precisione
rispetto ai comandi touch.

Provatelo, per 35€ si può fare,
vi assicuro che sono soldi
ben spesi e che mi ringrazierete.

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https://i0.wp.com/static.pourfemme.it/625X0/bellezza/pourfemme/it/img/calva-per-tintura-capelli.jpg

Ho sempre criticato quelle vecchie
che a 80 anni ancora le vedi
col capello nero corvino
come non l’hanno avuto nemmeno a 15 anni,
per non parlare degli uomini…

Però poi mi sono chiesto:
“Sì, ok, non sono belle da vedere,
ma tu cosa faresti?”.

Il problema non sta nell’accettare
la vecchiaia o il capello bianco
ma nel proporre il cambiamento
alle persone con cui entriamo
quotidianamente in contatto.

Sei donna, hai 30 anni
e i tuoi primi capelli bianchi,
li accetti ma decidi di tingerti
perché sono pochi e oggettivamente
brutti da vedere, ti fanno
sentire “disordinata”.

Tingi oggi, tingi domani,
arriverà il momento in cui
sarai ultra 50enne e con
i capelli tutti bianchi,
vuoi abbandonare
quelle porcherie chimiche
e non nascondere più
il tuo vero colore.

Come torni indietro?

Far spuntare gradualmente
dalla tua chioma nera
dei capelli bianchi,
con l’aiuto di un parrucchiere,
è complicatissimo,
e comunque ti darebbero quell’effetto
di “disordine” da cui
sei fuggita in passato.

Non tingerti più e aspettare
che la ricrescita bianca
prenda il sopravvento sul colore
è invece una pazzia di pessimo gusto:
il capello bicolore non se po guardà.

La terza strada è quella più drastica,
dalla sera alla mattina passi
dal colore al bianco,
comportando uno shock non indifferente
nei tuoi conoscenti.

Per toglierti allora da questo imbarazzo
prosegui a tingerti ad oltranza,
ed ecco spiegate queste audaci
nonnine dal capello fosforescente.

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Avete presente quegli annunci
di lavoro o di corsi di formazione
che si spacciano come grosse opportunità
per i giovani quando in realtà
le uniche opportunità
sono per chi li organizza?

Il “Workshop Live in Giornalismo Sportivo”
che si svolge negli studi Sportitalia
è uno di questi.

Iniziamo col dire che è
organizzato dalla MiCri Communication,
società di immagine e comunicazione
gestita da Michele Criscitiello,
direttore di SportItalia
(e già qui abbiamo un conflitto
di interessi bello e buono).

Il workshop si rivolge ad
“aspiranti giornalisti sportivi tra i 18 e i 30 anni”,
anche senza esperienza,
l’importante è che siano diplomati
(come a dire, “non studiate,
capre, tanto non serve a niente”),
ai candidati viene promessa una full immersion
di 6 giorni per un totale di 35 ore
dove si asserisce che verrà
insegnato loro a condurre un Telegiornale,
un Talk Show e a fare
delle telecronache live.

Al termine del workshop,
due ragazzi hanno 3 mesi
a disposizione per convincere
la redazione a trattenerli
anche dopo il primo periodo di prova.

Bella opportunità no?
Peccato che i partecipanti
siano ben 150 e che ognuno
di loro deve sborsare
una quota di partecipazione
di 360€ da aggiungersi
alla sopravvivenza
a Milano per un’intera settimana,
ovviamente a proprie spese.

Facciamo due conti
con  la nostra solita
calcolatrice del salumiere:
360 x 150 = 54000€
Non male per una emittente
a serio rischio fallimento, no?

Ipotizzando un compenso
di 200€ (troppi) a lezione per ogni
docente, e facciamo che
i docenti siano 10 (troppi),
sono solo 2000€ di spese,
a cui si aggiungono 400€ (x2, mensili)
minimi di stipendio garantiti
a uno stagista in Lombardia,
per 3 mesi, per un totale
di altri 2400€ di uscite.

