Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘facebook’

https://vivalafocaccia.com/wp-content/2013/10/Torta-di-Mele-8.jpg

 

Facebook esiste ormai
da molti anni,
e in tutto questo tempo
ci ha consentito di vedere
come cambiano le persone
e capire perché la gente tradisce.

Chiedi l’amicizia a fighe assurde,
poi col tempo queste
si fidanzano, si sposano, figliano,
e passano dal spararsi selfie
con le tette di fuori
a fotografare con soddisfazione la torta
che hanno appena sfornato…

È normale che ti cala
il desiderio e le cornifichi,
ti fidanzi con Rihanna
e dopo il primo anno di matrimonio
ti ritrovi accanto Benedetta Parodi.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/cdn-2.tstatic.net/palembang/foto/bank/images/selfie-duck-face.jpg

 

Ho imparato che quando una donna agè
vuole far ammirare il proprio corpo
si lascia immortalare con le braccia alzate,
tu credi sia una posa sexy,
invece è tutta una tattica per sfidare la forza di gravità
e tenere su delle tette che, altrimenti,
cadrebbero a penzoloni sulle ginocchia.

Un’altra cosa diabolica che ho appreso
scrutando l’universo femminile
è come fare foto ingannevoli.

Cioè, conosci una tizia di persona
è vedi che è un cazzo di boiler,
una colata di lardo sulle ossa;
poi la stessa tipa te la ritrovi su FB
che si spara selfie a manetta
e non ti capaciti di quell’apparente figaggine,
non ti sembra lei.

È l’angolazione dello scatto a fare la differenza,
ste megere l’hanno capito bene:
quanto più sei cessa, tanto più devi alzare
il braccio sopra la testa,
le foto vanno scattate dall’alto verso il basso,
così ti sfinano di brutto.

Read Full Post »

Le Vergini del 2000

https://i0.wp.com/www.krusecontrolinc.com/wp-content/uploads/2013/08/Dislike-Button.jpg

Le persone senza Facebook
sono le vergini degli anni 2000.

Se prima ti meravigliavi
di trovarti di fronte
a un individuo che non si fosse
ancora abbandonato
ai piaceri della carne,
oggi, che questi stessi individui
sono oramai estinti,
lo stesso stupore riesci a provarlo
quando qualcuno ti dice:
“Non ho Facebook”.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/cache.filehippo.com/img/ex/4717__tor_browser_for_windows_1_4_6_15.png

Aziende ed enti pubblici
per impedire ai dipendenti
l’accesso ai siti di svago
(social network, web radio, ecc…)
si affidano a sofisticati
e costosissimi software.

Trova tutti d’accordo
che sul posto di lavoro
si debba pensare solo a produrre
e che, probabilmente,
queste misure restrittive
sono un atto dovuto,
c’è anche da dire, però,
che i tempi cambiano
e con essi anche la tecnologia:
se prima uno era lavativo,
l’unico strumento che aveva
per trasgredire era
il pc della propria
postazione di lavoro,
adesso gli basta infilare
una mano nella tasca,
prendere il cellulare
e passare ore e ore
a controllare le battone
che segue su Twitter.

Premesso ciò,
per 6 mesi ho dovuto parcheggiarmi
in un ufficio pubblico,
dove fino al mio arrivo
aveva sempre regnato l’anarchia
più assoluta, col pc ognuno
andava dove gli pareva.
Arrivo io, tempo 2 settimane,
introducono il blocco
ai siti “a rischio relax”,
nel mio caso, chiamato
“Barracuda web filter”:
non ci potevo passare.

Non ci potevo passare
sia perché hanno
aspettato proprio me,
sia perché lì dentro
non si fa un emerito cazzo,
ed io in qualche modo
devo pur perdere tempo
aspettando che si facessero le 14:
una controllatina sui social
di tanto in tanto ci stava tutta.

Non mi abbatto e inizio
a setacciare il web
alla ricerca di una soluzione,
leggo che tutto potrebbe
essere aggirato attraverso dei proxy/vpn.
Scarico quello che di solito uso
“UltraSurf” e lo testo sul pc aziendale.
Funziona.
Social sbloccati, inizio a urlare
come Tardelli nell’82.
Il giorno dopo, in uno slancio d’altruismo,
comunico all’ufficio la mia scoperta
e installo lo stesso software
sul pc di una collega.
Inizialmente va,
lo chiudo, lo riapro e non va più.
Quei bastardi di gestori della rete
me lo avevano “bruciato”.

