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Posts Tagged ‘amore’

La Regola dell’Ex

 

Con lei potrai essere buono, dolce
e premuroso quanto vuoi te
ma se fisicamente non le piaci
non hai alcuna possibilità,
ti preferirà sempre uno che l’attrae,
anche se ha meno qualità.

Non c’è partita nemmeno
tra te e un suo ex che ritorna,
e forse è anche giusto così,
le cose che ha vissuto con lui
pesano molto più di quelle
che stai iniziando a vivere con te.

Casomai la tipa che ti piace
si frequenta con uno
e questo prova a ritornare con la ex,
sappiate però che solo in quel caso
non ci sarà il ricongiungimento tra due ex.

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https://i0.wp.com/static.pourfemme.it/r/843X0/coppia.pourfemme.it/img/uomo-donne-conteso.jpg

Quanta superficialità
c’è dietro la frase:
“se ti piace lei, non posso piacerti io”,
come se dal punto
di vista estetico
debba necessariamente
esserci coerenza,
una standardizzazione di gusti.

Possono piacerti tendenzialmente
le bionde e le tettone,
ma se alla tua porta
viene a bussare Adriana Lima
di certo non la mandi via.

Così come possono piacerti
le donne servili e facilmente manipolabili,
ma poi ritrovarti a perdere
la testa per una dalla forte
personalità perché,
in quel preciso momento della tua vita,
è ciò di cui hai bisogno.

Mozzarella e carne
sono alimenti diametralmente opposti,
ma nessuno si sognerebbe
di dirti che se ti mangi una
non dovresti mangiarti l’altra.

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Pacchetti Di Memorie

https://i0.wp.com/www.futuroquotidiano.com/wp-content/uploads/2015/03/alzheimer-1.jpg

Se vi chiedessi cosa lega
tra loro le persone molti di voi
arriverebbero a tre conclusioni:
bene, amore e interesse.

Tutte giuste, per carità,
ma c’è una componente
che le racchiude:
i ricordi.

Proviamo un qualunque sentimento
sulla base di esperienze vissute
e dei ricordi che ne derivano.

Vogliamo bene a nostra madre
perché ricordiamo che lei
da quando siamo nati c’è sempre stata.

Amiamo il nostro partner
perché ricordiamo il batticuore
che ci fece provare quando si dichiarò
e tutte le volte che ci
ha fatto sentire importanti.

Non mandiamo a cagare quell’amico
perché ricordiamo che ricopre
una posizione importante
e un giorno potrà tornarci utile.

Le persone si differenziano
per i propri pacchetti di memorie
e la condivisione di questi pacchetti
determina i rapporti sociali
che instauriamo nell’arco della vita:

vogliamo bene a quel determinato amico
perché con lui condividiamo dei ricordi
(la scuola, le prime cazzate giovanili, ecc…)
senza questa reciproca condivisione,
quell’amico non sarebbe un amico,
ma un perfetto sconosciuto.

Sulla base di quanto detto finora,
l’alzheimer è una stronza.

Spesso sentiamo un sacco di battutine
al riguardo, però in pochi
si fermano a riflettere sulla sua drammaticità.

Immaginate solo a quanto
ci siete rimasti male quella volta
che amavate qualcuno senza essere ricambiati,
un amore unilaterale che si fondava
su alcuna condivisione.
Immaginate adesso quanto potrebbe
essere straziante provare un bene profondo
verso una madre e non essere ricambiati,
anche se con lei avete
condiviso un’intera vita.

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https://i0.wp.com/www.seduzionepratica.com/images/seduzione-come-conquistare-una-ragazza.jpg

Sedurre una donna di 30 anni
risulta essere molto più semplice
di quanto lo sarebbe stato
quando di anni ne aveva 20.

La prendi con l’acqua alla gola,
inizia a mettere a fuoco di non essere
più giovanissima e che il tempo di svolazzare
di fiore in fiore è terminato.

Il rovescio della medaglia è che,
proprio alla luce di questo tempo tiranno,
appena ne rimorchi una e fai finta
di volerci intavolare un discorso serio,
tempo nemmeno 6 mesi e già inizia
a pressarti con discorsi sul matrimonio
e, soprattutto, su un figlio.

Vuole farsi ingravidare a tutti i costi,
perché nella sua concezione essere
ultratrentenne senza (ex) marito
a bilancio e prole al seguito
è da sfigata, e lei a 40 anni
non vuole arrivarci da
zitella inacidita.

Per l’uomo è diverso,
lui se ne starebbe volentieri fino a 50 anni
a casa con mammà che lava, stira e cucina.
Non glielo fa fare nessuno
di coricarsi con un’estranea
che il mattino seguente non se ne va,
anzi, gli ordina pure di rifare il letto.
La fregatura non si ferma qui,
la deve dare pure a campare,
perché lei o lavora o bada alla famiglia
il famoso “multitasking” quando una donna
si sposa non funziona più,
può fare una sola cosa per volta,
ben ripagata
e che gli venga chiesta con cortesia.

