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Archive for the ‘Libera’ Category

Lei Viene?

Berlusconi sarà certamente
un personaggio fuori dalle righe
che spesso esagera nelle esternazioni
e nei comportamenti,
però una volta capito chi hai di fronte,
neanche puoi prendertela più di tanto
per alcune uscite infelici;
è come quando parli con una persona
che commette uno strafalcione grammaticale:
la prima volta rimani basito
e la giudichi male,
ma se poi vedi che continua
a incespicare nell’italiano
non ci fai più caso,
anzi, quasi ti diverte.

Dopo il fattaccio avvenuto
su un palco con una tale Angela Bruno
(lei viene? Quante volte viene?)
tutti a gridare allo scandalo.

Che poi ci si indigna sempre dopo,
me lo dovrebbero spiegare,
come è possibile che in diretta
tutte le persone presenti hanno riso divertite,
uomini e donne, Bruno compresa,
poi la cosa viene macinata
dagli organi di stampa,
e improvvisamente l’intervento
di Berlusconi diventa
inopportuno, offensivo.

Col tempo ho imparato che
il mondo reale non è quello della tv,
fatto di feroci critiche al Cavaliere
e dove nessuno lo sopporta,
non è quello,
quello è ciò che i media vogliono mostrare,
altrimenti non si spiegherebbero
i 20 anni di governo Berlusconi.
La maggioranza degli italiani
lo vota sistematicamente,
e se questo avviene
non è certo per autolesionismo.

Tornando al fatto della Bruno,
non riesco davvero a capire
cosa ci sia di così grave
in due che scherzano.
Berlusconi era il capocomico
e la Bruno gli faceva da spalla.
Quando uno scherza, e vede che l’altro
regge il gioco, può permettersi
di spingersi oltre.

Di tutto quel teatrino,
l’unica cosa che avrei evitato
è averla fatta girare
per guardarle il culo:
lì si è comportato da cafone.

Poi la Bruno ci ha ricamato sopra
a più non posso, dice
di sentirsi offesa come donna
e pretende le scuse.
Io se fossi donna,
mi sentirei più offesa
dalle sue sopracciglia.

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É stata dura come al solito,
ma alla fine ne siamo venuti fuori.

Mi sento molto Grinch,
detesto la settimana natalizia
come poche cose al mondo.

I perchè sono presto detti:

1) Faccio talmente tanti ipocriti auguri
a persone che vedo due volte l’anno
e di cui mi interessa ben poco,
che quasi arrivo a fine giornata
con le guance rosse.
Odio il contatto fisico in generale:
le persone che si buttano addosso,
ti baciano, ti toccano
mi fanno venire l’orticaria.
Vi lascio immaginare che tortura
sia sottopormi a questo
strapazzamento continuo.

2) In tv non fanno mai un cazzo.
Non capisco il motivo per cui
nella settimana natalizia
non ci sono trasmissioni in diretta.
È come se quella televisiva
fosse una categoria a parte
di lavoratori. Un negoziante
ha libera mezza giornata del 24,
il 25, il 26, mezza giornata del 31 e infine l’1.
Le vacanze televisive iniziano
nella prima settimana di Dicembre
e finiscono dalla seconda settimana di Gennaio.
Un mese abbondante a grattarsi la pancia
quando i giorni effettivi di festa
per i comuni mortali si riducono a una settimana sì e no.
Lasciamo poi perdere cosa viene mandato
in onda al posto della tradizionale programmazione…
tanto lo sapete già, sono pressapoco
gli stessi film da 20 e passa anni.

3) Il volgare cenone.
Nelle vigilie devi strafare:
antipasto, primo, 3/4 secondi con annessi contorni,
frutta, frutta secca, dolci, panettone e cotechino.
Arrivi a fine pasto con le bolle
che ti escono dalla bocca
e il desiderio di una lavanda gastrica.

4) I botti.
Al Sud sembra di stare in trincea,
nel bel mezzo di Apocalypse Now.
Da inizio Dicembre comincia
la guerra fredda tra vicini:
si riempiono le case di arsenali militari
per non farsi trovare impreparati
per il conflitto bellico vero e proprio.

Nelle settimane che avvicinano al capodanno,
si verificano solo vari e isolati
botti di avvertimento,
diciamo piccole intimidazione,
per far capire all’isolato che si è armati
fino ai denti e che sarà battaglia.

Allo scoccare della mezzanotte:
il bombardamento.

Cafonate che non sopporto,
ne sono insofferente;
poi mi dovrebbero spiegare
cosa prova la gente,
con la crisi galoppante,
a sperperare in pochi secondi 2/300€ in botti
con il serio rischio
di trovarsi una mano tranciata:
è tafazismo puro.

Il mio 31 Dicembre ideale
è, chessò, a Trieste.
Finisci di pranzare alle 22 massimo,
sazio con un triste brodino e l’insalatona,
poi dritti a nanna; oppure aspetti
la mezzanotte, due cacatelle
molto contenute di fuochi d’artificio
fino alle 00.15 max, ed infine silenzio tombale.