Non mi do per vinto,
torno a setacciare il web
e vado mirato su quelli
che dovrebbero essere i migliori
proxy/vpn in circolazione,
“Hola” e “Tor browser”,
scarico entrambi e li inizio a testare.

Visto che il mio pc aziendale
è un catorcio di 15 anni fa
che monta ancora XP x32,
Hola non mi partiva proprio,
Tor sì, e ho velocemente
eseguito la configurazione automatica,
si è avviato finalmente il browser
e… andato, sbloccato!
Tutto di nuovo sbloccato!

Barracuda web filter,
software che costa dai 1.600 ai 20.000€,
inculato alla grandissima
da un freeware da 40mb.

Read Full Post »

Facebook E Selfie

https://i0.wp.com/paroleacolori.com/wp-content/uploads/selfie-Woody-Toy-story.jpg

I selfie su Facebook
creano imbarazzo,
non sai mai come comportarti
quando te ne ritrovi uno davanti.

Se a pubblicarlo è un tuo amico,
il “mi piace” è inadeguato a prescindere,
però se è sfigato opti quasi sempre
di metterglielo bonariamente
per dargli un po’ di coraggio.

Se a pubblicarlo è una tua amica,
cessa,
il “mi piace” tendenzialmente lo eviti,
potrebbe essere equivocabile
e creare chissà
quali giri mentali.

Se a pubblicarlo è invece
una tua amica bona,
che pubblica a ripetizione
foto sexy a cui tu sistematicamente
metti “mi piace”, con magari
qualche commentino “sonda terreno”,
corri il rischio di imbatterti
nel suo ragazzo, che sta lì come
un dobermann 24h su 24
a spulciare la bacheca.

Che poi litiga con te
per qualche apprezzamento,
e non con quella vacca
della sua ragazza che pubblica
le foto col culo da fuori.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/vr-zone.com/uploads/18061/facebook-dislike.jpg

Di tanto in tanto
escono notizie di gente
che si cancella da Facebook
in preda a qualche strano
raptus depressivo.

Devo essere sincero,
un po’ li capisco.

A me FB mette ansia,
esattamente ansia da prestazione
ogni qualvolta decido,
dopo lunghe riflessioni,
di pubblicare qualcosa.

Semplicemente perché
se nessuno la commenta
o mette “mi piace”
faccio la figura
dello sfigato non solo
con me stesso,
ma anche davanti a tutte
le persone che conosco,
passo ugualmente per sfigato
se i commenti e i “mi piace”
arrivano dalle solite persone;
dunque, per non correre rischi
e vivere serenamente,
passano mesi senza
che io posti nulla.

Twitter è diverso,
non mi stressa, mi diverte
ed è più meritocratico,
è come lanciare una bottiglia
nell’oceano e poi aspettare
di vedere se qualcuno la raccoglie.
Se anche una sola persona estranea,
e quindi senza preconcetti,
clicca “mi piace” o retwetta
è da considerarsi un evento straordinario.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.clickonline.com/Images/Uploads/2015/347/Original/UFC2-cover.jpg

Negli ultimi 4-5 anni
si sono diffuse a macchia d’olio
le arti marziali miste (MMA),
2 persone, rinchiuse dentro una gabbia,
sono chiamate a darsele di santa ragione
utilizzando un mix di discipline
di combattimento:
pugilato, judo, muay tai, ecc…

È uno sport molto duro,
esistono davvero pochi
limiti da non prevaricare,
tanto che gli incontri si concludono
spesso con sangue e fratture a fiumi.

In un quadro così crudo
vi stupirete nello scoprire
che l’atleta di punta dell’MMA
è una donna: Ronda Rousey.

Ronda è una star indiscussa,
ha dell’incredibile il suo cambiamento
fisico da dentro a fuori dal ring:
mezza nuda sulla copertina di un magazine
è una bomba sexy di femminilità,
nella gabbia invece è un qualcosa
che si avvicina a Mike Tyson.