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Sedotte E Abbandonate

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/t1/68469_765438770152752_935669238_n.jpg

Sfatiamo un luogo comune:

Care donne,
non è vero che gli uomini
puntano solo a quello
per poi sparire subito dopo
averlo ottenuto.

Gli uomini provano, e se spariscono
è perché ciò che hanno ottenuto
non gli è affatto piaciuto.

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<br/><a href="https://i0.wp.com/oi59.tinypic.com/17rceu.jpg" target="_blank">View Raw Image</a>

Mesi fa vidi un buon film
italiano (sempre più una rarità),
“L’ultima ruota del carro”.

Chi avesse intenzione di fare lo stesso
smettesse di leggere che sto
per spoilerare il finale.

Il film è basato su una storia vera,
parla di un uomo umile
la cui vita è stata segnata
da tante vicissitudini
e quando inaspettatamente
sembrava arrivato il colpo di fortuna
che avrebbe fatto cambiare le cose,
una vincita alla lotteria,
ecco accadere l’incredibile,
la moglie gli getta irrecuperabilmente
il biglietto nella spazzatura.

La scena finale per me è
emblematica e piena di significati:
lui che rovista disperato tra i rifiuti
di una discarica alla ricerca del biglietto vincente.

Un uomo che dal nulla
era passato ad avere tutto
e subito dopo stringeva
tra le mani addirittura meno
di quanto avesse sempre avuto,
perchè abbassarsi a rovistare
dentro una montagna di immondizia
è quanto di più basso
e umiliante possa esserci,
e lui per la sua sete di denaro
era riuscito a privarsi
persino della dignità.

Ad aggravare ulteriormente una situazione
già di per sè non edificante,
l’aspro litigio avuto con la moglie a causa di quel biglietto,
dove volarono parole forti, che ferivano nel profondo
una donna che non le meritava affatto,
una donna che amava tantissimo
e che lo amava tantissimo
al punto tale da non averlo mai abbandonato
nemmeno nei periodi più bui.

In piedi sui rifiuti,
con le mosche che gli camminavano sulla faccia,
il film si conclude con l’uomo che recupera la lucidità
e telefona alla moglie per chiederle scusa
con parole che, nella loro semplicità,
toccano il cuore perché piene di sentimenti:

Ma che sto a fa’?
Angelì? Ma che sto a fa’?
Ma che t’ho detto prima?
Ma che t’ho detto… tutte quelle cose…
io non le penso tutte quelle cose che t’ho detto,
hai capito?
Non le ho mai pensate, mai!

Hai capito si o no?

Ma che ce so venuto a fa’ io qua…
noi l’avemo vinta già la lotteria Angelì,
ce l’avemo già la fortuna.

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https://i0.wp.com/static.pourfemme.it/625X0/coppia/pourfemme/it/img/frasi-in-inglese-amore-lontano.jpg

Tralasciando troie e arrampicatori sociali
che fanno categoria a sé,
durante l’arco della nostra vita
siamo costantemente alla ricerca
di qualcuno che ci faccia star bene.

Riflettendoci è paradossale,
cerchiamo l’altro per stare bene noi,
eppure è così,
non avanziamo nemmeno troppe pretese,
chiediamo una persona che ci consenta di passare
dei giorni felici e che all’inizio
non ci sia fisicamente repellente.

E dico “all’inizio” perché
con l’andare del tempo finiamo per farci
andare bene anche quell’aspetto fisico.

Quante volte vi è capitato
a primo acchito di ritenere
una persona brutta,
o comunque non attraente,
per poi, frequentandola,
ricredervi e quasi desiderarla?

L’esteticità non è la sola
carta su cui puntare,
e dobbiamo essere noi i primi a comprenderlo
smettendola di ammazzarci di pippe mentali:
“ho la cellulite, ho le calvizie, ecc…”
come se per trovare qualcuno
a cui piacciamo si debba per forza
essere perfetti.

Io sostengo che esistano
due universi paralleli:
la vita reale
e “uomini e donne”.

La stragrande maggioranza
delle persone vive e si riproduce
nel primo universo,
una nicchia di privilegiati
lo fa invece nel secondo.

E per uomini e donne
non intendo la trasmissione
televisiva in sè,
ma il modus operandi e vivendi
che lascia trasparire,
ovvero un ristretto gruppo di adoni
che possono scegliere tra
una vasta platea di donne
quella più figa con cui copulare,
negando alle altre anche
la possibilità di presentarsi
o farsi conoscere.