5) Mai come quest’anno
si è festeggiati, contenti e allegri,
l’arrivo di un nuovo anno
che già sappiamo da mesi che sarà di merda.
Un anno che tra 12 mesi
manderemo a fanculo senza rimpianti,
anche peggio di quanto fatto col 2012.

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https://i0.wp.com/3.bp.blogspot.com/_KkrIaDvZQ4o/Shw5_1kpRZI/AAAAAAAAAuM/f5-mvWi3U3c/s400/bimbo_piange.jpg

Come fanno nei film
a girare scene
dove è richiesto
un neonato che piange?

Lo prendono che già
sta piangendo per
cavoli suoi,
oppure gli danno
due sculaccioni?

Inoltre,
visto che i ciack sono tanti,
non lo fanno smettere di piangere
per tutta la loro durata?

‘mazza che stronzi però.

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Sono rimasto ammaliato
da una recente pubblicità
riguardante un particolare
tipo di contraccettivo
chiamato “Persona”.

Ho fatto una brevissima
googlata per documentarmi
ed ho scoperto che non
è un prodotto nuovo,
ma è in circolazione
già da diversi anni,
e che il funzionamento
è piuttosto semplice.

Appena ti svegli
fai la pipì su uno “stick test”,
lo inserisci nel macchinario
e se la spia è rossa,
significherà che si è nel giorno fertile,
se al contrario la spia è verde,
il giorno è sicuro
e si possono avere rapporti
senza rischio di gravidanza.

Piccola curiosità:
nel messaggio pubblicitario
il programma si rivolge
a chi vuole evitare o programmare
una gravidanza,
anche se poi è palese
che il suo uso sia
orientato particolarmente
ai primi, altrimenti
non verrebbe classificato
come “contraccettivo” e la spia
da giorno fertile non sarebbe
rossa (colore di pericolo) ma verde.

Di punti deboli il prodotto
ne ha molteplici, tra cui:

1) Il costo.
Sotto i 100€ per il solo aggeggio,
mentre gli stick test sono venduti
in 2 confezioni,
una da 8 stick (13,45€)
e l’altra da 24 (36€).
Capirete che la buona
e vecchia pillola
o un qualsiasi pacchetto
di preservativi costa
decisamente meno…

2) La programmazione dei rapporti.
Il sesso perde la sua componente
istintiva e ludica,
per lasciar posto
a un’altra premeditata
e a tratti ansiogena
(«Oddio, stamattina la spia era rosa,
speriamo che il mio uomo
non mi salti addosso»).

3) I bambini “PERSONA”.
Sebbene la ditta produttrice
dichiari che “solo” 6 donne
su 100 restano incinte,
andatevi a fare un giro
sui vari forum e vedrete
in realtà quante donne
si lamentino di essere
rimaste fregate.

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1) Nei momenti Hot,
basta che apri le gambe,
pensa a tutto lui.

2) Quando hai bisogno
di qualsiasi cosa,
basta tornare ad aprire le gambe.
Generalmente funziona così.

3) Non ti possono né menare,
né far pagare perché
“sei piccola e indifesa”.

4) Con la scusa della “parità”
o della discriminazione femminile,
passi sempre avanti.

5) Se non hai voglia di lavorare,
ti trovi un fesso e
ti fai campare da lui.

6) Nessuno verrà mai a chiedere
a te di salire una lavatrice
fino al quarto piano.

7) Non hai la quotidiana
rottura di coglioni
di tagliarti la barba.

8) Crepi più tardi dell’uomo.

9) A meno che non becchi un tumore,
calva non ci diventerai mai.

10) Durante la gravidanza
puoi permetterti di chiedere
l’impossibile: ti sarà dato.

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Qualcuno sostiene che il grande campione
lo riconosci in particolar modo
al di fuori del suo
contesto sportivo.

La signorina Pellegrini,
non è voluta essere
la portabandiera della nazionale
perchè a stare in piedi
si sarebbe stancata…
a 24 anni… un armadio
di 180cm x 65kg si stancava…
vabbè, ce ne siamo fatti una ragione,
del resto è arrivata a giocarsi
il jolly che ci ha fatto alzare le mani,
ovvero il rischio di compromettere
una gara prevista dopo ben 3 giorni (!!!)
in cui, tra l’altro,
ha fatto uno schifo bissato
anche pochi giorni dopo.

Partecipare a una parata
dove lei doveva essere l’emblema
dell’eccellenza sportiva italiana
era compromettente
per i suoi risultati in pisicina,
fottere prima di ogni gara
quello no, lì non c’era pericolo,
anzi, non farlo? “ma siamo matti???”.
Sta di fatto che a fine gara
ci siamo dovuti sorbire
davanti alle telecamere
le sue penose dichiarazioni:
“non ce la faccio più,
mi prendo un anno sabbatico”.
Mai trovati un lavoro piuttosto.