Non ha la fisionomia di una trans, anzi,
è tanto bella quanto sborona,
ciò le ha permesso di conferire
a tutto il movimento una patina glam e,
di conseguenza, la ribalta internazionale.
L’avvenenza di Ronda non passa inosservata,
diversi film (I mercenari 3 e Fast & Furious 7)
e programmi tv (Saturday night live, David Letterman Show)
l’hanno vista protagonista.

La Rousey però non è un fenomeno da baraccone,
nasce come judoka di buon livello,
il che la porta a vincere anche una medaglia
di bronzo alle Olimpiadi ma, si sa,
col solo Judo non si mangia,
e Ronda si ritrova dopo pochi anni
a dormire in macchina.
L’ennesima batosta per una ragazza
costretta a crescere col trauma
del suicidio del padre.

Di qui il passaggio all’MMA,
dove diventa campionessa incontrastata
dal 2012 al 2015, infliggendo KO alle avversarie
quasi sempre alla prima ripresa.
A fine 2015 perde lo scettro sotto i pugni di Holly Holm,
ciò però non le ha impedito
di restare il simbolo di questo sport.
Come vedrete nell’immagine sopra,
l’EA Sports, ha scelto lei
come testimonial del gioco ufficiale
dell’UFC (il campionato dove combatte Ronda)
ponendola addirittura in primo piano rispetto
a Conor McGregor, attuale campione maschile.

Se ci riflettete, tutto questo ha del rivoluzionario,
in uno sport tipicamente maschile,
il personaggio simbolo è una donna,
è come se venisse scelto come testimonial
di un gioco di calcio (Pro Evolution Soccer, Fifa)
non Messi o Cristiano Ronaldo,
bensì una calciatrice.

Per capire perché questa scelta
non sia così scellerata
vi riporto il numero di fan su Facebook:

Conor McGregor (attuale campione in carica)
2 milioni e 300 mila,

Holly Holm (attuale campionessa in carica)
1 milione e 400 mila,

Ronda Rousey
10 milioni e 300 mila.

Beh, allora iniziate a
capirli quelli di EA Sports?

Read Full Post »

https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/s3.quotidiano.net/data/images/gallery/2011/23937/nulounge-026.jpg

Giovani, mi auguro che voi possiate
avere tanta fortuna nella vita,
e che questa vi porti salute e prosperità
ma se così non fosse,
e vivreste in perenne miseria,
vi chiedereste anche voi
come diavolo fanno tutti i sabati sera
i vostri amici, che versano
nelle vostre stesse, pietose, condizioni
a spararsi le pose su Facebook col drink in mano,
nei locali più disparati della città.

Fanno salire un nervoso che non immaginate,
tutti sorridenti, con quella faccetta del cazzo
e il cocktail in bella mostra.
Non ti fai capace su come sia possibile
che tu fai i salti mortali per amministrare
in maniera oculata quelle poche entrate annuali che hai
da compleanni, natali e pasque varie,
mentre questi, che stanno con le pacche nell’acqua
proprio come te, scialano come se non ci fosse un domani.

Sorridono… ma che si sorridono…
che c’è da essere felici se a 30 anni
fanno la bella vita ancora con i soldi di papino?
Ah…
in effetti ci sarebbe proprio questo da sorridere.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.adweek.com/files/imagecache/node-detail/news_article/facebook-app-iphone-hed-2013_2.jpeg

Ci dirigiamo verso un futuro
dove la tecnologia
prenderà sempre più il sopravvento sull’uomo,
e quanto più essa sarà intelligente
tanto più l’uomo diverrà un ebete.

Già adesso mi stupisco di quante app esistano,
alcune, tipo Shazam, sono davvero rivoluzionare e innovative,
forniscono all’utente un servizio
che altrimenti non avrebbe;
mentre molte altre, la maggior parte,
si limitano ad essere un semplice
link diretto a un determinato sito.

Capirete che qualsiasi persona con un minimo
di sale in zucca non scaricherebbe
mai un’app che gli occupa spazio sul telefono
se ottiene la sua stessa funzione
aprendo il browser del proprio cellulare,
andando sul sito in questione
e salvandolo nei preferiti per
una rapida e successiva consultazione:
eppure noi l’app di quel sito
la scarichiamo lo stesso.