Quindi, 2000€ per i docenti +
2400€ per i due “fortunati” stagisti +
600€ che glieli abbono io
per fare cifra tonda = 5000€ di uscite.
A fronte di 54000€ di entrate.
Bel business contando
che, capita la fruttuosità del giochino,
la banda Criscitiello
ha ben pensato di organizzarne uno al mese.

C’è da aggiungere che puoi essere
capace e motivata quanto vuoi te,
ma alla fine scelgono sempre
la ragazza più bella e con pregressa esperienza,
anche perché mi dovrebbero
spiegare come si fa a valutare
in modo serio 150 ragazzi contemporaneamente.

Infine, i “professori” sono per lo più
gente improvvisata e amica di Criscitiello.

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https://i0.wp.com/vino.blogautore.espresso.repubblica.it/files/2012/11/tavolata.jpg

Sono incomprensibili quelle persone
che non riescono a staccarsi,
e ti chiedono di alzarti
e cambiare posto per consentirgli
di sedersi vicino.

Stanno tutti i giorni
e tutti momenti insieme,
poi quando si tratta di dividersi
per 20 minuti, il tempo
di un viaggio o di un pranzo,
vanno nel panico,
come se senza l’altro
non riuscissero a vivere.

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https://i0.wp.com/www.kataweb.it/tvzap/wp-content/uploads/2011/12/taglioAlta_002101.jpg

Come hanno fatto i russi
a convincere Al Bano e Romina Power
a tornare a cantare insieme?
La scena me la immagino così:

Al Bano e Romina infreddoliti
e col colbacco in testa,
davanti a un tavolo in legno spartano,
i russi che arrivano
con una valigetta in acciaio,
la poggiano sul tavolo,
la sbloccano con la giusta combinazione di numeri,
la girano di fronte agli ex coniugi Carrisi
e mentre la aprono da dentro
esce un ammaliante fascio di luce,
Al Bano e Romina si avvicinano
con gli occhi sbarrati
per scorgerne il contenuto
ed ecco spuntare da dentro
un malloppone stile The Money Drop.

Nel game show, per poterlo vincere,
il concorrente deve rispondere
a 8 domande, ciascuna in un minuto;
lì invece le regole erano
leggermente diverse,
Al Bano e Romina avevano una sola domanda
a cui dare risposta e potevano
prendersi tutto il tempo che volevano:

“Gradite?”.

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https://i0.wp.com/www.panorama.it/images/news/s/oscar-giannino-master-chicago-dimissioni/19374739-1/Giannino-Un-pazzo-che-non-si-dimettera-mai_h_partb.jpg

Oscar Giannino mi ha aperto un mondo.

Avevo sempre creduto che,
sapendo un minimo padroneggiare
gli strumenti informatici,
si potesse falsificare
qualsiasi certificato,
ciò che invece ignoravo
è che la si potesse fare franca
così tanto facilmente.

In effetti, però,
considerando la mole di curriculum
che un responsabile HR
è costretto ad esaminare,
a chi vuoi che venga la malsana idea
di andare a controllare,
presso gli enti erogatori,
i titoli dichiarati
da ogni singolo candidato?
Viene preso tutto per buono,
sulla fiducia.

Allora vige la logica
del “vale tutto”.

Non c’è lavoro e per quel poco
che c’è ci vengono richieste
competenze ed esperienze assurde
che non abbiamo?

No Problem,
le creiamo!

Ci si arma di Google Image
e Photoshop e si fabbricano
certificati ad HOC.

Il “cv creativo” non è un reato,
ma uno strumento di autodifesa.

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L’impoverimento e il debito
nascono con la creazione dell’interesse.

Consideriamo un modello
di “mini nazione”
molto semplificato,
costituito da una banca e 3 omini:
Gino, Luca, Paolo.

La quantità di moneta complessiva
disponibile nell’intera mini nazione
è di 10€, a occhio e croce quella dell’Italia,
ed è così distribuita:
5€ alla Banca,
3€ a Gino,
2€ a Luca
e 1€ a Paolo.

