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Archive for the ‘W L'Italia’ Category

Risultato immagini per borracce alluminio"

 

In alcune trasmissioni tv,
cavalcando l’onda ecoligista degli ultimi anni,
stanno cominciando a comparire
le borracce al posto delle bottigliette d’acqua.

Ipotizzando che quella nelle borraccette
non sia l’acqua del rubinetto
ma acqua comprata al supermercato,
quest’ultima la si trova solo
confezionata in bottiglie di plastica.

Se si vuol dare l’esempio e rispettare l’ambiente,
la plastica non è che non va semplicemente mostrata,
non va proprio comprata.

Comprando bottiglie di plastica
e riversando il contenuto nelle borracce,
il problema non lo risolvi,
perché quelle bottiglie andranno
poi smaltite lo stesso.

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https://i0.wp.com/www.opinione.it/media/44436/04i.jpg

Ho imparato che in Italia
si può scherzare su tutto,
meno che su tre cose:

calcio,
politica,
religione.

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https://i0.wp.com/www.casamiaitaly.it/wp-content/uploads/2015/06/super-bar-milano-2013.jpg

In Italia abbiamo
estrema fantasia
quando si tratta
di idee imprenditoriali.

Se siamo senza arte
né parte la prima
cosa che ci balena
nella testa per sbarcare
il lunario è:

“adesso mi apro un bar”.

Su ogni santissimo marciapiede
ce ne sta almeno uno,
tant’è che in Italia, di ufficiali,
nel 2015 se ne contavano
oltre 149mila (fonte Repubblica.it).

Il bar è l’unico appiglio
di chi nella vita
non ce l’ha fatta,
discorso che vale
almeno per quei bar
che nascono e vivono
esclusivamente con l’obiettivo
di sfornare caffè per gente di passaggio
(la maggiorparte di essi).

Il bar, seriamente concepito come azienda,
deve andare oltre,
deve offrire un’esperienza sensoriale
catapultando il cliente
in un’altra dimensione
per tutto il tempo della sosta.

Negli ultimi anni
stiamo assistendo
a un’evoluzione del bar
inteso come ultima spiaggia:
i Bed and breakfast (B&B).
Nascono e si moltiplicano
come funghi (oltre 25mila nel 2015).

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https://i0.wp.com/www.aniem.it/wp-content/uploads/2014/10/cantiere-edile1.jpg

Esiste uno strano fenomeno
relativo all’edilizia
che non riesco a spiegarmi.

https://it.wikipedia.org/wiki/Demografia_d%27Italia

Dai dati emerge che dal 1993 ad oggi,
eccetto per 2 anni,
ci sono più morti che nascite.

Supponendo che coloro che ci lasciano
siano tutte persone anziane,
con casa propria, si libererebbero,
teoricamente, posti in queste ipotetiche case.

Bene, nonostante ciò,
i costruttori edili fanno sempre affari:
la gente diminuisce
ma le palazzine aumentano,
si cementifica continuamente.

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https://i0.wp.com/www.ludotecasynkronia.it/wp-content/uploads/2013/02/Speciale-Volontariato.jpg

Il volontariato è una forma
lavorativa che contemplo,
può rivelarsi utile per acquisire
esperienze e competenze;

sarebbe molto meglio
uno stage, retribuito,
ma in sua assenza è da considerarsi
un’alternativa
da non scartare a priori
se sei giovane e hai necessità
di riempire il curriculum.

Il volontariato lo giustifico,
però, quando è puro, reale,
ovvero quando nessuno
all’interno del sistema
trae profitto dal lavoro altrui.

Se però, come quasi sempre capita,
i vertici traggono profitto economico
dal lavoro gratuito dei volontari,
allora non è più volontariato
ma sfruttamento,
non si fa più beneficenza
a terzi bisognosi,
ma si va ad arricchire i vertici
di quel gruppo/associazione
di volontariato.

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Mi colpì molto QUESTO articolo
comparso su Repubblica mesi fa
dove si stilava una classifica
dei principali canali utilizzati
dalle persone per trovare lavoro.

Dall’articolo emerge
che le agenzie interinali
si trovano soltanto al quinto posto,
dato che va a confermare
ciò che ho sempre sospettato,
ovvero che gli unici posti di lavoro
che creano le agenzie interinali
sono quelli delle persone
che lavorano al loro interno.