La Pellegrini ha lasciato
il posto di portabandiera
a una Vezzalli,
che di anni ne ha 38,
alta 164cm x 50kg,
che nonostante avesse
la gara il giorno
dopo l’inaugurazione,
ha sventolato sorridentissima
e orgogliosa un tricolore
alto e pesante il doppio di lei,
per poi andarsi a prendere
in un incontro epico
la medaglia di bronzo.

Cosa dire alla nostra Federica,
se non di farsi un bel bagno di umiltà
e di abbandonare la filosofia del
“fate l’amore, non fate gli allenamenti”
perchè a 24 anni è già finita.

Frattanto, torni pure
a casa a mangiarsi i Pavesini.

Avrei voluto scrivere
di tornare a casa a fare
i bocchini a Magnini,
ma mi sono astenuto perchè
resto comunque un signore.

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Mi sto interrogando da un po’,
su cosa mi dia davvero felicità.

E per felicità non intendo
“cosa mi piace” o
“cosa mi fa star bene”,
ma cosa mi scaturisca ogni volta
una gioia profonda,
un’esplosione di emozioni
da non riuscire a controllarle.

Ho cominciato così a ricercare
la felicità tra chi mi circonda.

Alcuni impazziscono per i genitori,
sono le loro persone più importanti al mondo,
degli idoli con cui vivere a stretto contatto:
a me questo non accade,
c’è indubbiamente affetto,
rispetto, riconoscenza,
ma non la mia felicità.
Parenti alla lontana, men che meno.
Forse in passato ho avuto una persona
che mi dava felicità, però poi ho pensato
che se avessi continuato a frequentarla,
come ogni cosa,
alla lunga mi avrebbe stancato e la felicità
sarebbe andata a scemare diventando
“piacere” e poi “affezione”.
Era quindi da escludere.

Non ho ancora figli.

Allora ho cercato di farmi dare
una mano da chi ne sapeva
sicuramente più di me:
Freud con le sue 5 fasi.

1) fase orale =
mangiare non mi provoca piacere,
figuriamoci felicità,
lo vedo come un bisogno necessario
di cui farei volentieri a meno,
quasi un peso insomma,
odio stare più di 15 minuti a tavola.

2) fase anale =
essere felici perchè
si sta espletando la più bassa
delle funzioni fisiologiche,
non ritengo sia il massimo.

3-5) fase fallica & genitale =
trovare la propria felicità
nel sesso mi da tristezza,
può essere un piacere,
ma non il senso di una vita.
Come giudichereste uno che
termina la frase “io vivo per…”
con “scopare”?

4) fase di latenza =
amicizie e sviluppo fisico.
Chi trova la felicità
nello studio o nella palestra
secondo voi è normale?
E chi invece la trova
nell’uscire con gli amici?

Sto riscontrando davvero grosse
difficoltà a darmi una risposta,
forse trovo la mia felicità quando
riesco in qualcosa in cui non speravo,
ma non può bastare essere
felici per un avvenimento sporadico.

E tu?
Tu hai mai pensato a cosa
ti rende davvero felice?

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Mi dovrebbero spiegare
l’utilità delle zanzare
all’interno dell’intero
ecosistema, a parte rompere
i coglioni al prossimo.

Sono degli organismi
privi di quello che i giapponesi
chiamano “Ikigai”,
il senso della vita,
altro non fanno che succhiare
sangue, diffondere malattie
e rovinarti il sonno
con un dannato e incessante
zzzz zzzz
e zzzz zzz zzzzzzzzz
in quelle notti estive
dove a flagellarti
non basta già il caldo.

Io ho brevettato un
personalissimo rimedio
anti-zanzare.

Praticamente spengo tutto,
mi metto sopra il letto,
faccio finta di addormentarmi
lasciando il tempo alle cesse
di circondarmi in posizione d’attacco,
ai primi “zzzz”,
mi alzo furtivamente,
riaccendo la luce,
e impugnando la ciabatta
a mo’ di scimitarra
mi dirigo con passo felpato
verso il letto.

Inizio a perlustrare
la parete bianca che gli è intorno
e puntualmente
le ritrovo appollaiate lì,
allora con un ghigno malefico
mi avvicino e ZAC!
Un colpo secco sulla capoccia,
le stronze cadono a terra
e, mentre continuo a infierire
sul cadavere, mi gaso
alle stelle con frasi del tipo
“e adesso succhiamelo… non il sangue!!!”.

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La lingua italiana è già
di per sé piena di falle,
tanto che da sempre vorrei
aprire una categoria del blog
solo per elencarne qualcuna.

Capita poi che gli stessi
italiani si mettano a complicare
qualcosa che già di suo lo è.