La vita reale non è questa,
la vita reale è fatta di gente
pelosa, obesa, normalissima che sceglie di accompagnarsi,
dopo lunghe frequentazioni,
con altra gente altrettanto normale.

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https://i0.wp.com/ilcanticodellanatura.it/sliders/famiglia-01.jpg

L’amore non si discosta
poi tanto dal business.

Nel business c’è un prodotto da vendere,
in amore il prodotto siamo noi.

Nel business si instaura una trattativa
per vendere il prodotto,
in amore cerchiamo di vendere noi stessi
durante il corteggiamento.

Nel business se il prodotto piace,
si stipula un contratto col compratore,
in amore se il partner ci piace
lo leghiamo a noi col fidanzamento/matrimonio.

Nel business c’è l’azienda,
in amore c’è la famiglia.

Nel business se il cliente
non è soddisfatto del nostro prodotto
passa la concorrenza,
in amore il partner non è soddisfatto
ci mette le corna.

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Professo’, quella ragazza che avete visitata,
la vedete? Nunn’è niente.
So’ quattro ossa messe insieme
che una persona sbadata può fare così con le mani,
e dice: «Questa è roba inutile, non serve».

E senza pensarci sopra le butta in un angolo,
in mezzo ai rifiuti e non ci pensa più.
Veste alla moda? Nossignore.
Porta le calze di seta? Non le porta.
Va dal parrucchiere? Non ci va.
Eppure, quelle quattro ossa messe insieme
proprio come sono state messe,
in quella posizione, cu’ chille duie uocchie,
cu’ chella pelle, ‘e chillo stesso culore…
sta cosa ‘e niente, ‘a vedite?

È ‘a femmena mia.

E a me, guardate a me.
Tengo ‘e scarpe rotte.
E guardate ‘o vestito…
E volete vedere la camicia?
E pur’io che rappresento?
Quattro ossa schifose che chiunque
farebbe col piede così…
per farle finire nell’immondizia.
Ma per lei queste quattro ossa schifose
sapete che rappresentano?

L’ommo suio.

Da “Il sindaco del rione Sanità”,
appena ho letto questo monologo
ho provato una forte emozione,
non ho potuto fare a meno
di rileggerlo, poi l’ho riletto ancora
ma l’emozione non svaniva.

In queste poche e semplici
parole di un popolano
ci trovi tutto:
estrema dignità per ciò che si è e si ha,
orgoglio, fierezza,
senso di protezione, amore
per una donna che per gli altri non è niente,
ma che per lui è tutto.

E’ la sua donna.

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https://i0.wp.com/static.pourfemme.it/625X0/coppia/pourfemme/it/img/donne-single-amore.jpg

Molte donne stanno
con uomo non per amore,
ma per il bisogno di qualcuno
che impegni le loro giornate:
mandare il messaggino
o aspettare la telefonata
del partner diventa
una componente essenziale
della quotidiana routine.

Il sapere che al mondo esiste
una persona che si interessa a loro,
o che quantomeno finge di farlo,
diventa un toccasana per l’autostima
oltre che panacea contro la noia.

Parliamo di quelle donne
che sole non riescono a stare,
e proprio per questo
sovente le senti dire frasi
aberranti riferite al proprio compagno,
del tipo “mi piace perché sa ascoltarmi”.

E a te viene normale pensare
“Ma che persone hai frequentato fino ad adesso?
Se stai con uno solo perché
ti caga quando parli
stai proprio messa male”.

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Semplice, Sulla Carta

Nelle relazioni sentimentali
tendiamo a complicarci la vita,
in realtà sarebbe, teoricamente,
tutto così semplice
se solo lo volessimo.

Gli amori finiscono perché col tempo
l’egoismo prevale sull’altruismo,
si pensa solo al bene proprio
trascurando quello del partner.

Se ognuno pensasse a far star bene l’altro
la coppia non avrebbe motivo di rompersi;
è logica la cosa,

se invece di pensare io al mio bene,
ci pensassi tu,
e se invece di pensare tu al tuo bene,
ci pensassi io
nessuno avrebbe di che lamentarsi
e il rapporto continuerebbe.

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Tempo fa frequentavo
una bellissima ragazza,
lei improvvisamente
fece qualcosa che mi spiazzò:
uscì con uno sconosciuto e alla prima sera
praticò del petting.

Ora immaginate il mio stupore
nell’apprendere che una vergine che per 30 anni
non era mai andata oltre il bacio,
anche dopo lunghe frequentazione,
si era invece spinta oltre
con un perfetto sconosciuto.

Dunque le chiesi le ragioni
e mi sentii rispondere:
“perché volevo provare a sentirmi
come le altre, altrimenti vengo
sempre lasciata da tutti”.

Perché è questo il messaggio
che traspare dalla nostra società:
“se non fai la troia, sei fuori”.