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https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b0/Microsoft_PowerPoint_2013_logo.svg/2000px-Microsoft_PowerPoint_2013_logo.svg.png

Prima delle festività natalizie
sono stato convocato,
insieme ad altri 40 disperati,
per un’inutile giornata formativa
organizzata da Unioncamere
nell’ambito di Garanzia Giovani.

La mattina scopro che
nel primo pomeriggio
avremmo dovuto sostenere
dei colloqui (bluff)
con delle aziende interessate
a sfruttarci per 6 mesi.

Contestualizzo un attimo il tutto:
ci troviamo nel Sud Italia,
con ragazzi dai 19 ai 29 anni
esasperati per quanto gli stesse
andando di merda la vita,
a cui si stava proponendo
un lavoro fake (tirocinio) per 6 mesi
in cambio di un compenso irrisorio (500€).

Detto ciò, partono i colloqui,
dopo un po’ vedo tornare
con la faccia sconvolta
una ragazza che era seduta accanto a me.
Insieme agli altri ragazzi le chiediamo
cosa fosse successo e lei
ci racconta che “l’esaminatore”
le aveva fatto una domanda spiazzante,
che tutti nella vita hanno
subito almeno una volta,
con conseguente caduta di braccia:
“sai usare powerpoint?”.

Lì esce fuori il genio
tipicamente meridionale,
la risposta ignorante
che mortifica con estrema
eleganza l’interlocutore,
la risposta che ognuno di noi
avrebbe sempre voluto dare
nei contenuti, senza però
mai trovare la giusta forma,
la risposta perfetta che ora,
almeno personalmente so di avere:

“ma perché esiste ancora?”

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https://i0.wp.com/www.urbanzine.it/wp-content/uploads/2015/05/famiglie-arcobaleno_Fotor.jpg

Pur di negare agli omosessuali un diritto,
quale quello della genitorialità,
che andrebbe garantito a chiunque,
se ne sentono di tutti i colori.

“Se un bambino viene affidato
a una coppia gay corre il rischio
di diventare gay”.

Embè? Anche se lo diventasse
dov’è il problema?
Ma poi, scusate,
i gay, pur essendo nati e cresciuti
da una coppia etero,
mica sono diventati etero?

“I figli hanno bisogno
di un padre e di una madre”.

Anche questo non è affatto vero,
innanzitutto perché “uomo” e “donna”
sono ruoli che apprendiamo
stando nella società,
non è scontato che una femmina
diventi “donna”, con tutto il relativo
bagaglio di valori che ne consegue:
sensibilità, senso materno, ecc…

Inoltre, esistono milioni
di famiglie monogenitoriali,
composte da vedove, ragazze madri
o più semplicemente da donne separate,
e nessuno va da loro a dirgli
“non puoi crescere tuo figlio
perché non ha la figura paterna”.

Per lo Stato Italiano
una donna, sola, è in grado
di crescere un figlio,
due persone, innamorate,
ma dello stesso sesso, no.

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https://i0.wp.com/www.cn24tv.it/public/images/201101/ospedale-lamezia-02.jpg

Se mi assumono come caporeparto,
e inizio a combinarne di ogni,
il mio titolare non mi sposta di reparto,
mi manda, giustamente, a casa.

Chi sbaglia paga, è una regola
che tocca chiunque tranne
i dirigenti di grandi aziende.

Mi ha sempre affascinato il ruolo
del manager ospedaliero:
arriva, crea buchi di bilancio,
fa tagli scellerati di servizi
e poi quando ormai ha fatto raggiungere
al presidio ospedaliero l’apice del dissesto,
non viene fermato,
ma mandato a fare danni altrove come premio,
un po’ come accade con i preti pedofili.

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https://i0.wp.com/www.agrigentotv.it/wp-content/uploads/2015/05/votazione.jpg

Durante le elezioni scattano
nella mente delle persone
dei meccanismi alquanto singolari:

1) Le gente non va a votare,
2) Va a votare ma scrive puttanate sulla scheda,
3) Va a votare e consegna la scheda bianca.