Io ho sempre saputo,
e non mi sbagliavo…
che “piuttosto che”
significasse “invece di”,
e venisse usato per
esprimere una preferenza:

“piuttosto che stare con te, mi faccio prete”
cioè, preferisco la castità alla tua persona.

Da anni a questa parte
qualche luminare ha incominciato
a utilizzare, ERRONEAMENTE, “piuttosto che”
come congiunzione, al posto
di “o”, “oppure”, a volte anche “e”:

Esempio:
“per la dieta utilizza il pane integrale,
piuttosto che la verdura,
piuttosto che il latte parzialmente scremato”,
ovvero, puoi utilizzare sia l’uno
che l’altro che l’ancora.
Non c’è esclusione, anzi.

Capirete che il significato originario
del termine viene completamente stravolto
creando non poca confusione nell’ascoltatore,
che si domanderà di continuo:

“e adesso questo cosa vorrà dire?
Un “piuttosto che” che esclude
o che include?

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Se non dicessi la mia
per rifugiarmi in un più
comodo e omertoso silenzio
non sarei io.

In questi giorni si è
celebrato e santificato
Lucio Dalla, tanto, troppo,
decisamente più del dovuto.

“Grande cantante, poeta contemporaneo,
immensa perdita, ecc… ecc…”.

Scusate, forse sono io
fuori dal mondo o forse
sono troppo giovane e
quindi aperto a smentite,
ma uno che ha fatto 3 canzoni
di grande successo
(Caruso, 4 Marzo 1943, L’anno che verrà)
e altre 5 di fama minore
(attenti al lupo, piazza grande, canzone,
com’è profondo il mare, tu non mi basti mai,
balla balla ballerino)
può mai essere così incensato?

Oltretutto quando l’ultimo
suo pezzo conosciuto risale
a 30 anni fa! Non scherzo!
Sebbene il buon vecchio Lucio
abbia continuato a cantare
e a sfornare album fino alla fine,
sono 30 anni che costui
non si vede e non si sente.
Su, forza, sfido chiunque
a ricordare una hit di Dalla
già solo degli ultimi 10 anni,
non esiste!

Se per un Dalla qualsiasi
siamo riusciti a fare
tutto questo chiasso,
quando un domani morirà
un Celentano, una Mina o un Renato Zero
cosa dovremmo fare allora?
Indire il lutto nazionale?

Argomento omosessualità:
Anche qui mi sembra
di vivere in un’altra dimensione,
tutti cadono (volutamente?) dal pero.
Lo si sa da una vita
che era gay, smettetela
di prenderci per i fondelli,
quello che invece non sapeva
il grande pubblico è
che il Signor Dalla (anni 69)
stesse con un tale Marco Alemanno (anni 31)
da oltre 8 anni.
Facendoci due conti,
all’epoca il 60enne Dalla,
per saziare la sua lussuria,
adescò un ragazzo di 24 anni,
e per circuirlo, oltre
a far leva sulla fama,
di sicuro gli mollava
anche il centone.

Non so a voi, ma a me
immaginare tutto ciò
fa letteralmente schifo.

Dunque, per uno basso, peloso,
col parrucchino,
di cui non ho nemmeno
una canzone sul pc
e che andava a letto coi ragazzini
non mi va di versare
nemmeno una lacrima, anzi.

Lo so, risulterò impopolare,
macchissenè.

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Fatti personali ne racconto pochi
semplicemente perchè
non ritengo che possano essere
di interesse pubblico.

Quello che però mi è successo
un paio di settimane fa merita
di essere condiviso perché
è un quadro perfetto
della situazione attuale.

Stavo a letto da giorni
con la febbre oscillante
tra i 38° e 39.5°,
avevo appena finito di scrivere
il testamento quando arriva
una telefonata, rispondo
con l’ultimo anelito rimastomi,
e dall’altra parte:

“Salve, siamo della Gi Group
(agenzia interinale) la chiamo
per un posto di lavoro
in un call center,
oggi ci sono i colloqui”.

No no no, aspetta un attimo,
io sto più di là che di qua,
tu, agenzia interinale,
dopo 4 mesi di silenzio assoluto
chiami per offrire
a me, laureato 24enne,
un lavoro in un call center?????

Ma con quale faccia?
Santo cielo sappiamo
che il periodo è difficile
e per questo non pretendo
un posto da dirigente,
ma diavolo, se volevo
lavorare in un call center
con una laurea in mano
mi rivolgevo a te???

Per dignità mi sono
promesso di non lavorare
mai né in un call center
né come venditore porta a porta,
piuttosto vado a pulire i portoni
che è meno umiliante.

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Avete notato che quasi tutte
le parole francesi diventate
di uso comune nella lingua italiana
stanno a significare
qualcosa di spiacevole o
comunque deprorevole?