Ci scoccia persino fare 3 soli click
per accedere al sito, ne vogliamo uno solo,
e per averlo siamo disposti a scaricare
decine e decine di inutili megabyte.

Il caso più clamoroso è Facebook:
non solo scarichiamo quel macigno
dell’app ufficiale (50mb) ma siamo costretti
anche a scaricare l’app Messenger (altri 10mb)
quando accedendo dal browser a Facebook
potremmo avere le stesse funzioni
delle due app non scaricandone nemmeno una.

Read Full Post »

FB(I)

https://pbs.twimg.com/media/A-gE_J1CAAEsm7m.jpg

Si scrive Facebook,
ma si abbrevia “FB”,
così come Federal Bureau of Investigation,
il famoso ente investigativo,
si abbrevia in “FBI”.

Non è un caso che differiscano
per una sola lettera,
entrambi, infatti, vengono
utilizzati per le stesse finalità.

Read Full Post »

It Is Written

https://i0.wp.com/www.affaritaliani.it/static/upload/liti/litigio.jpg

Ho appurato sulla mia pelle
che puoi prendere tutte
le precauzioni del caso,
ma quando la gente è predisposta
a litigare con te stai pur certo
che, in un modo o nell’altro,
questo accadrà.

Nel film “The Millionaire”
si direbbe “it is written”,
è scritto,
con una determinata persona
non ci troveremo a prescindere
dai nostri comportamenti,
giusti o sbagliati.

Mi è capitato per ben due volte
di essere inserito
in uno di quegli odiosi
gruppi chiusi su Facebook,
in cui c’era una sola persona
che avevo individuato come “a rischio”,
quindi, per il quieto vivere,
entrambe le volte ho adottato
la tattica del low profile,
ovvero espormi poco e parlare
solo se interrogato, come a scuola.

L’intento era quello di avere
meno a che fare con quella persona
per non correre il rischio di litigarci.

Bene, in entrambe le situazioni,
con due persone diverse,
nonostante la tattica attendista,
ho finito per litigarci.
O meglio, loro hanno finito per litigare con me,
perché io continuavo a non cagarle.

Se ci riflette ha dell’incredibile:
ti esponi troppo e non va bene
perché si va allo scontro di idee;
scegli di non esporti affatto,
tirandoti fuori dal confronto,
e comunque ti attiri le antipatie altrui.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.ilmattino.it/MsgrNews/MED/20140705_smart884.jpg

Prima perdevi il cellulare e,
oltre ad esso, ci rimettevi
la tua rubrica telefonica
e gli sms in memoria.
Giusto un po’ di privacy.

Se invece oggi smarrisci (o ti rubano)
lo smartphone fai prima a legarti
una corda al collo.

Il ladro ha subito accesso
a vita, morte e miracoli di te.

Dall’account Google
può risalire alle attività sul web,
alle nostre posizioni e alle email;
con buona possibilità di recuperare
le password che ci riguardano.

Poi apre Facebook,
e lì è un autentico bagno di sangue:
scopre come ci chiamiamo,
dove viviamo,
la nostra faccia da culo
e come la pensiamo.

Dopo si catapulta su WhatsApp
e legge tutte le tresche che intavoliamo
sottobanco con amici e trombamici.

Non finisce qui,
il meglio viene quando apre la cartella
FOTOCAMERA del nostro cellulare,
e scopre le foto al mare,
gli aftersex
e i selfie sulla tazza del cesso.

Read Full Post »

Un’Idea Geniale

https://i0.wp.com/news.you-ng.it/wp-content/uploads/sites/2/2013/05/subito_iphone.jpg

L’idea geniale è un’idea stupida
a cui nessuno era arrivato prima.

Prendete facebook, che è?
Un elenco telefonico online.

Idea rivoluzionaria
frutto di una mente superiore?
No. Gia c’era! Solo che prima
questa indirizzo virtuale
dove poter rintracciare le persone
era privato, o meglio,
era accessibile solo a chi
ne era a conoscenza perché
ricevuto in precedenza dalla persona
stessa che ne era titolare: Msn.