Toglietevi dalla testa
che chi tiene veramente a voi
vi voglia subito scopare,
non esiste,
quando ami una donna ti pulsa
il cuore, non il pene,
il sesso è l’ultima cosa
che ti viene in mente,
anzi, quasi rifiuti l’idea
per paura di rovinare tutto.

Mi sono confrontato con diversi
ometti sull’argomento,
e tutti abbiamo riscontrato
le stesse sensazioni.

Il sesso non è lo start-up
di un rapporto sentimentale,
non si parte con quello,
a quello ci si arriva.

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http://psicologiadicoppiadotnet.files.wordpress.com/2012/07/infedelta-coniugale-investigatore-privato.jpg

Quella di perdonare un tradimento
è una decisione molto personale,
ci sono tante componenti
da prendere in considerazioni
e comunque non si arriverà mai
a un giudizio obiettivo.

Però, per semplificare il compito,
sarebbe comunque consigliato
partire con un’autovalutazione.

Se si pensa di non aver dato
il massimo, allora le possibilità
di un perdono è giusto che aumentino.
Noi davamo il 60%, e lei/lui voleva di più,
e si è presa/o il restante 40 o il 100% altrove.

Duro da accettare, ma ci sta.

Se invece si è certi di aver dato
il 100% bisogna porsi una domanda:

“questo/a sono io, di più non posso dare,
se tra me, al mio massimo, e un altro/a,
al suo massimo o, peggio ancora, non al suo massimo,
ha preferito l’altro/a vuol dire
che ciò che sono non le/gli sta bene,
che senso ha continuare quindi
a stare con una persona a cui non basto?”

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I grandi film d’animazione
americani sembrano seguire
tutti le stesse linee guida.

1) Sono film d’azione:
scordatevi le storie
sognanti di un tempo
come “Lilly e il Vagabondo”
o la “Bella e la Bestia”,
questi zompettano e si menano come dei fabbri.
Del resto sono le cose che più
catturano l’attenzione
del bambino, i dialoghi
sono secondari, vengono
impostati per essere capiti
principalmente dagli adulti.

2) I protagonisti sono
simpatiche bestie di vario tipo,
oppure esseri umani
con poteri eccezionali
e particolari fisici stravaganti.

Ci meravigliamo che i bimbi
sono più iperattivi di un tempo,
senza soffermarci a pensare
che siamo noi ad educarli in modo diverso.
Rompono le palle e per farli
star buoni li piazziamo davanti alla tv,
a guardare cartoni animati
che non hanno una storia
né una sequenzialità, sono fatti
per essere a rapida combustione/consumo,
qualsiasi puntata tu veda,
stai tranquillo che non ti trovi spiazzato,
capisci  perfettamente quello
che sta avvenendo.

L’attesa del cartone animato è sparita,
così come la sua sacralità,
anch’esso è diventato
una routine verso cui il bimbo
non presta più particolare attenzione,
perché tanto sa che potrà rivederlo
a qualsiasi ora del giorno.

Infine, dannazione, non c’è n’è
uno con una storia d’amore.
Sono rimasto sbalordito da Madagascar 3:
il leone protagonista
non viene fatto baciare
con la leonessa di cui è innamorato,
sebbene si verifichino
almeno due situazioni
in cui si ritrovano a un palmo di naso
a guardarsi intensamente.

Già viviamo in un’epoca di divorziati,
il che costringe il bambino
a non vedere dell’amore tra le mura domestiche,
se poi non glielo mostriamo nemmeno in un cartone animato
è normale che cresca schizzato
e privo di sentimenti.

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Mi capita spesso,
scommetto anche a voi,
di guardare qualche coppietta
per strada e pensare
“ma quella come fa a stare con quello?”
e viceversa.

Certi sgorbi che più ti soffermi
a rifletterli e più
non riesce a trovare
un appeal, un motivo di interesse
che possa renderli appetibili
per una relazione sentimentale.

È il loro valore.

Cosa porta, a parità di qualità,
un consumatore a comprare
un prodotto con un costo
superiore rispetto a un altro?

I valori che trasmette,
ciò che quell’oggetto
rappresenta nel suo immaginario.

Poco conta se non sia bella quanto me,
perché non sto cercando quello,
o quella persona è stata così
brava a non indurmi
a cercare quello,
si è venduta talmente bene
con i suoi modi e quelle
piccole e preziose attenzioni,
da farmela desiderare.

Poi, perché no, è anche facile
vederla bellissima proprio
perché la giudichiamo
sulla base di un paradigma di valori
che gli estranei non possono conoscere.

Uno scarabocchio di un bambino
è oggettivamente brutto per chiunque,
ma se fatto da vostro figlio
e in esso siete raffigurati
voi con lui, vi emozionerà
a tal punto da custodirlo gelosamente.