E’ come se per “addolcire la caramella”
utilizzassimo ogni volta
un termine transalpino:

Voyeur = guardone
Clochard = barbone
Menage a trois = n’ammucchiata
Agèe = vecchia e stravecchia
Physique du rôle (non hai) = hai un fisico da schifo
Defaillance = cilecca da vergognarsi
Toilette = cesso
Bidet = bidet
Gaffe = figura di merda
Decoltée = tette
Debacle = sconfitta clamorosa
Déshabillé = ignudo come un verme
Querelle = litigio
Liaison = ‘na botta e via
Clichè = cazzata già sentita
Tombeau de femmes = gran trombatore

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Quante volte,
dopo esserci fidanzati,
siamo corsi a comperare una SIM nuova,
o ad attivare una particolare
offerta per poter parlare
senza limitazioni con
il nostro partner?

Tantissime.

Il problema è che
non siamo ancora pronti
culturalmente a utilizzare
l’enorme potenzialità di internet.

Piuttosto che spendere 10€
per una schifosissima SIM
che non useremo più una volta
finita la storia, attivandoci magari
sopra un’offerta da, tipo,
5€ mensili (forse più,
forse anche meno, non ne ho idea)
e girando con 300 cellulari in tasca

potremmo invece comodamente
mantenere la nostra SIM,
portare appresso solo un cellulare
e comunque parlare illimitatamente
con il nostro amore
attivando un abbonamento flat ad internet
e installando su entrambi
i terminali programmi come
Viber, Skype, Fring,
Tango Voice & Video Calls
che consentono di telefonare
gratuitamente a chi ha
installata la stessa app
sul cellulare.

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Il mestiere del giornalista,
a parte schifarlo
per la cinicità e spietatezza
che viene richiesta,
faccio fatica molte volte
proprio a comprenderne
alcuni aspetti.

Prendete ultimamente,
a Roma è successo un casino
della Madonna per l’apertura
di un negozio di elettronica
che proponeva prodotti
a prezzi stracciati,

i telegiornalisti cosa fanno?

Danno la notizia
parlando di un generico
“centro commerciale”
per non volergli fare
indirettamente pubblicità,
e poi però mostrano
le immagini dello stesso
con delle enorme insegne
“TRONY”.

Ma dico…
Ci siete o ci fate?

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1) Non è nuovo, già lo avevo ma non l’ho mai messo.
2) L’ho preso in saldi.
3) Ho mal di testa.
4) Aahh!… si! si! sìì… aahh!… uuuuh.
5) Non so nulla.

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Questo è uno di quei post
che si potrebbe etichettare come “forzato”,
cioè per metterlo sul blog
sembrerà quasi che l’ho
trascinato per i capelli.

Però il mio compito
è sempre quello di farvi
scoprire che in fondo non è così,
che dietro una sua logica la ha.

Allora, avete mai riflettuto
sulla “perfezione” del corpo umano?

A me capita spesso,
e per perfezione
non intendo la bellezza
di tette e muscoli,
ma la coerenza e l’utilità
che in esso c’è,
ad esempio avete mai
pensato che tragedia
sarebbe stata:

–  avere una pelle non elastica?
Ogni volta che saremmo
ingrassati o ci saremmo allungati,
saremmo andati incontro
a lesioni della stessa.

– non respirare in maniera
automatica, avremmo avuto
il cervello costantemente
intasato dal pensiero di respirare.

– avere rapporti vaginali
dolorosi quanto quelli anali.
Il sesso non sarebbe diventato
un chiodo fisso, le donne
si sarebbero rifiutate
di farlo per piacere,
ma solo per procreare.

– dover andare in ospedale
ogni qualvolta che avremmo
voluto toglierci un brufolo.

– non riuscire a trattenere
i bisogni fisiologici,
saremmo dovuti camminare
con addosso sempre un pannolone.

ecc…ecc…

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Manovre Anti-crisi

Non sarò un economista
però a certe cose
ancora c’arrivo:

se spenderemo di più
(aumento dell’iva)
e guadagneremo di meno
(soppressione festività infrasettimanali)

come potremmo mai
uscire dalla crisi???

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L’eterosessualità di George Clooney
è come la morte di Bin Laden,
qualcosa a cui si dovrebbe credere
sulla base di una malriuscita
messa in scena.

George è proprio gay convinto,
non riesce nemmeno a fingersi etero,
a mio avviso le donne
gli fanno proprio senso,
altrimenti non si spiegherebbe
il fatto che non esiste UNA paparazzata,
o UN filmato che certifichi
un bacio appassionato, convinto,
reale, a una sua fidanzata.

Quello che si trova
in giro per la rete
sono solo casti baci a stampo,
spesso dati ad arte
in pasto ai fotografi/cameraman.

Dico io, inoltre,
è mai possibile che quest’uomo,
cambi e scambi donne
come fossero cravatte?

Dopo la farsa con la Canalis,
tempo nemmeno un mese,
il suo ufficio di pubbliche relazioni
ha cominciato a far uscire
la notizia che ne stesse
frequentando già un’altra.