La Banca Centrale Europea non stampa moneta.

Paolo ha bisogno di una nuova casa
che costa 3€,
va in banca e chiede un prestito di 2€,
accordato, a condizione che restituisca
tutto con un interesse di 1€.

Paolo che ha un bancarella al mercato,
intasca 1€ da Luca e 2€ da Gino.
Ora ha i 3€ che gli occorrono
e li vai a restituire alla banca.
Quest’ultima adesso si ritroverà
con i 5€ che già aveva più 1€
di interesse = 6€.

Situazione attuale:
Banca = 6€
Gino = 1€
Luca = 1€
Paolo = 1€

Luca è un dipendente di Gino,
e a fine mese deve ricevere
i suoi 2€ di stipendio.

Gino ne ha solo 1, si rivolge
alla banca per chiedere un prestito,
accordato, in cambio di 1€ di interesse.
Gino paga Luca.
Intanto Paolo va a comprare 1€ di cibo
nel supermercato di Gino.
Gino ha ora i soldi per saldare
il proprio debito bancario.

Situazione attuale:
Banca = 7€
Gino = 0€
Luca = 3€
Paolo = 0€

Gino e Paolo torneranno
dalla banca per chiedere
un prestito di 1€ che gli consenta
di andare avanti.
La banca chiede 1€ di interesse
ad entrambi.

Gino e Paolo dovranno restituire
in totale 4€ quando
i soldi che sono attualmente
in circolazione ammontano soltanto a 3€.

Debito insoluto.

Io sono un sociologo, non economista,
ho saltato molti passaggi del ciclo economico
per semplificare davvero al massimo il concetto,
per eventuali approfondimenti
leggetevi un bel manuale di economia
oppure, scelta consigliata, guardatevi
i documentari della saga Zeitgeist
che sono  davvero appassionanti.

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http://www.today.it/~media/Articolo_normal/51147419358785/giorgia-antonucci-justin-bieber-2.jpg

Le bimbeminchia colpiscono ancora.

Dopo aver perseguitato
la 17enne Flora
rea di aver vinto tre biglietti
per incontrare gli One Direction a New York,
di recente si sono scagliate contro un’altra
coetanea, tale Giulia, la cui colpa
è quella di essere stata scelta
per salire sul palco
durante l’unica tappa italiana
di Justin Bieber.

Si potrebbero fare milioni di riflessioni
sul fanatismo adolescenziale,
sul comportamento del branco,
e sull’innata troiaggine femminile
fin da tenera età;
ma ce le riserviamo per altre occasioni.

La mia attenzione è ricaduta
su un post apparso sulla pagina FB
della Universal Music Italia,
casa discografica di Bieber,
dove si stigmatizzava l’accaduto:

“Apprendiamo con sgomento questa notizia.
Universal Music Italia & Justin Bieber
Italia si VERGOGNANO di voi.
Sono queste davvero le BELIEBERS italiane?
Credevamo foste le fan migliori del mondo,
invece SIETE UNA DELUSIONE.
Immaginate cosa penserà Justin
quando leggerà cosa sta succedendo qui in Italia:
eh sì, perché anche il suo management
è venuto a conoscenza dell’accaduto.
Ovviamente non ci meraviglieremo
se chiedesse di non tornare MAI PIU’ in Italia,
così da non dover assistere
a episodi VERGOGNOSI come questo.
Tutto il nostro appoggio,
il nostro affetto e il nostro sostegno
a Giorgia e alla sua famiglia,
che stanno vivendo momenti difficili
per colpa della vostra inciviltà.
SIAMO DISGUSTATI E MOLTO DELUSI.”

Ora ditemi voi se questa non sembra
una predica bella e buona fatta
da un padre al proprio figlio.