Se il primo caso, sebbene non possa trovarmi d’accordo,
riesco a comprenderlo perché magari è estate
e la gente preferisce andare a mettere
le pacche nell’acqua o comunque
fare di meglio che provare a cambiare l’Italia;
gli altri due per me restano un autentico mistero.

Scrivere “andate a rubare, siete tutti ladri”
sulla scheda è un atteggiamento improduttivo,
perché quel messaggio non arriverà mai al diretto interessato,
ma soltanto agli scrutatori,
che si faranno una grossa risata;
apprezzo, però, almeno la buona volontà,
o quantomeno l’obiettivo di quella mattinata,
seppur ingenuo e futile,
di protestare contro la classe politica.

La scheda bianca invece è davvero incomprensibile,
pensare che uno si sveglia la mattina,
sacrificando una giornata di mare,
o una passeggiata sul lungomare con i figli,
o una lavata del pavimento di casa
per andare nel seggio a fare niente,
nemmeno un inutile voto di protesta,
mi manda al manicomio.

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https://i0.wp.com/theglobalstate.com/wp-content/uploads/2015/01/1413634303943_wps_1_Enterprise_News_and_Pictu.jpg

Se un bambino fa i capricci
perché vuole un giocattolo
e la mamma invece di rifilargli uno schiaffo,
glielo compra,
il bambino si sentirà incentivato
a fare di nuovo i capricci
perché tanto riceverà
di nuovo quello che vorrà.

La colpa è della mamma non del bambino,
su questo mi sembra che siamo tutti d’accordo.
Trovo quindi infinitamente stupido
il comportamento del Governo italiano
quando viene fatto ostaggio un nostro connazionale.

Si mette a 90° e paga. Paga sempre.

Più paga, e più consente ai terroristi
di investire in armamentari utili
a seminare altro terrore e a compiere
nuovi rapimenti,
in quello che diventa
un vero circolo vizioso.

Gli americani sono di ben altra stoffa,
appena rapiscono un connazionale
loro tentano di liberarlo in un raid,
se sanno di non poterci riuscire,
lo lasciano giustiziare.

Barbari loro?
No, stupidi noi.

Dispiace a tutti lasciar
morire ingiustamente qualcuno,
ma se il sacrificio di queste persone
comporta il non rapimento di molte altre,
perché ai terroristi si fa capire
che non ci rimediano nulla,
è uno scotto che il Governo deve pagare,
sia per arginare questo fenomeno
sia per dimostrare al mondo intero
di non essere un paese sotto scacco.

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https://i0.wp.com/www.reportcampania.it/news/wp-content/uploads/2015/01/prostituzione-club-prive00.jpg

Sono giunto alla conclusione
che la gente in Italia
non rispetta le leggi
perché non le capisce.

Ne esiste una che regola qualcosa
ma poi ne creano subito un’altra
che la smentisce.

Sesso e nudità nei luoghi pubblici:
non si possono fare.

Se mostri una tetta in discoteca ti arrestano,
se però mostri quella (e non solo)
in un night club nessuno può dirti nulla,
basta però che non consumi rapporti sessuali,
altrimenti ti arrestano.
La tetta e il rapporto sessuale
hanno invece via libera nei club privè.

Discoteca, night e club privè
sono luoghi pubblici, dove chiunque
può entrare previo pagamento
ma in cui la stessa legge
ha 3 diverse interpretazioni.

Prostituzione: è vietata.

La legge prevede sanzioni
per clienti e prostitute.
E’ notizia recente che Roma
si sta organizzando
per un quartiere a luci rosse.
Non c’è bisogno che vi spieghi
il controsenso e l’assurdità di tutto ciò.

Guardare ma non toccare:
è una legge morale, non scritta.

Ce la insegnano da piccoli,
guardare non costa nulla
e non si commette peccato.
Punire chi ha la sola colpa
di aver visto qualcosa di sbagliato
è una pratica di stampo mafioso
che lo Stato adotta per punire chi detiene
materiale pedopornografico sul pc.

Può essere moralmente riprovevole,
ma ditemi voi se, nel paese di Pulcinella,
dove non vi è certezza della pena
nemmeno per gli asssassini,
uno che si è guardato, SOLO GUARDATO,
un filmetto porno di minori,
debba essere punito con il carcere.