Ma come George…
neanche una lacrimuccia
per la nostra beneamata Ely,
un minimo di sofferenza,
chessò, il classico mese
chiuso in casa senza voler
vedere e sentire nessuno?
Niente. Che mascalzone!

La Ely almeno ha fatto
un po’ vedere di esserne
addolorata, entrando
nella rehab americana
di “ballando con le stelle”,
pur di reagire alla sua
immonda sofferenza.

Mi sa tanto che le cose
stiano proprio così,
la donna per George
è un accessorio
da comprare/affittare
per poi sfoggiarlo nelle
occasioni di Gala:

tipo escort, in pratica.

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La Poesia

La poesia è un’espressione artistica
molto intima e personale,
a tal ragione non
sempre condivisibile
o giudicabile oggettivamente.

Personalmente credo
che quella tradizionale,
dei vari Leopardi e compagnia bella
sia ampiamente superata,
oggi i veri poeti capaci
di catturare le masse sono i cantanti,
oltretutto con testi semplici e diretti,
provare a scriverne uno con un
lessico aulico sarebbe anacronistico.

Devo dirvi la verità,
a me piace cimentarmi
nella scrittura di testi
a forte impatto emotivo
(non mi piace chiamarle “poesie”,
anche il termine sa
troppo di tradizionale),
e devo dire che,
non so se mi prendono
in giro o meno,
però sembro riscuotere successo,
e sono spronato
a proseguire quando
riesco persino a ricevere
dei complimenti da quei metallari
duri e tutti d’un pezzo
per cui l’amore è roba da femminucce.

Sarà, forse, che curo maniacalmente
quello che scrivo,
stando bene attento a non
ripetere le parole,
a usare periodi troppo lunghi
o a inserire versi anonimi.

Una mia composizione
può nascere in due modi:

1) prestando ascolto
a quello che dicono le persone.

Spesso usano inconsapevolmente
delle frasi talmente belle
per spiegare le loro emozioni
che sarebbe un crimine
non valorizzarle in un
contesto più appropriato,
quindi apro il mio file txt
e riporto testualmente la frase.
Quando ne avrò raccolte altre
di pari intensità, metterò
tutto insieme dandogli un filo logico.

2) prestando ascolto
a quello che dice il cuore.

I miei testi più riusciti
sono nati proprio così.
A dire la verità,
è però anche la via più difficile
in quanto occorre la donna giusta
che riesca a coinvolgerti,
e non la si trova certo dietro
qualunque angolo una così.
Quando però, come di recente,
questo accade, il testo
sembra prendere forma da sè.
Ogni (rara…) volta che si “manifestava”
o mi capitava di pensarla, infatti,
tornavo a casa e appuntavo una frase,
finchè le frasi non diventarono
versi e i versi non diventarono
un vestito meraviglioso cucitole
su misura ma mai consegnato.

Chi ha avuto modo di leggere
quello che scrivo mi ha spronato
a pubblicarlo ma, ad essere sinceri,
non sono intenzionato a farlo
per svariati motivi che non vi elencherò
per non annoiarvi più del dovuto,
quello che, forse, in un futuro
mooooolto “futuro” farò
sarà mettere su youtube
dei semplici video con sopra
l’audio delle mie parole,
in modo tale che possano
essere facilmente condivisibili
su facebook e quindi alla portata di tutti.

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Primo mattino,
lei si gira nel lettone,
trova me accanto
a dormire sereno,
mi fissa profondo
e in pochi istanti
le scorre davanti
tutto il film della nostra vita.
Uno splendido sorriso
dona luce al suo volto
e infine pensa:

“sono una donna fortunata”.

Bacio sulla guancia,
coperte rimboccate
e poi via a
prepararmi la colazione.

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Ho riflettuto a lungo sul se incollarvi
o meno questo log di msn che ho recuperato
dal pc di un amico, alla fine ho deciso
che lo avrei pubblicato ma con qualche
legittima omissione (vedere le “xxx”)
per ovvi motivi di privacy
dei diretti interessati.

08/01/2011  0.14.36  Antonio  pikkola xxxx  hai facebook?
08/01/2011  0.14.45  pikkola xxxx  Antonio  siiiiiiiiiiiiiiii
08/01/2011  0.14.56  Antonio  pikkola xxxx  uhm
08/01/2011  0.15.35  Antonio  pikkola xxxx  dammelo
08/01/2011  0.16.56  pikkola xxxx  Antonio  rosaria xxxxxx
08/01/2011  0.17.03  Antonio  pikkola xxxx  wow
08/01/2011  0.17.35  pikkola xxxx  Antonio  vedi che l’ha sopra ci sta scritto che sn fidanzata
08/01/2011  0.17.45  pikkola xxxx  Antonio  ma stiamo in crisiiiiiiiiii
08/01/2011  0.17.58  Antonio  pikkola xxxx  sicuro?
08/01/2011  0.18.08  pikkola xxxx  Antonio  siiiiiiiiiiiii

Quando l’ho letto in un primo momento
mi è venuto istintivamente da ridere,
poi mi sono invece calato nei panni
del “fidanzato” e…

Le frasi sono queste,
giudicate voi.