Il disegno acquista valore.

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Mi sono sempre chiesto
cosa spinga un figlio
abbandonato o malmenato
dai genitori,
a voler cercare di recuperare
a tutti i costi quel rapporto.

La risposta che mi sono dato
è che chiunque di noi
ha bisogno della certezza
che qualsiasi cosa facessimo,
giusta o disastrosa,
ci sarà qualcuno nel mondo
pronto ad amarci.

La famiglia è il punto
di riferimento per eccellenza,
un posto dove trovare rifugio.
Gli amici e gli amori passano,
per quanto possano diventare
“intimi” negli anni,
resteranno pur sempre degli estranei
o comunque dei familiari acquisiti
che per qualsiasi incomprensione
non esiteranno a girarti le spalle;
del resto, prima di incontrarti,
vivevano ugualmente bene.

I genitori invece no,
sono parte di te.
Senza voler entrare nei singoli casi,
dal loro ruolo, almeno teoricamente,
ci si aspetta estrema
comprensione e fedeltà.
Quando viene a mancare
questo sicuro appiglio familiare,
che altrove invece vedi esistere,
ti scopri solo e cerchi in ogni modo
di averne uno anche tu,
sebbene in cuor tuo
sai che non avrà mai
la stessa valenza di quello altrui.

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Affrontare un Addio

Ho sempre sostenuto
che quando si soffre
per un amore interrotto
o mai sbocciato,
la cosa migliore sia
voltare  pagina,
chiudere per sempre
con quella persona
volendola più nè vedere
nè sentire dalla sera alla mattina.

Per i duri di cuore
è una terapia d’urto
facilmente praticabile,
però, visto che in quei
momenti lì in pochi
sono in grado di avere
tale fermezza,
ho maturato l’idea
che non sia questo
l’atteggiamento più giusto
e produttivo.

L’innamorato è un drogato,
e al drogato non puoi
togliere bruscamente
la sua dose, altrimenti
va in crisi d’astinenza;
allora procedi dandogli
quotidianamento del metadone
fino a quando, somministrazione
dopo somministrazione,
il paziente esce fuori dal tunnel.

L’innamorato non può
far diventare niente
una donna che il momento prima era tutto,
è impensabile,
sarebbe un distacco troppo brutale,
e comunque in cuor suo rimarrebbe
sempre la sensazione
di aver lasciato qualcosa in sospeso,
un problema mai risolto
e solo parzialmente aggirato.

Da queste situazioni
non si può scappare,
vanno affrontate,
senza paura,
a testa alta;
certo, dopo la bufera
la prima volta che la vedrai
ci starai male e avrai il batticuore,
la seconda idem,
la terza pure,
non ti dico poi sei è in compagnia di un altro…
alla quarta non ci stai più male,
ma il batticuore persisterà,
alla quinta e alla sesta
il batticuore andrà lentamente
scemando, fidati,
finchè rivederla
arriverà a non farti più
nè caldo nè freddo,
al massimo ti strapperà un sorriso,
e sarà il segnale
che cel’avrai fatta e
che ormai il peggio è alle spalle.

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L’Assioma di Lamù

Trovo il cartone animato
“Lamu” la metafora perfetta
dei rapporti uomo-donna

con lui troppo impegnato
a scrutare l’orizzonte
quando la felicità
giace non oltre la punta del proprio naso:
al fianco ha una donna stupenda
e non se ne rendo conto.

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Dicono che Facebook sia donna,
mentre a Twitter spetterebbe
la palma del più
apprezzato tra gli ometti;
in effetti, voi ce la vedreste
una donna esprimere un concetto
in soli 140 caratteri?
Impossibile.

Sul re dei social network
le amabili donzelle tirano
fuori il meglio di loro,
del tipo che mettono “mi piace”
a ogni pagina gestita
da una bimbaminchia qualsiasi
o addirittura a quelle che
non sono mai state aggiornate.

Ho notato, inoltre,
che durante la fase di zitellaggio
linkano continuamente
frasi depressissime;
poi acchiappano il cretino, si fidanzano,
e dalla sera alla mattina
il registro incredibilmente cambia:
passano dal “single pride”
al “forever togheter”.

Il bello arriva proprio adesso,
non scrivono le loro merdate
nella chat del tizio o, al massimo,
sulla sua bacheca: no!
Le scrivono sulla loro bacheca,
in modo che tutti quanti
possano vedere e sapere
quanto sia una donna fortunata.

E’ l’ostentazione massima
della propria vita privata,
come se poi, almeno che tu non sia Signorini,
a qualcuno interessi sapere
i cazzi sentimentali altrui.

