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Mi sto interrogando da un po’,
su cosa mi dia davvero felicità.
E per felicità non intendo
“cosa mi piace” o
“cosa mi fa star bene”,
ma cosa mi scaturisca ogni volta
una gioia profonda,
un’esplosione di emozioni
da non riuscire a controllarle.
Ho cominciato così a ricercare
la felicità tra chi mi circonda.
Alcuni impazziscono per i genitori,
sono le loro persone più importanti al mondo,
degli idoli con cui vivere a stretto contatto:
a me questo non accade,
c’è indubbiamente affetto,
rispetto, riconoscenza,
ma non la mia felicità.
Parenti alla lontana, men che meno.
Forse in passato ho avuto una persona
che mi dava felicità, però poi ho pensato
che se avessi continuato a frequentarla,
come ogni cosa,
alla lunga mi avrebbe stancato e la felicità
sarebbe andata a scemare diventando
“piacere” e poi “affezione”.
Era quindi da escludere.
Non ho ancora figli.
Allora ho cercato di farmi dare
una mano da chi ne sapeva
sicuramente più di me:
Freud con le sue 5 fasi.
1) fase orale =
mangiare non mi provoca piacere,
figuriamoci felicità,
lo vedo come un bisogno necessario
di cui farei volentieri a meno,
quasi un peso insomma,
odio stare più di 15 minuti a tavola.
2) fase anale =
essere felici perchè
si sta espletando la più bassa
delle funzioni fisiologiche,
non ritengo sia il massimo.
3-5) fase fallica & genitale =
trovare la propria felicità
nel sesso mi da tristezza,
può essere un piacere,
ma non il senso di una vita.
Come giudichereste uno che
termina la frase “io vivo per…”
con “scopare”?
4) fase di latenza =
amicizie e sviluppo fisico.
Chi trova la felicità
nello studio o nella palestra
secondo voi è normale?
E chi invece la trova
nell’uscire con gli amici?
Sto riscontrando davvero grosse
difficoltà a darmi una risposta,
forse trovo la mia felicità quando
riesco in qualcosa in cui non speravo,
ma non può bastare essere
felici per un avvenimento sporadico.
E tu?
Tu hai mai pensato a cosa
ti rende davvero felice?
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