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Donne e capelli

Ci sono cose dell’universo
femminile che noi
poveri maschietti,
con tutto l’impegno,
non riusciremo
mai a spiegare.

Perchè le donne
entrano in crisi
se gli sporchi i capelli?

“No, no, i capelli no,
tutto ma i capelli no!”
Come fossero traumatizzate.

Ma perchè?

Ogni donna nasce con un tot
di lavaggi a disposizione
al mese e se sfora
partono le fustigazioni?

Io davvero voglio capire.

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Per accalappiare
qualche spettatore in più,
nei trailer dei film
in programmazione al cinema,
spesso sentiamo
frasi del tipo:

“dal regista di…”
o, addirittura,
“dal produttore di…”
seguite poi dal titolo
di un film campione d’incassi.

Il regista si limita
a fare le riprese,
mentre il compito del produttore
è solo quello di cacciare i soldi:
influiscono relativamente
alla buona riuscita del film.

Colui che ne
determina il “cuore”,
mettendoci contenuti,
dialoghi, idee, ecc…
è in realtà lo sceneggiatore.

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Ho un amico che cade
facilmente in amore e,
quando ciò avviene,
descrive le sue fiamme
con quelle frasi standard
che ormai ho imparato
a conoscere alla perfezione:

“è una brava ragazza,
è proprio quello che cercavo,
facciamo l’amore non il sesso,
lei è diversa dalle altre,
mi sono innamorato per davvero”,

tanto da sembrare
che voglia metterci
su famiglia all’istante,
quando poi, in realtà, le molla
seccato dopo circa 2 settimane.

Di solito sono tutte baldracche
che adesca sui social network
oppure nei bar del paese,
vi lascio quindi immaginare
la serietà delle suddette.

Il suo capolavoro
penso, però, che lo abbia
compiuto di recente,
è andato a lavorare
in un hotel a Cattolica,
città che, in estate,
si trasforma in un
puttanificio a cielo aperto
(alla pari di Rimini e Riccione),
qui ha conosciuto, tra le tante,
la solita meretrice
che gli ha fatto
perdere la testa e lui,
ovviamente, ha messo su il disco
riservato a queste occasioni
(brava ragazza, sono innamorato, ecc…).

Ormai io neanche
gli rispondo più,
mi limito ad assecondarlo,
anche se vorrei tanto dirgli
giusto due parole:

“Brava ragazza…
una che va in vacanza e,
il primo pensiero che ha,
è quello di scoparsi
il cameriere dell’hotel
tu la chiami brava ragazza?
Talmente brava
che non riesce proprio a
fare a meno di starsene
senza un cazzo dentro
per più di una settimana.
Ma va a cagare tu e lei.”

Apro una parentesi,
prima di partire aveva
lasciato una “fidanzata”
ad aspettarlo a casa,
e questa lo stava davvero
ad aspettare… almeno
fino a quando non ha visto
su facebook che lui
aveva impostato come foto
del profilo quella
di lui con questa tizia
che si sta tenendo,
solo allora ha troncato
inviperita il rapporto.

Le donne non so se
ci sono o ci fanno,
se non capiscono o
non vogliono capire,
tu lasci il tuo ragazzo,
da solo, a mille miglia da te,
in pasto a dozzine
di turiste affamate
e pensi che ti sia fedele???

Ma non è l’unica fidatevi,
ho conosciuto gente
che restava fedele al ragazzo,
aspettando in devozione e in castità
il suo ritorno mentre
questo stava da solo
a spassarsel…ehm..
studiare al Nord
per un anno intero,
ci rendiamo conto???

Sveglia ragazze, sveglia!

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La riforma universitaria
ha portato le “lauree complete”
a scomporsi in “3+2”,
3 anni di studi
per essere già disocc…
ehm… laureati, più altri
due di specializzazione.

Il lato positivo è che
dopo 3 anni ti trovi
qualcosa in mano e,
a differenza di prima,
sei incentivato a
proseguire negli studi,
il traguardo lo vedi vicino.

Il lato negativo è che
ti costringono a rifare
tutte quelle cose pallosissime
della triennale: in questa
categoria rientrano i laboratori,
le competenze linguistiche,
informatiche e soprattutto la tesi,
oggi, al riguardo,
vi darò dei semplici consigli
per diventare piccoli
geni del crimine.

Andate dal vostro docente,
fatevi consigliare dei libri,
poi gettate il foglietto
su cui li avete appuntati
nel primo cestino che
vi capiterà di fronte,
e dirigetevi nella biblioteca
cittadina dove ricercherete
libri sull’argomento che vi interessa,
possibilmente vecchissimi
o di autori sconosciuti;
poi tornate a casa e
scannerizzatene/fotografatene
capitoli interi.