Uno strano fenomeno
avviene con le donne incinte.
Durante la gravidanza
passano le giornate su facebook,
ad aggiornarci minuto per minuto
sui loro sogni e sulle loro voglie,
intervallandole con link
dal tema scontatissimo
sull’importanza di avere un figlio
e sulla fortuna di essere madre.
Vabbè.
Sfornata sta pagnotta,
per i FBfriends arriva
il momento di quiete.
Per giorni vedi che non si connettono,
capisci che il pargolo gliene starà facendo
passare di tutti i colori,
e te, come una vendetta indiretta,
quasi godi per questo.

Infine, un consiglio spassionato,
MAI SCRIVERE PER ULTIMO.
Facebook è l’unico posto
dove lasciare l’ultima parola
alla donna non è affatto negativo.

Se aprite un discorso,
massimo due risposte
e poi lasciatelo
in sospeso con l’ultima frase di lei.
Non vi azzardate a darle corda,
siate sfuggenti,
se capisce che vi ha in pugno
e che pendete dalle sue labbra
siete spacciati.

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Meriti Di Meglio

A volte sappiamo essere
inconsapevolmente
crudeli.

Vediamo un nostro amico
patire le pene dell’inferno
per amore e la prima frase
che ci viene in mente
per consolarlo è
“meriti di meglio”.

Nulla di più atroce.

In un solo colpo
gli stiamo rivelando la bassa considerazione
che abbiamo sempre avuto della sua ex
(con la speranza che non tornino
più insieme, altrimenti la fritta sarà fatta)
facendo sentire lui un coglione
proprio perchè sta soffrendo
per una stronza.

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In Amore le proibizioni
sono figlie dell’insicurezza.

Se si è sicuri di sé stessi,
per quale motivo si dovrebbe
vietare al partner di uscire
una sera con gli amici?

Oppure perchè dovremmo
proibire alla nostra lei
di indossare una gonna
o un top succinto?

Se non le fate mancare nulla
state pur certi che non vi tradirà;
è da vili rinchiuderla
in una prigione dorata
rifiutando la competizione esterna.

A vincere è la logica del
“sta con me perchè non può stare con gli altri”
la quale non rende certo
onore al tiranno che l’adotta.

Il partner deve sentirsi libero,
e se continuerà a stare con voi,
state pur certi che lo farà
non perchè privo di alternative,
ma proprio perchè le alternative
le ha valutate tutte,
e voi restate la migliore.

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Se L’è Cresciuta

La lingua dice molto
sulla cultura di una nazione.

Non so nel resto dell’Italia,
ma almeno al sud,
quando si parla di una
coppia che sta insieme
sin da giovane età,
riferendosi alla donna,
è sovente dire che l’uomo
“se l’è cresciuta”.

Magari hanno anche la stessa età,
però è sempre la donna
a fare la parte dell’indigeno,
di quella stupida e incapace
che ha bisogno del sostegno
del macho per potersi civilizzare.

E’ il maschio che “cresce” la donna,
mai il contrario, fateci caso,
la donna non è proprio presa
in considerazione sotto questo aspetto.
Figuriamoci se al maschio
può essere affibbiata una
posizione di inferiorità rispetto
alla propria donna, non scherziamo…

La stessa frase “se l’è cresciuta”
è intrinsecamente maschilista.

Cresciuta viene intesa
come “ammaestrata”,
l’uomo si è plasmato
la donna secondo le proprie
esigenze, in particolar modo
quelle sessuali,
per questo tra conoscenti e parenti,
in caso di crisi della coppia,
è difficile accettare che
l’uomo debba lasciare
simile feticcio in mani diverse,
sarebbe come apparecchiare
la tavola e  vedere che sono
gli altri a mangiarci sopra.

Inoltre l’onore dell’uomo ne risentirebbe.
Volete mettere il vanto
di aver preso una donna illibata
e di essere poi diventato l’unico
ad averne avuto l’esclusiva?

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Non ho un’elevata considerazione
degli omosessuali,
da un punto di vista
prettamente sentimentale.

Devo ancora conoscere
due gay che finiscono
a letto dopo che
sia nato un sentimento.

Prima scopano,
poi, forse, se gli è piaciuto,
nasce l’amore.
E comunque non confidate in
alcuna prospettiva di fedeltà.

A loro interessa
principalmente accoppiarsi,
e lo dimostrano app,
che mi raccontano
disgustose, come Grindr,
dove degli omosessuali
si mettono in vetrina
con pettorale e l’arnese
in bella evidenza,
per accalappiarne degli altri.

Direte voi “anche gli etero lo fanno”,
ed effettivamente siti
come Badoo e compagnia bella
sono negli intenti molto simili.

Però la sostanziale differenza
che passa tra un omosessuale e un etero
è che un etero quando incontra
un altro etero, non punta a scoparselo
in quanto tale…
non si sente legittimato a provarci.