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https://i0.wp.com/img4.wikia.nocookie.net/__cb20141021195605/nonciclopedia/images/1/1c/Massimo_Ferrero_1.png

Massimo Ferrero è il nuovo presidente della Sampdoria,
personaggio così pittoresco e fuori dagli schemi
da essersi guadagnato nientemeno
che un’imitazione da Crozza.

Nel corso di una delle sue tante interviste
molto “colorate” è successo che Ferrero
ha definito “filippino” Erick Thohir,
presidente indonesiano dell’Inter.

Ne è conseguito che il Tribunale Federale Nazionale
gli ha inflitto la sanzione
di 3 mesi di inibizione e 10mila euro di ammenda
per le “dichiarazioni lesive”, mentre il suo club
è stato sanzionato con un’ammenda di 35mila euro.

Cosa c’è di curioso in questa vicenda?
Beh, che per la legge italiana nascere
nelle Filippine è già di per sé umiliante.
Dare del “filippino” a uno è disdicevole
alla pari del dargli del “cornuto” o dello “stronzo”.

Voi penserete:
“Ferrero voleva chiaramente sminuire Thohir
perché i Filippini nel nostro paese,
di solito, fanno le colf”.

D’accordo, probabilmente è così, però lo supponiamo noi,
lui non ha espressamente detto questo
non è che tutta la popolazione filippina lavora come colf,
così come non tutta la popolazione italiana è mafiosa.

Ma anche se tutti i filippini facessero le pulizie,
cosa ci sarebbe di disprezzante?
Perché uno di noi sentendosi dire
che “fa le pulizie” dovrebbe, addirittura,
adire per vie legali?

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In Italia esistono profondi fraintendimenti
riguardo agli sbocchi occupazionali
delle facoltà universitarie.

Per i potenziali datori di lavoro:

Laurea in Economia = Cassiere all’Ikea
Laurea in Marketing = Venditore Porta a porta
Laurea in Scienze dell’educazione/formazione = Babysitter
Laurea in materie umanistiche = Friggere patatine al McDonald’s

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Sono contrario ai matrimoni tra omosessuali.

Così come sono contrario a quelli tra eterosessuali.

Sono contrario proprio al matrimonio,
lo bandirei.

A parte questo, è curioso
constatare l’ennesima
contraddizione del nostro paese.

Se una cosa legale in una nazione,
in questo caso il matrimonio gay,
non debba necessariamente
essere considerata legale in un’altra,
opinione condivisibile o meno,
mi dovrebbero poi spiegare il perché
i figli nati mediante fecondazione eterologa
fatta in un altro paese, prima che quest’ultima
diventasse legale anche in Italia,
venivano poi riconosciuti come legittimi.

È la stessa indentica situazione.
Fare qualcosa di illegale per Italia
in un altro paese dove illegale non è,
e poi tornare in Italia e farsela riconoscere.

Lo Stato condanna e punisce
chi adotta un atteggiamento ostile
verso gli omosessuali
(la strainflazionata “omofobia”)
e poi è egli stesso
il primo ad adottarlo.

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Pare Che…

https://i0.wp.com/notiziario.ossigeno.info/wp-content/uploads/2013/10/liexpre-300x206.jpg

Ho imparato che in Italia
puoi vomitare le peggiori cose
l’importante è che tu le faccia
precedere da queste paroline magiche:

“Pare che…”
“Si dice…”

Bene, se prima di sparare a zero
su qualcosa o calunniare qualcuno
avete questa accortezza,
state sicuri che a livello giuridico
siete inattacabili, avete le spalle
coperte da possibili querele.

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https://i0.wp.com/www.skuola.net/news_foto/2012/test-crocette.jpg

Quella dei test d’ingresso
delle facoltà è una porcata
senza senso che non mi capacito
come faccia ad esistere.

Se lo studio è un diritto,
mi dovrebbero poi però spiegare
se me lo neghi con i test d’ingresso
che diritto è, il diritto di studiare
solo quelle discipline sature di laureati
e quindi totalmente inutili.

Il controsenso più eclatante
però è un altro ancora:
se io mi iscrivo a Medicina,
è perché si presume che io la medicina
non la conosca e abbia voglia di apprenderla.
Allora perché mi fai i test di Medicina sulla medicina?
Cioè mi interroghi su una cosa
prima ancora di insegnarmela.