Una volta che viene messa
da parte qualsiasi forma di privacy,
e che quindi tutti possono
rintracciare tutti conoscendone
semplicemente nome e cognome,
ecco il boom.

Si fonda sul medesimo criterio
di semplicità subito.it,
comprare online è conveniente,
però prima non sapevi in che condizioni
quell’oggetto si trovasse realmente,
per questo la fregatura
era dietro l’angolo.

Inoltre dovevi pagare
le spese di spedizione,
che in Italia sono una vera rapina,
e che comportavano spesso
un considerevole aumento del prezzo,
rendendo l’oggetto meno conveniente.

Subito.it ha capito la falla,
ed ha creato un mercatino virtuale
dove tutti possono esporre
gratuitamente la propria merce
su delle bancarelle,
e chi è interessato,
ha la possibilità
di accertarsi di persona
sulla qualità del prodotto,
oltretutto con zero costi aggiuntivi.

Read Full Post »

In principio, per farti i cazzi
degli altri facevi i salti mortali,
chiedevi in giro,
a volte anche rischiando
grosse figuracce.

Il concetto di privacy è stato
totalmente stravolto
negli ultimi anni.

Adesso basta che chiedi
l’amicizia su Facebook
e subito risolvi,
anzi, sono stesso gli altri
a comunicarti ciò che fanno
e con chi lo fanno.

Prima volevi impicciarti e faticavi per farlo,
adesso vogliono farti impicciare
con un tale sovradosaggio di informazioni
che quasi ti fanno girare le palle.

Read Full Post »

https://achuisle.wordpress.com/wp-content/uploads/2013/03/3anni.jpg

Terza candelina,
chi l’avrebbe mai detto,
eppure ci siamo arrivati.

L’idea che da sempre
è stata alla base di questo blog
è il voler lasciare
sul web una mia visione delle cose,
mi piaceva immaginare che qualcuno
si potesse collegare,
inserire un qualsiasi argomento
nel motore di ricerca
e leggere cosa io
pensassi al riguardo.

Un’ impostazione del genere
significa giocare a carte scoperte:
ognuno di noi ha dei segreti,
dei lati oscuri o comunque
personali che non ci va di mostrare.

Al diavolo tutto!

Per far crescere un blog
mi sono accorto che devi
starci parecchio appresso,
il segreto è farsi amplificare
dai quei siti di editoria sociale
(come “oknotizie”), credetemi,
portano un traffico pazzesco,
questo angolino del web ha avuto mesi floridissimi,
ha toccato anche le 1000 views giornaliere,
vi parlo al passato perché
l’utente che avevo fidelizzato
ha smesso di condividermi su questi siti
facendo, di conseguenza, sgonfiare i numeri del blog,
e a me va benissimo così:
se pensate che mi metta
io stesso a fare sti giochetti
pompa views state freschi,
anzi, mi sto persino scocciando
di aggiornare settimanalmente
il blog con almeno 3 post,
i primi tempi ne postavo uno al giorno
senza accusare il colpo,
ma adesso…
è diventato quasi un peso
e non so fino a quando andrò avanti.

Mi annoia un casino scrivere,
ci impiego più di un’ora
solo per un paio di post,
e, principalmente, mi risulta
difficile dopo tutto questo tempo
non ripetermi, e trovare
ancora nuovi spunti di riflessione.

Come ogni anno,
questa è l’occasione
per poter fare un bilancio
e parlare un po’ di me.

Comincio col dire che sono
sbarcato su twitter e mi sta
piacendo moltissimo, tanto
che facebook l’ho quasi abbandonato,
tutto ciò che di sintetico
e immediato mi passa
per la testa lo potete trovare lì.

Da più di un annetto sto invece
postando su youtube dei video
con delle cose che ho scritto,
le views sono scarsissime,
però, dopo i primi 3 video
che non mi piacevano affatto
per la loro artigianalità,
sono convinto di aver trovato la strada giusta
con l’ultimo e credo di perseguirla.

Capitolo vita privata:
un disastro.
Sto quasi rimpiangendo
i tempi quando chiunque
incontravo mi chiedeva
se avevo una ragazza,
adesso mi chiedono se ho un lavoro.
Sta diventando un’ossessione,
inconsapevolmente e in buona fede
ti sottopongono a una pressione
psicologica non indifferente.
Già ho di mio le palle girate
per come stanno andando le cose,
e più cerco di non pensarci
e più loro me lo ricordano.