Nei gay questo non avviene.
Anzi, diversi porci
colmi di libidine, ci provano
senza vergogna, nè delicatezza
anche con gli etero.

Avete mai visto un etero
provarci con un gay?

No.

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L’Amore è una sottile
forma di dominazione;
possedere quello di una persona
equivale a detenere
potere su di essa.

Quando ne sei anche tu innamorato,
è uno scontro alla pari,
nessuno trae vantaggio
dall’amore dell’altro,
e il poter si annulla.

I disastri avvengono
quando si ama unilateralmente:
puoi brandire l’amore
e permetterti di fare
cose che altrimenti
non ti sarebbero concesse,
cose che magari sei stato
tu il primo a ricevere e a soffrirne
in circostanze precedenti
e che, un po’ per rivalsa,
un po’ per tornare a sentirti importante,
restituisci a un altro
la cui maledizione è quella di amarti.

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L’amore dovrebbe essere
un gioco di equilibri
tra certezze e incertezze.

Esistono certezze
che non vanno mai
e poi mai date al partner,
una su tutte è che
qualsiasi cosa accada
gli resterete fedeli.

Sia perchè, frase scontatissima
benché vera, “nulla è per sempre”,
sia perchè il partner non deve
dormire sugli allori.
Con voi, e solo con voi,
deve sapersi mettere
quotidianamente in discussione.

Ho visto donne lasciarsi andare
pensando che gli si fosse
concesso tutto solo
perchè l’avevano tra le gambe,
ed io guardavo la coppia dal di fuori
chiedendomi lui cosa ci trovasse,
Perché continuasse a starci insieme.

L’ho scritto tantissime volte,
e non mi stancherò mai di ripeterlo,
pensate al vostro partner
ponendovi ciclicamente questa domanda:
“Ma io cosa gli/le do? Perché io e non un altro/a?”
se lo farete, e riuscirete ogni volta
a trovare un buon numero di risposte,
allora qualsiasi cosa accada,
nel bene o nel male,
avrete la coscienza apposto.

Una delle certezze che invece
non deve assolutamente mancare
è che il partner sia
il meglio per voi.
E’ fondamentale  farglielo
sapere ed è fondamentale
crederlo per davvero.

Ho provato sulla mia pelle
la spiacevolissima
sensazione di avere accanto
una donna che per me era tutto,
e sapere che io per lei non ero lo stesso,
a risentirne era l’autostima,
ogni volta che si usciva
e incontravamo qualcuno
che ritenevo più attraente di me,
mi sentivo una cacchina impotente
semmai questo le si fosse
avvicinato per sedurla.

Ecco, questo non deve mai capitare,
il partner ci deve conferire sicurezze,
la certezza che con lui/lei può anche
provarci Miss/Mister Italia
ma non c’è trippa per gatti,
perchè quello che abbiamo noi
va oltre l’esteticità
e non potrà darglielo nessun
altro al mondo.

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Persone e Persone

Avete presente
quel tipo di persona
dolce, sensibile,
di sani principi ma
spregiudicata al momento giusto?

Una persona che
nel complesso non è male.

Ne esiste poi un’altra,
è stupida, decisamente infantile,
viziata, di una pesantezza inaudita
ma da cui non vi riuscite
a staccare perchè
a letto non ha eguali.

Una persona che
nell’amplesso non è male.

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Detesto il luogo comune che
“sono meglio gli animali”,
soprattutto, detesto chi
incoscientemente ne è convinto.

Di solito sono persone sole,
con alle spalle grosse delusioni
e le cui aspettative d’amore e d’accettazione
vengono riposte su questi
piccoli e stupidi animaletti
che finiscono per soppiantare
in tutto e per tutto
gli esseri umani in quanto
a relazioni sociali.

Sfatiamo due miti comuni
riguardanti le adorabili bestiole:

1) “Sono intelligenti”.
Non si capisce bene in base a chi
venga fatto il confronto.
Gli uomini certo che no,
gli uomini non cagano per terra,
non si divertono ad addentare ossi
e non si accoppiano con un proprio
genitore quando gli prendono
i 5 minuti di libidine.

2) “Ti restano fedeli”.
Non ci vuole molto a farsi voler
bene da un animale,
del resto, perchè dovrebbe
verificarsi il contrario?
Gli dai da mangiare
e lo accudisci ogni giorno:
arruffianarsi il proprio schiavo
è il minimo che possa fare.

Il difficile
viene quando devi costruire
un rapporto di stima
e affetto con un tuo pari,
un’altra persona che non ha alcun
interesse a volerti bene,
lì si vede quanto vali.