Immaginatevi se un domani gli asili fossero stracolmi
e venisse data possibilità
di iscriversi solo a quei bambini
che conoscono l’alfabeto:
è la stessa assurda e identica situazione.

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https://i0.wp.com/www.agopress.info/wp-content/uploads/2011/07/lutto-nazionale.jpg

In Italia abbondiamo
di nullafacenze e falsi moralismi.

Abbiamo un’infinità di festività:

Festa della Liberazione
Festa della Repubblica
Unità d’Italia
Pasquetta
Ferragosto
Immacolata Concezione
Santo Stefano
Capodanno

Ora spiegatemi perché a Capodanno
non si debba lavorare,
cosa ha di speciale o sacro
questo giorno rispetto agli altri?
Oppure spiegatemi perché quella vagonata
di ricorrenze legate alla nostra storia
debbano essere tutte festive.

Noi festeggiamo sempre,
ogni scusa è buona per non lavorare,

La tv è lo specchio di questo malcostume.
Festa della Liberazione e la programmazione
quotidiana salta, tutti i programmi
si prendono la giornata di vacanza
(anche quelli registrati!).

Paura di non fare ascolti?
Eh già, perché è tradizione
il giorno della Festa della Liberazione
o dell’Unità D’Italia
andare a fare una scampagnata.

A queste che a scuola chiamerebbero
“assenze ingiustificate”,
e sono già tante,
vanno poi sommati i vari lutti nazionali.

Anche in quel caso la programmazione
viene inspiegabilmente sospesa.
Bisogna meditare e rispettare il dolore.
E’ come se morisse qualcuno
che non ti appartiene,
e qualcun altro, che non sono
nemmeno i parenti del defunto,
venisse da te per obbligarti a piangere.

Santo Dio ma pensa ad andare in onda
e lascia scegliere a me se voglio
essere a lutto o meno,
se mi da fastidio che fai il buffone in tv
spetta a me cambiare canale,
non sei tu che devi privarmi
coattamente di un servizio.

Che poi i lutti sono tutte puttanate,
in tv fanno sta farsa di un giorno,
e poi dopo 24h stanno di nuovo lì
come se nulla fosse successo,
è l’ennesima scusa per fare festa.

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https://i0.wp.com/i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/02430/Balotelli0_7_2430461b.jpg

Se da un lato l’Italia è il paese
delle lungaggini (vedi quelle burocratiche e giudiziarie)
dall’altro è anche il paese del bianco o nero,
delle estreme, e a tratti sconcertanti,
semplificazioni compiute dai suoi abitanti.

In Italia se sei indagato
non è che per l’opinione pubblica
sei un innocente fino a prova contraria:
sei un colpevole fino a prova contraria…

In Italia se vedi una bella donna
per strada, le fai un fischio,
le guardi il culo e le urli
“sei una figa della Madonna”,
sei un sessista.

Se invece ti trovi allo stadio
a vedere una partita del Milan
e urli “negro di merda” a Balotelli
sei razzista.

Se litighi con un omosessuale
e ti esce “brutto frocio”
ritieniti un omofobo.

Non è ammesso trasgredire per rabbia,
eccitazione o checchessià,
non per certe categorie.

Perché noi siamo fatti così,
per tutelare delle minoranze
di concreto per loro facciamo nulla,
ma andiamo a creare dei meccanismi
psicologici nella mente dei possibili “aggressori”
che disincentivano a usare termini
o compiere azioni ineleganti
perché altrimenti si verrebbe additati
come “nemici di quella minoranza”.

E’ un po’ come se non dicessimo
che chi ammazza una zanzara in estate
lo fa non perché in quel momento
gli stava rompendo le palle,
ma perché è un terrorista ambientale.

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<br/><a href="https://i0.wp.com/oi58.tinypic.com/2i1f2fq.jpg" target="_blank">View Raw Image</a>

Passano gli anni,
passano i governi,
passano le persone
che si suicidano dalla disperazione ogni giorno,
ma in parlamento ci si
accalora esclusivamente
per lotte interne di potere.

Gli argomenti su cui i nostri
politici hanno avuto feroci
scontri e interminabili discussioni
in questi mesi sono stati due:
legge elettorale e quote rosa.