Non potete immaginare
con quanta umiliazione
mi tocca rispondere,
è come se ripetessi
ogni volta di essere un fallito.

Infine, come di consueto,
qualche noioso dato:

circa 34 100 visualizzazioni
48 utenti di media giornaliera nel 2012
64 condivisioni
15 iscritti al blog (che ringrazio)
8 iscritti ai commenti.

Un Abbraccio e Buona Pasqua.

Read Full Post »

Dicono che Facebook sia donna,
mentre a Twitter spetterebbe
la palma del più
apprezzato tra gli ometti;
in effetti, voi ce la vedreste
una donna esprimere un concetto
in soli 140 caratteri?
Impossibile.

Sul re dei social network
le amabili donzelle tirano
fuori il meglio di loro,
del tipo che mettono “mi piace”
a ogni pagina gestita
da una bimbaminchia qualsiasi
o addirittura a quelle che
non sono mai state aggiornate.

Ho notato, inoltre,
che durante la fase di zitellaggio
linkano continuamente
frasi depressissime;
poi acchiappano il cretino, si fidanzano,
e dalla sera alla mattina
il registro incredibilmente cambia:
passano dal “single pride”
al “forever togheter”.

Il bello arriva proprio adesso,
non scrivono le loro merdate
nella chat del tizio o, al massimo,
sulla sua bacheca: no!
Le scrivono sulla loro bacheca,
in modo che tutti quanti
possano vedere e sapere
quanto sia una donna fortunata.

E’ l’ostentazione massima
della propria vita privata,
come se poi, almeno che tu non sia Signorini,
a qualcuno interessi sapere
i cazzi sentimentali altrui.

Uno strano fenomeno
avviene con le donne incinte.
Durante la gravidanza
passano le giornate su facebook,
ad aggiornarci minuto per minuto
sui loro sogni e sulle loro voglie,
intervallandole con link
dal tema scontatissimo
sull’importanza di avere un figlio
e sulla fortuna di essere madre.
Vabbè.
Sfornata sta pagnotta,
per i FBfriends arriva
il momento di quiete.
Per giorni vedi che non si connettono,
capisci che il pargolo gliene starà facendo
passare di tutti i colori,
e te, come una vendetta indiretta,
quasi godi per questo.

Infine, un consiglio spassionato,
MAI SCRIVERE PER ULTIMO.
Facebook è l’unico posto
dove lasciare l’ultima parola
alla donna non è affatto negativo.

Se aprite un discorso,
massimo due risposte
e poi lasciatelo
in sospeso con l’ultima frase di lei.
Non vi azzardate a darle corda,
siate sfuggenti,
se capisce che vi ha in pugno
e che pendete dalle sue labbra
siete spacciati.

Read Full Post »

Parliamo di 6 anni fa,
i social network erano desolati,
ed io, capendo il roseo futuro
che avrebbero avuto,
decisi di iscrivermi a uno di essi.

Ero indeciso:
Facebook o Myspace?
Twitter ancora non esisteva.

Facebook era davvero
qualcosa riservato
a una stretta nicchia,
per lo più americana
di persone.

Myspace invece annoverava già
una “vippanza” di tutto rispetto,
i famosi opinion leader
che muovono le masse
(basti vedere Fiorello
cosa ha combinato con twitter…),
per questo scelsi di iscrivermi lì,
scommettendo su un social
che dava ampie garanzie.

Sappiamo tutti poi
come è andata a finire…

Ma non conta questo,
Myspace lo conobbi perchè
ero follower di una pornostar,
lo ero anche quando
i follower non esistevano,
e quando si aprì una pagina
su myspace non potetti
fare a meno di seguirla
e diventare suo “amico”.

Le sono amico tuttora, su Facebook,
lei è diventato un vaccone cellulitico
ma io per affezione non riesco ad abbandonarla.
Di quei miei anni su Myspace,
mi resta(va) un blog che una donna,
non paga di avermi rovinato l’esistenza,
ha provveduto a far chiudere,
e una canzone,
ascoltata per la prima volta
sul profilo della pornostar di cui sopra
(l’ho presa un po’ alla lontana,
ma ecco giungere al dunque).

