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Le conseguenze che possono scaturire
dall’essere andati a letto con una persona,
cambiano da maschi a femmine:
la donna è indubbiamente
quella che ha più da perdere.
Ne spiego i motivi partendo
da due espressioni della lingua italiana:
“possedere una donna” e “mettersi a nudo”.
L’uomo è parte attiva nel rapporto sessuale,
è abbastanza chiaro,
la donna il rapporto lo subisce,
e questo per l’uomo equivale a “possederla”.
Non esiste l’espressione “possedere un uomo”,
è la donna che viene posseduta,
viene FATTA SUA dall’uomo una volta finiti a letto.
Per rendere al meglio l’idea
propongo una metafora medievale:
c’è un Re conquistatore che ambisce a un castello,
gli sferra diversi attacchi (con un serrato corteggiamento)
finchè le sue truppe non riescono a penetrarlo,
abbattendo le agguerrite difese di chi lo occupa,
una volta dentro, il castello è del Re, può farne quello che vuole.
Il concetto è complesso da spiegare,
una volta compreso, però, si riesce
facilmente a intepretare diverse
e centenarie dinamiche sessuali.
“Mettersi a nudo” significa essere indifesi,
non avere più barriere divisorie con chi riesce a spogliarci.
Il sesso lo si fa nudi, entrambi siamo quindi indifesi,
ma se l’uomo può vantarsi di aver
conquistato con maestria un “castello”,
lo stesso non vale per la donna,
che il castello se l’è lasciato conquistare…
Adesso entrerò più nel dettaglio,
quando una donna apre le gambe a un uomo,
è come se gli mettesse in mano la propria dignità,
sperando che costui la custodisca
con dedizione e riservatezza.
Ciò difficilmente avverrà
se l’uomo in questione è la “storia di una sera”:
quell’uomo non ha nessun interesse
a preservare la dignità della donna,
poi vabbè, lo stronzo lo può fare
anche l’ex fidanzato storico
con cui ci si è lasciati
dopo 10 anni di folle amore,
difficile però che accada.
Parlo di dignità
perchè capirete che la donna
una volta “concessasi” a un uomo
non ha più nessuna forma di rivalsa su di lui.
L’uomo può benissimamente dirle:
“stai zitta troia”, e lei non potrà
rispondergli “chi sei, ma come ti permetti?”
perchè sentirà come controrisposta:
“finiscila di fare la santarella,
quando dopo 2 ore che ci conoscevamo stavi
in macchina a succhiarmelo”.
Punto, finisce il discorso,
la donna non può controbbattere.
La cosa peggiore è però,
come è capitato di vedere a me personalmente,
quando la dignità di una donna
viene data in pasto a una marea di gente.
Lui, neo ex di lei,
raccontò in uno sfogo rabbioso
tutte le peripezie sessuali
(anche moooolto spinte) in cui si era fatta coinvolgere la sua lei.
Da allora quella che fino a quel momento
era una ragazza rispettabilissima,
per tutti noi uditori divenne una gran porca,
e le battutine da bar su di lei
non si sono mai più fermate.
La sua dignità di donna in pasto a tutti…
Per questo odio a morte le troiette da discoteca,
non capiscono quanto stiano rovinando
la loro reputazione e quale dono prezioso
mettono ogni sera nelle mani del primo
sconosciuto che gli fa sangue;
e poi se sono loro le prime a non rispettarsi,
perchè dovrei farlo io?
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