Entrambi utili esclusivamente
alla salvaguardia
delle loro poltrone
(e adesso con la paventata
abolizione del Senato e delle Province
ne vedremo delle belle…).

La gente non se ne frega niente
di come vengono eletti i parlamentari,
la gente vuole che gli si diano
delle soluzioni per arrivare a fine mese,
la gente forse la vuole anche
una legge sulle quote rosa,
ma non in PARLAMENTO,
nelle aziende!

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I Pagamenti A Nero

Mi hanno sempre detto
che bisogna ribellarsi
ai pagamenti in nero,
perché sono soldi che togliamo
allo Stato, quindi a noi stessi:
la diretta conseguenza
di tutto ciò è l’attuale
tassazione vessatoria
di cui siamo vittime.

L’imperativo categorico è
“Pagare poco, pagare tutti”.
Ognuno di noi deve essere onesto
e le cose miglioreranno.

Sì, ma come fai…

Vai dal medico, ti visita
e al momento del pagamento
ti propone “100€, se vuole la fattura 150€”.
Chi è quel salvatore della patria
che metterebbe a cuor leggero
50€ in più sul tavolo,
di questi tempi soprattutto?

Non sono io che non devo cadere in tentazione,
è l’altro che non mi ci deve indurre.

Non esiste “100€ o 150 con fattura”,
la prestazione costa 150€ e basta,
non mi devi mettere di fronte
a nessuna alternativa.

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http://addettoufficiostampa.files.wordpress.com/2012/05/ufficio-stampa.jpg

Per fare l’addetto stampa
nel pubblico
devi necessariamente essere
giornalista pubblicista.

Come se questa qualifica
fosse un valore aggiunto
per la persona, una garanzia
di conoscenza alla pari
di un Master universitario.

Giornalista pubblicista
lo può essere chiunque,
anche il macellaio sotto casa
se sceglie liberamente
di prestare servizio per due
anni presso una testata giornalistica.

La legge parla di retribuzione
per l’aspirante giornalista,
quando in realtà questa avviene mai,
MAI, anzi, se un pazzo decide
di lavorare gratis per 2 anni
inseguendo un’utopia, neanche sogno,
al termine è costretto anche
a pagarsi tutte le spese
necessarie per conseguire il tesserino
e l’iscrizione all’albo (sopra i 200€)
quando in realtà queste spetterebbero
alla testata giornalistica.

Ricapitolando:
la testa giornalistica dovrebbe pagare
l’aspirante giornalista ma non lo paga,
dovrebbe pagargli il tesserino
ma non glielo paga,
e nonostante ciò,
ha forza lavoro gratuita per 2 anni.

Bell’affare.

Non conta se tua sia bravo o meno
a scrivere un articolo,
conta se tua sia disposto
o meno a lavorare gratis.

Gli enti pubblici fanno però finta di niente
e devi piegarti alla schiavitù
sei hai velleità occupazionali
presso di loro in quel campo.

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Startup

https://i0.wp.com/www.youcamera.it/wp-content/uploads/2013/09/Start-up-Immagine.png

L’Italia deve ripartire.

Per ripartire occorre
che le imprese esistenti non chiudano
e che, accanto a queste,
ne nascano di nuove con idee innovative.

Lo Stato lo ha finalmente capito,
e di opportunità per avviare start-up
a tinte giovanile ne
ha create tantissime.

I giovani devono creare imprese.

Bello. Lodevole.

Però poi mi dovrebbero spiegare
come questi giovani dovrebbero farlo
se in un’impresa ancora non sono
riusciti a metterci piede
nemmeno da dipendenti.

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Tirocini Neet

https://i0.wp.com/www.vivisicilia.it/wp-content/uploads/progetto-neet.jpg

Quanto accaduto con i tirocini Neet
fotografa appieno l’attuale situazione italiana.

Lo Stato ha finanziato dei tirocini
per i ragazzi del meridione
laureati in discipline
“svantaggiate” dal punto di vista occupazionale.

Gli aspiranti tirocinanti avevano tempo
fino al 31 dicembre del 2014 per
cogliere questa opportunità candidandosi
sul sito Cliclavoro.gov.it.

Il progetto Amva-Neet (questo il suo vero nome)
è stato chiuso senza preavviso il 30 dicembre 2013,
un anno prima.