Fondamentalmente non
voglio prendermela
con questi “amici degli animali”,
però auspicherei che
ogni volta che tirino
fuori ‘sta storia dell’animale
migliore dell’uomo
qualcuno gli rispondesse
a tono così come ho sentito
fare a una cena
da un’anziana donna
al proprio marito:

“I cani sono meglio delle persone”

“Ah sì? E allora fattela dare da loro”.

Il pover’uomo zittito d’un colpo.

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Dicono che l’amore
sia più forte del sesso,
la realtà è ben diversa.

Te ne accorgi quando
dai l’anima per qualcuno,
e quel qualcuno con te ci sta bene,
ma nel momento che provi a chiedere
di andare oltre una sterile amicizia
ti senti rispondere che “non sei il suo tipo”.

Questa situazione
la ritengo l’esatta sconfitta
dell’amore sul sesso.

Come non sei il suo tipo???
Con te ci sta bene,
anzi, ci sta da Dio,
passerebbe le ore in tua
compagnia ed ore a parlare insieme.
L’intesa è perfetta,
le basi per un solido
rapporto ci sono tutte,
eppure non basta,
perchè a letto con te non ci verrebbe
e quindi tanti cari saluti
alla gioia e alla sintonia.

La priorità nella scelta
del partner viene data al sesso,
all’attrazione fisica,
poi, eventualmente,
viene tutto il resto.

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Mi sto interrogando da un po’,
su cosa mi dia davvero felicità.

E per felicità non intendo
“cosa mi piace” o
“cosa mi fa star bene”,
ma cosa mi scaturisca ogni volta
una gioia profonda,
un’esplosione di emozioni
da non riuscire a controllarle.

Ho cominciato così a ricercare
la felicità tra chi mi circonda.

Alcuni impazziscono per i genitori,
sono le loro persone più importanti al mondo,
degli idoli con cui vivere a stretto contatto:
a me questo non accade,
c’è indubbiamente affetto,
rispetto, riconoscenza,
ma non la mia felicità.
Parenti alla lontana, men che meno.
Forse in passato ho avuto una persona
che mi dava felicità, però poi ho pensato
che se avessi continuato a frequentarla,
come ogni cosa,
alla lunga mi avrebbe stancato e la felicità
sarebbe andata a scemare diventando
“piacere” e poi “affezione”.
Era quindi da escludere.

Non ho ancora figli.

Allora ho cercato di farmi dare
una mano da chi ne sapeva
sicuramente più di me:
Freud con le sue 5 fasi.

1) fase orale =
mangiare non mi provoca piacere,
figuriamoci felicità,
lo vedo come un bisogno necessario
di cui farei volentieri a meno,
quasi un peso insomma,
odio stare più di 15 minuti a tavola.

2) fase anale =
essere felici perchè
si sta espletando la più bassa
delle funzioni fisiologiche,
non ritengo sia il massimo.

3-5) fase fallica & genitale =
trovare la propria felicità
nel sesso mi da tristezza,
può essere un piacere,
ma non il senso di una vita.
Come giudichereste uno che
termina la frase “io vivo per…”
con “scopare”?

4) fase di latenza =
amicizie e sviluppo fisico.
Chi trova la felicità
nello studio o nella palestra
secondo voi è normale?
E chi invece la trova
nell’uscire con gli amici?

Sto riscontrando davvero grosse
difficoltà a darmi una risposta,
forse trovo la mia felicità quando
riesco in qualcosa in cui non speravo,
ma non può bastare essere
felici per un avvenimento sporadico.

E tu?
Tu hai mai pensato a cosa
ti rende davvero felice?

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Mia Martini cantava che
“gli uomini non cambiano”,
ed è vero,
allargherei però il discorso:
sono gli essere umani
a non cambiare mai.

Quante volte,
animati da spirito di crocerossina,
ci siamo andati a infilare
in situazioni perse in partenza,
dove già altri avevano
fallito prima di noi,
illudendoci di poter cambiare le cose.

Ci crediamo dei supereroi
in grado di risolvere
qualsiasi problema.

Non è così.

Le persone non si cambiano,
chi per 20-30 anni
ha vissuto da “tondo”
non può certo morire “quadrato”,
e forse neanche è giusto che cambi,
quando si sceglie
di frequentare qualcuno
lo si fa perchè lo si accetta per com’è,
non perchè lo si vuole cambiare.

Con questo non voglio dire
che le persone “problematiche”
debbano essere emarginate,
ma semplicemente che debbano
essere accolte da chi sia
in grado di sostenere ciò
che esse comportano.

La domanda, lecita,
che ci si dovrebbe porre
quando ci troviamo
a navigare in queste acque
dovrebbe essere:

“Ha una situazione familiare proibitiva
e un equilibrio interiore precario:
ne vale davvero la pena?
La amo a tal punto da scegliere
volutamente di convivere
con questi problemi?”.

In caso di risposta negativa,
fate posto e cercate altrove.

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