Una volta che avete a
disposizione i capitoli
in qualsiasi formato immagine
(gif, jpeg, bmp, png)
vi servirà un software OCR,
quelli che trasformano
le foto in testo,
il migliore del campo è
ABBYY FineReader.

A trasformazione avvenuta
di tutte le immagini
in file testo, vi basterà
soltanto copiare e incollare
gli interi capitoli
sulla vostra tesi,
senza citare ovviamente la fonte 😉

Volendo, però,
potete risparmiarvi 
la sfacchinata di andare
in biblioteca, scannerizzare, ecc…
facendo tutto dal pc,
basta andare su google books,
cercare i libri
di nostro interesse,
poi, visto che non
li possiamo scaricare,
dobbiamo “rubarli” con l’astuzia:
su ogni singola pagina
premiamo “Stamp/R Sist”
sulla tastiera, dopo apriamo
il programma “Paint”,
e sul foglio bianco premiamo
il tasto detro del mouse
e poi selezioniamo “incolla”,
ci ritroveremo un “salvaschermo”
con sopra anche la pagina del libro.

Salviamo la foto,
inseriamola nel programma OCR
e trasformiamola in testo.
Stavolta però, dopo non incollatela
così com’è nella tesi,
altrimenti se qualcuno
effettua una ricerca su google
vi becca subito,
cambiate alcune parole,
inserite sinonimi
e spostate periodi
per non far rintracciare
sul web la vostra fonte
…e il gioco è fatto.

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C’è ben poco da fare,
sembra che siamo
calamite umane per persone stronze,
alla fine trovi sempre colei
che dopo un corteggiamento serrato,
di quelli da mozzare il fiato,
la cosa più dolce che le
riesci a strappare  è
“mi fai stare bene”.

Mi fai stare bene?
Mi fai stare bene???

Ah beh, mica lo sapevo
che tu fossi Biagio Antonacci
ed io il medico della mutua.

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E’ davvero un’ingiustizia
se non accadesse,
a mia madre spetta
di diritto di un
Master in Criminologia,
anche se non è laureata.

Lo merita,
un Master ad Honoris Causa
sel’è guadagnato sul campo
per non essersi persa
una singola ora di trasmissione
sui maggiori fatti di nera nazionale.
Da Erba a Garlasco,
da Avetrana a Brembate
per finire adesso a Somma Vesuviana:
lei macina tutto.

Inizia con il telegiornale
delle 13 di Canale 5,
poi passa a quello
delle 13.30 di Rai 1,
al suo termine,
mette Milo Infante su Rai 2
fino a quando non
inizia “La vita in diretta”.
Terminato l’aggiornamento
de “la vita in diretta”,
fa zapping su Canale 5,
e lì Barbara D’Urso
non la delude quasi mai…
Alle 20 iniziano i tg
per gli ultimi aggiornamenti,
giusto 45 min di break
ed è subito pronta
per “Chi l’ha visto”
o “Quarto grado”.
La dolce notte le viene
infine data da Vinci
col suo imperturbabile “Matrix”.

Non dico assurdità
sostenendo che ne sappia
più lei di Salvo Sottile,
di recente l’ho persino
sorpresa in casa a simulare lo
strangolamento di Sara Scazzi,
totalmente calata nella parte
della cugina come neanche
dopo anni di metodo Stanislavskij
o praticantato nei Ris di Parma.

Mia madre ha acquisito un grado
così elevato di competenza
che risolve in soli 5 minuti
i casi su cui gli inquirenti
lavorano invano notte e giorno
per interi mesi.

A volte mi domando
perchè andare avanti con le indagini
quando si potrebbe chiedere
subito a lei la soluzione
di qualsiasi giallo,
se bastasse questo
per evitare a noi tutti
infiniti sfracellamenti di maroni
con questa cazzo di cronaca nera
giuro che la porterei
di peso stesso io
al primo commissariato.

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Per, seppur breve,
esperienza personale
vi consiglio vivamente
di evitare coloro che
vengono a offrirvi
un posto di lavoro
o un corso formativo.

Sono soltanto furfanti
che puntano ad approfittarsi
dei poveri disperati, disillusi
dal mondo lavorativo.

Di solito vi approcciano
spedendovi a casa
lettere celebrative,
fermandovi per strada
(e già questo potrebbe dirla tutta..)
o con giganteschi annunci
del tipo “lavora con noi”
sul loro sito.

La maggior parte
di loro è alla ricerca
di umili “porta a porta”
da spremere fino a 12h al giorno.

I lavori, quelli seri,
escono solo su appositi bandi
o sulla Gazzetta Ufficiale.

Vi sembra possibile
che di questi tempi
qualcuno possa mai
offrirvi uno sbocco
occupazionale così
a cuor leggero?

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