C’è molto da riflettere su questa storia:

innanzitutto un Governo che non prevede
la richiesta che andrà a generarsi,
perché si sa, al Sud l’economia è florida,
lavorano tutti. Basti pensare che il primo
giorno utile per registrarsi
il sito è andato in tilt per i troppi accessi.

C’è gente così disperata
che all’apertura si è fiondata
sul sito per guadagnare almeno per 6 mesi
meno di quanto guadagna
un operatore di call center
o un fattorino delle pizze.

Altro spunto di riflessione è
l’incredibile mole di offerte
di tirocini che c’era ogni giorno.
Spuntavano come funghi,
non ho mai visto così tante
offerte di lavoro nella mia città
(e presumo quindi anche nelle altre).
Allora non è vero che non c’è lavoro,
il lavoro c’è e serve, solo che
nessuno te lo vuole pagare.

Infine porto la mia esperienza
per spiegare la tirannia
di questi potenziali datori di lavoro
che, non solo ti fanno lavorare
e non ti pagano
(perché i soldi te li da lo Stato)
ma esigono pure da te.

Mi presento a un colloquio,
questa mi fa delle domande
e poi se ne esce che avrei dovuto lavorare
8 ore, dalle 9 alle 19
con una pausa pranzo di 1h,
quindi 9 ore e passa in azienda.

Lì manifesto le mie perplessità
per questo orario monstre
e la tizia se ne esce con:

“Beh, qual è il problema,
io resto in azienda anche fino alle 20”.

Eh sì, tu però a fine mese prendi minimo 1200€,
io 400, che paragoni sono,
brutta stronza.

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https://i0.wp.com/www.cadoinpiedi.it/img/Prostitute.jpg

Quando sei malato ti rivolgi
al miglior medico che conosci,
paghi la visita e lui ti guarisce.

Quando vuoi sballarti,
va davanti a una discoteca,
paghi il biglietto,
e usufruisci di tutto
il divertimento che essa
possa offrirti.

Ho un bisogno –
mi rivolgo a un professionista per soddisfarlo –
pago – ringrazio – saluto.

Semplice no?

In genere funziona così,
tranne per le prostitute (o “escort”…).

Loro, inspiegabilmente, non hanno il diritto
di essere riconosciute come professioniste
nel loro settore, anzi, vengono
pure perseguite legalmente
se beccate a esercitare.

Quanti soldi potrebbe alzare lo Stato
legalizzando la prostituzione
come avviene in gran parte dell’Occidente?

Quanto sarebbero più sicuri
i rapporti avuti con una prostituta?

Quanto sarebbe più sicura
la prostituta stessa ad avere
rapporti con gente schedata?

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https://i0.wp.com/www.porto.br.it/bpi/images/tastiera_turismo/icona_sanita.jpg

Ricordo che all’università
durante una lezione il docente ci disse:
“Ragazzi, non pensate che il fine
degli ospedali sia curare le persone,
il loro fine è guadagnare dalle persone”.

Gli ospedali e le Asl
non sono strutture misericordiose
come quelle di Emergency,
sono aziende:

Azienda ospedaliera,
Azienda Sanitaria Locale.

E da che mondo è mondo,
ogni azienda punta al profitto,
da raggiungere in qualunque modo.

Loro non ti curano bene perché
tengono alla tua salute,
loro ti curano bene perché
quando ne riavrai bisogno
tornerai da loro,
riporterai i soldi a loro.

Ti accorgi che sei
un semplice business
appena entri in una struttura sanitaria,
specialmente negli ospedali,
e ti ritrovi 1.50€ di parcheggio.

Non è lucrare sulla sofferenza questo?

Se il loro fine è curare le persone
e il ticket che paghi è solo
un contributo che dai
per il mantenimento della struttura,
perché dissangui in questo modo
anche il semplice visitatore
che non usufruisce di nessun tuo servzio,
a parte di un parcheggio che,
in media, costa 0.50€ e massimo 1€?

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Le raccomandazioni esistono
a causa di un sistema fallato,
se le cose funzionassero
nessuno avrebbe motivo
di aggirare l’ostacolo
giocando sporco.

