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Posts Tagged ‘anziani’

Don

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Al Sud ci siamo inventati
un titolo onorifico
per le persone degne di rispetto:
il “Don”, da anteporre al nome.

Non lo si acquisisce attraverso
uno specifico percorso di vita,
né tantomeno di studi.

A differenza del “dott.”,
che sei tu a cercarlo volutamente,
il titolo di “Don”
lo conferiscono in maniera spontanea
le persone con cui entri in contatto.

I Don hanno delle caratteristiche comuni:
sono persone ultrasessantenni,
senza elevati titoli di studio,
che vengono unanimemente
riconosciuti come detentori
di saggezza in un determinato ambito.

Il “Don” è l’equivalente inglese di “Sir”,
è la laurea honoris causa
conferita non da un ristretto
gruppo di baroni universitari,
ma dall’intera comunità.

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Il Sesso per età

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Sotto i 18 anni: curiosità
A 20: esplorazione
a 30: sperimentazione
a 40: riscoperta
a 50: antistress
sopra i 60: un bel ricordo

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I vecchi della Tv
mi fanno morire,
a 70/80 anni ancora
si permettono il lusso
di rifiutare qualcuno
che li corteggia,
adducendo la scusa:

“Non ho sentito le farfalle nello stomaco”
oppure
“Non ho avuto il colpo di fulmine”.

… a 80 anni vuoi avere “il colpo di fulmine”,
Nonno, a quell’età il massimo
che ti può capitare è un colpo di vento.

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Gli esseri umani
più diventano anziani,
più diventano deboli
e più si avvicinano alla religione.

Essa è vista come un’àncora
di salvezza a cui aggrapparsi
nel momento del bisogno
(come quello scaturito
dalla solitudine e
dall’isolamento della vecchiaia).

Del resto fa comodo pensare
che possa esistere un’entità
a noi superiore che,
un po’ come il genio della lampada,
se contattata sia talmente
buona e misericordiosa
da risolvere qualsiasi nostro problema
o darci conforto solo con
il racconto delle sue gesta
e la suggestione da esse scaturita.

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L’amore non ha età?
Bella e secolare domanda.

La mia teoria è che anch’esso
abbia una scadenza
pur se è possibile
trovare qualche raro
caso dove coppie di anziani
ancora si tengono per la mano
cercandosi come due piccioncini:
penso però siano l’eccezione
a conferma della regola.

Tutto ha inizio con la passione,
dopo poco la passione svanisce e resta l’amore,
poi l’amore passa e a restare è l’affetto,
fino a quando non passa anche l’affetto
e a restare è solo l’abitudine
a quella persona con cui si sono
condivisi, nel bene e nel male,
anni della vita.

Per la passione, quindi,
data la sua immediatezza
e fugacità, non si pongono
problemi relativi all’età,
tutto si consuma nell’arco
di massimo 2-3 anni
il che, alla conclusione del rapporto,
non lascia alcun strascico negativo,
al limite, solo esperienza.

I problemi veri sorgono
in relazioni stabili ma del tipo amoroso,
dove nel breve periodo
tra le parti
non si avverte uno
squilibrio anagrafico,
ad esempio ventennale,
che peserà invece
con l’avanzare del tempo
quando si presenteranno
insormontabili incompatibilità
dovute ad esigenze diverse.

Ciò su cui da un po’ mi sto
interrogando è il motivo
che debba spingere una donna
a stare con un uomo più
giovane di lei.

Certo, se è affermata
lavorativamente ed è
ultra 40/50enne un toyboy
accanto per esaudire
ogni sua voglia e capriccio
è comprensibilissimo.

Il mio dubbio, però,
sorge sulle ragazze
sotto (o leggermente
sopra) le trentina,
lavorativamente precarie,
che decidono di intrapendere
una love story seria
con un ragazzo sopra la ventina.

Solitamente la donna
punta al coetaneo o all’uomo
più maturo per avere
una solidità mentale ed economica,
ciò che sicuramente non
le potrà dare, almeno nell’immediato,
un ragazzino di 20 e passa anni
che deve ancora entrare
nel mondo del lavoro
e formarsi caratterialmente
sulla scorta di esperienze di vita.

Per tali ragioni credo che ciò che porti
una donna di 30 anni a stare
con un ventenne sia contenuto
in questa sfera di possibilità:
o è un folle amore, o incoscienza,
o azzardo, oppure un investimento
(a perdere?) sul futuro.

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La vita di un essere umano
è parabolica:
parte nell’infanzia,
tocca il suo vertice
massimo durante l’età adulta
per poi tornare al suo stato
iniziale con la vecchiaia.

Bambini e Anziani,
nonostante la differenza anagrafica,
hanno le stesse caratteristiche,
esigenze e necessità:

Non si vogliono lavare,
sono ingenui,
indifesi,
spesso cattivi,
hanno bisogno di qualcuno
che li pulisca e gli dia da mangiare,
si ammalano facilmente,
combinano pasticci,
ecc… ecc…

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Spero non vi siate
mai imbattuti in
quei giornaletti da 1€
(come ad esempio “Di più”)
rivolti a un pubblico
anziano o pettegolo.

All’interno, verso la fine,
è un classico trovare “la lettera”:
figli che scrivono alle madri vip,
mogli vip che scrivono ai mariti vip,
corteggiatrici che scrivono ai tronisti
e chi più ne ha, più ne metta.

Il dubbio che sorge spontaneo è:
ma invece di inscenare tutta
questa pantomima sbandierando
il vostro privato ai quattro venti,
non sarebbe più semplice
farsi una telefonata?

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Uomini e Donne Over
mi ha aperto gli occhi
a dinamiche fino a quel
momento per me sconosciute.

Cioè, voi ve lo pensavate
che i vecchi a 87 anni
fossero ancora così arrapati?

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L’età

L’età è uno stato d’animo

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