Tralasciando troie e arrampicatori sociali
che fanno categoria a sé,
durante l’arco della nostra vita
siamo costantemente alla ricerca
di qualcuno che ci faccia star bene.
Riflettendoci è paradossale,
cerchiamo l’altro per stare bene noi,
eppure è così,
non avanziamo nemmeno troppe pretese,
chiediamo una persona che ci consenta di passare
dei giorni felici e che all’inizio
non ci sia fisicamente repellente.
E dico “all’inizio” perché
con l’andare del tempo finiamo per farci
andare bene anche quell’aspetto fisico.
Quante volte vi è capitato
a primo acchito di ritenere
una persona brutta,
o comunque non attraente,
per poi, frequentandola,
ricredervi e quasi desiderarla?
L’esteticità non è la sola
carta su cui puntare,
e dobbiamo essere noi i primi a comprenderlo
smettendola di ammazzarci di pippe mentali:
“ho la cellulite, ho le calvizie, ecc…”
come se per trovare qualcuno
a cui piacciamo si debba per forza
essere perfetti.
Io sostengo che esistano
due universi paralleli:
la vita reale
e “uomini e donne”.
La stragrande maggioranza
delle persone vive e si riproduce
nel primo universo,
una nicchia di privilegiati
lo fa invece nel secondo.
E per uomini e donne
non intendo la trasmissione
televisiva in sè,
ma il modus operandi e vivendi
che lascia trasparire,
ovvero un ristretto gruppo di adoni
che possono scegliere tra
una vasta platea di donne
quella più figa con cui copulare,
negando alle altre anche
la possibilità di presentarsi
o farsi conoscere.
La vita reale non è questa,
la vita reale è fatta di gente
pelosa, obesa, normalissima che sceglie di accompagnarsi,
dopo lunghe frequentazioni,
con altra gente altrettanto normale.