A scrivere sulla pagina facebook
di una così importante azienda
non è certo un coglione come me,
ma quantomeno un eccellente
laureato con diversi
master sulle spalle,
e fa sorridere che per svolgere
al meglio il proprio lavoro
si debba abbassare al livello
del target di riferimento:
le mafiosette e ormonose bimbeminchia, appunto.

Toni accesi,
caratteri maiuscoli,
ripetuti più e più volte,
addirittura minacce.

Altro che ufficio stampa
“pluridecorato”,
sembrano proprio quei padri
che fanno un bel “cazziatone”
ai proprio marmocchi
perché si stanno comportando
male con il loro amichetto,
minacciandoli poi di riportarli a casa
se non la smettono.

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https://achuisle.wordpress.com/wp-content/uploads/2013/03/3anni.jpg

Terza candelina,
chi l’avrebbe mai detto,
eppure ci siamo arrivati.

L’idea che da sempre
è stata alla base di questo blog
è il voler lasciare
sul web una mia visione delle cose,
mi piaceva immaginare che qualcuno
si potesse collegare,
inserire un qualsiasi argomento
nel motore di ricerca
e leggere cosa io
pensassi al riguardo.

Un’ impostazione del genere
significa giocare a carte scoperte:
ognuno di noi ha dei segreti,
dei lati oscuri o comunque
personali che non ci va di mostrare.

Al diavolo tutto!

Per far crescere un blog
mi sono accorto che devi
starci parecchio appresso,
il segreto è farsi amplificare
dai quei siti di editoria sociale
(come “oknotizie”), credetemi,
portano un traffico pazzesco,
questo angolino del web ha avuto mesi floridissimi,
ha toccato anche le 1000 views giornaliere,
vi parlo al passato perché
l’utente che avevo fidelizzato
ha smesso di condividermi su questi siti
facendo, di conseguenza, sgonfiare i numeri del blog,
e a me va benissimo così:
se pensate che mi metta
io stesso a fare sti giochetti
pompa views state freschi,
anzi, mi sto persino scocciando
di aggiornare settimanalmente
il blog con almeno 3 post,
i primi tempi ne postavo uno al giorno
senza accusare il colpo,
ma adesso…
è diventato quasi un peso
e non so fino a quando andrò avanti.

Mi annoia un casino scrivere,
ci impiego più di un’ora
solo per un paio di post,
e, principalmente, mi risulta
difficile dopo tutto questo tempo
non ripetermi, e trovare
ancora nuovi spunti di riflessione.

Come ogni anno,
questa è l’occasione
per poter fare un bilancio
e parlare un po’ di me.

Comincio col dire che sono
sbarcato su twitter e mi sta
piacendo moltissimo, tanto
che facebook l’ho quasi abbandonato,
tutto ciò che di sintetico
e immediato mi passa
per la testa lo potete trovare lì.

Da più di un annetto sto invece
postando su youtube dei video
con delle cose che ho scritto,
le views sono scarsissime,
però, dopo i primi 3 video
che non mi piacevano affatto
per la loro artigianalità,
sono convinto di aver trovato la strada giusta
con l’ultimo e credo di perseguirla.

Capitolo vita privata:
un disastro.
Sto quasi rimpiangendo
i tempi quando chiunque
incontravo mi chiedeva
se avevo una ragazza,
adesso mi chiedono se ho un lavoro.
Sta diventando un’ossessione,
inconsapevolmente e in buona fede
ti sottopongono a una pressione
psicologica non indifferente.
Già ho di mio le palle girate
per come stanno andando le cose,
e più cerco di non pensarci
e più loro me lo ricordano.

Non potete immaginare
con quanta umiliazione
mi tocca rispondere,
è come se ripetessi
ogni volta di essere un fallito.

Infine, come di consueto,
qualche noioso dato:

circa 34 100 visualizzazioni
48 utenti di media giornaliera nel 2012
64 condivisioni
15 iscritti al blog (che ringrazio)
8 iscritti ai commenti.

Un Abbraccio e Buona Pasqua.

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