Loro sono le Brazilian Girls,
mentre la canzone si chiama “Pussy”
(del resto, sul profilo di una
pornostar cosa pretendevate…).

Non lasciatevi ingannare dal nome
della band, non sono brasiliani
ma newyorkesi, non sono donne
ma uomini, eccetto la cantante,
Sabina Sciubba, che ho scoperto
essere italiana DOC,
cresciuta in Germania
e poi emigrata negli States.

La canzone, oltre ad essere
molto orecchiabile, ha dentro
anche alcune parole italiane,
e da lì nacque la mia curiosità
di risalire al perchè.

Read Full Post »

Twitter e Facebook nacquero
con lo stesso obiettivo,
per poi, solo da qualche tempo,
proseguire su strade ben diverse.

Potremo dire che Twitter,
grazie anche alla grossa
campagna pubblicitaria iniziale,
fattagli da vip “opinion leader” di turno,
pagati per gestire un proprio profilo
(all’inizio funziona così, è una tattica di marketing attira gente),
è diventato nell’immaginario collettivo
un social network “d’elite”,
frequentato solo da gente acculturata
e attiva politicamente
con cui disquisire sui vari
problemi dell’umanità (Bah).

Mentre FB è sempre più
il social delle masse,
dove trovi di tutto e di più.

Usando una metafora televisiva,
che mi piace e rende moltissimo,
potremmo dire che se Twitter
è paragonabile a “Vieni via con me”,
Facebook deve accontentarsi
di essere il “Grande Fratello”
dei social network.

Read Full Post »

Vogliamo sembrare
migliori di ciò che
in realtà siamo.

Il giudizio altrui
condiziona enormemente,
e per questo costruiamo
una maschera ad Hoc
da sfoggiare con chiunque
riteniamo diverso da noi,
dalla nostra vera personalità.

Su Facebook questo è palese.
Quante volte vi è capitato
di postare qualcosa sulla
bacheca di un amico e poi
ritrovarvela cancellata?

Qualcosa che a quell’amico
sapevate che facesse piacere
e che fosse di suo interesse,
perchè era stato lui stesso
a parlarvene in privato.

In effetti lo era,
però darla così in pasto a tutti
avrebbe compromesso
una reputazione,
pulita e benevola,
creata a fatica.

Chiunque, nel suo piccolo,
ha una maschera
e un copione da recitare.

Read Full Post »

Su facebook “el toro Ratòn”
ha oltre 10mila fans.

A oltre 10mila “cervelli”
piace, ed osannano,
un toro che ha ucciso
brutalmente ben 3
esseri umani in 10 anni.

È come se ci fossero
10mila persone che mettessero
“mi piace” alla fanpage
di Donato Bilancia:
killer è uno, killer è l’altro.

Se per guadagnarsi
pagine sui giornali
e avere 10mila fans su FB
basta uccidere 3 persone,
allora Bilancia,
che di vittime ne ha fatte
addirittura 17,
di fans dovrebbe averne
però minimo 60mila.
I conti tornano no?

Qui mi sembra
che abbiamo battuto
tutti la testa,
si sta andando
davvero troppo oltre.

Read Full Post »

I rapporti su Facebook
mi danno sempre più l’idea
di una “sveltina”.

Vi trovate in un locale,
adocchiate una che vi piace,
le offrite qualcosa da bere
e, se lei accetta le vostre
avances, in men che non si
dica le aprite le porte
della vostra casa,
fate quello che dovete fare,
ma dal giorno dopo lei
non deve avanzare chissà
quali pretese, aspettarsi
che le telefoniate e robe varie,
è un discorso che è
iniziato e finito lì,
eventualmente lo riprenderete
quando ne avrete voglia,
ma sempre in maniera occasionale.

Facebook è identico.

Ti vedo tra gli amici
consigliati, o tra i commenti
fatti ad amici comuni,
ti conosco di vista,
come persona non mi dispiaci,
ti offro la richiesta di amicizia,
se l’accetti e mi fai entrare
nel tuo profilo, scambiamo giusto
due chiacchiere di cortesia
ma non dovrai aspettarti
chissà che dal giorno dopo,
tornerò a parlarti o
a commentarti quando
ne avrò voglia,
se ne avrò voglia,
altrimenti per me puoi
anche restare a marcire lì.