Mi faccio raccomandare
perché lo Stato non
mi mette in condizione
di trovare un lavoro,
anzi, con la sua tassazione vessatoria,
scoraggia le assunzioni
da parte dei privati
che sono costretti a inglombarti
con forme contrattuali sfruttatorie
(co.co.co; co.co.dè; co.co.sto.cazzo) o addirittura assenti.

Quando un lavoratore a nero
viene scoperto, a passare
i guai non è lui,
ma solo il suo datore di lavoro.

Non è curioso?

Logica vorrebbe,
che quantomeno le colpe
andassero divise in due,
perché se è vero che il datore
di lavoro ha proposto il “nero”
infrangendo la legge,
il lavoratore ha accettato
di infrangere la legge,
e sarebbe teoricamente complice.

Invece no,
il lavoro è un diritto,
e in quanto tale va tutelato,
ma così facendo lo Stato
diviene un cane che si morde la coda,
perché punisce i datori di lavoro
per una condizione di illegalità
in cui li ha trascinati lui.

Per il datore di lavoro,
oltre al danno,
c’è anche la beffa:
una volta licenziato,
il lavoratore a nero
può rivalersi sull’ex titolare
facendogli una causa,
per lavoro a nero,
che vincerà sicuramente.

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Avessi l’opportunità
di utilizzare una macchina del tempo
per tornare al periodo post diploma,
con la visione completa
che ho adesso del mercato del lavoro,
farei di sicuro altre
scelte universitarie.

A un neodiplomato che si appresta
ad affrontare l’ultimo quinquennio di studi
andrebbe fatto dalle istituzioni
un discorso schietto e sincero.

“Caro amico, non siamo
nessuno per dirti cosa sia giusto
o meno per te, ma sappi che,
riguardo alla scelta della facoltà,
e quindi al tuo futuro lavorativo,
hai di fronte 3 strade,
valutale attentamente e poi scegli
tu quale perseguire a tuo rischio
e pericolo, noi ti abbiamo avvisato:

1) La prima strada è quella della certezza.
Rientrano nel novero le facoltà di Ingegneria,
Medicina e Scienze Infermieristiche.
Un domani qualcosa per te sempre uscirà,
anche sottopagata, ma con le mani
in mano non resterai mai,
e comunque, malauguratamente ciò si verificasse,
puoi sempre fare le valigie
che altrove sono pronti ad accoglierti
a braccia aperte.

2) La seconda strada è quella della speranza.
Ne fanno parte la facoltà di Economia,
Giurisprudenza, Scienze Politiche
e Lingue. Sebbene non è detto
che tu un domani possa trovare occupazione
nel campo in cui sei laureato,
hai comunque una laurea spendibile
sul mercato del lavoro e che ti permette
di partecipare a qualsiasi concorso pubblico.

3) La seconda strada è quella della rassegnazione.
Se hai intenzione di laurearti in qualsiasi branca di Lettere,
Scienze dell’educazione e Scienze della formazione
ritieniti fortunato sei riuscirai a friggere patatine
in un fast food per il resto dei tuoi giorni”.

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CALL CENTER:

Addetto Marketing
Operatore Assistenza Clienti
Operatore Telemarketing
Operatori telefonici
Centralinisti

PORTA A PORTA:

Venditore energia & gas
Tecnici della vendita e della distribuzione
Responsabile area commerciale
Consulente/Collaboratore commerciale
Agente di commercio
Agente di vendita
 Agente pubblicitario
Agenti Telecomunicazioni
Addetto/Responsabile Marketing
Agente/Responsabile/Funzionario/Consulente di zona
Procacciatore
Junior account
Sales account
Sales promoter

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La Tassa Di Possesso

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In italia esiste un fenomeno
piuttosto singolare:
la tassa di possesso.

Puoi anche non utilizzarlo,
lo Stato ti tassa un bene
semplicemente perché lo detieni.

Se questo abominio
ha una sua logica per i beni di lusso (es: barche)
non lo si spiega
per i beni di uso comune
(auto, tv, casa).

E’ come se quell’oggetto
non lo finissimo mai di pagare,
quando andiamo dal rivenditore
non lo compriamo,
lo ritiriamo semplicemente
in concessione,
poi ogni tot mesi
paghiamo una rata
che consente di usufruirne;
se non la paghi,
arriva un omino
e ti sigilla/pignora il bene
con un atto di assoluta prepotenza,
proprio come se fosse suo.

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