Read Full Post »

Ho un amico che cade
facilmente in amore e,
quando ciò avviene,
descrive le sue fiamme
con quelle frasi standard
che ormai ho imparato
a conoscere alla perfezione:

“è una brava ragazza,
è proprio quello che cercavo,
facciamo l’amore non il sesso,
lei è diversa dalle altre,
mi sono innamorato per davvero”,

tanto da sembrare
che voglia metterci
su famiglia all’istante,
quando poi, in realtà, le molla
seccato dopo circa 2 settimane.

Di solito sono tutte baldracche
che adesca sui social network
oppure nei bar del paese,
vi lascio quindi immaginare
la serietà delle suddette.

Il suo capolavoro
penso, però, che lo abbia
compiuto di recente,
è andato a lavorare
in un hotel a Cattolica,
città che, in estate,
si trasforma in un
puttanificio a cielo aperto
(alla pari di Rimini e Riccione),
qui ha conosciuto, tra le tante,
la solita meretrice
che gli ha fatto
perdere la testa e lui,
ovviamente, ha messo su il disco
riservato a queste occasioni
(brava ragazza, sono innamorato, ecc…).

Ormai io neanche
gli rispondo più,
mi limito ad assecondarlo,
anche se vorrei tanto dirgli
giusto due parole:

“Brava ragazza…
una che va in vacanza e,
il primo pensiero che ha,
è quello di scoparsi
il cameriere dell’hotel
tu la chiami brava ragazza?
Talmente brava
che non riesce proprio a
fare a meno di starsene
senza un cazzo dentro
per più di una settimana.
Ma va a cagare tu e lei.”

Apro una parentesi,
prima di partire aveva
lasciato una “fidanzata”
ad aspettarlo a casa,
e questa lo stava davvero
ad aspettare… almeno
fino a quando non ha visto
su facebook che lui
aveva impostato come foto
del profilo quella
di lui con questa tizia
che si sta tenendo,
solo allora ha troncato
inviperita il rapporto.

Le donne non so se
ci sono o ci fanno,
se non capiscono o
non vogliono capire,
tu lasci il tuo ragazzo,
da solo, a mille miglia da te,
in pasto a dozzine
di turiste affamate
e pensi che ti sia fedele???

Ma non è l’unica fidatevi,
ho conosciuto gente
che restava fedele al ragazzo,
aspettando in devozione e in castità
il suo ritorno mentre
questo stava da solo
a spassarsel…ehm..
studiare al Nord
per un anno intero,
ci rendiamo conto???

Sveglia ragazze, sveglia!

Read Full Post »

Vi sarà sicuramente
capitato di ricevere su facebook
una richiesta di amicizia
da parte di un conoscente
di cui vi interessa ben poco.

Una volta lì,
le strade sono due:
accettare a malincuore
o rifiutare senza pietà.

Personalmente trovo
molto scortese
rifiutare la richiesta
di un conoscente,
facendogli così capire
che di lui, anche se
ne sapete poco o nulla,
non ne varrebbe
comunque la pena approffondire.

Insomma è come se qualcuno
che prima di allora
aveva difficoltà di approccio,
vi tendesse la mano
per allacciare finalmente
un rapporto più stretto,
e voi gliela scansate.

Ovviamente ci sono anche
quelli che spediscono
richieste all’impazzata
solo perchè si divertono
a fare collezione
di amici sui social network.

Il bello di costoro
è che una volta ottenuta
l’amicizia che, precisiamo,
sono stati loro a cercare,
non ci parlano mai,
neanche per ringraziarci/salutarci:
su questa marmaglia tutti
concordiamo ad unanimità
per la fucilazione.

Read Full Post »

Ci sono appellativi
che facciamo fatica
a sentirci addosso,
appena qualcuno
li pronuncia noi
stacchiamo il cervello
e rispondiamo/reagiamo d’impulso
non volendo accettare
una scomoda realtà.

Avete mai provato
a dare della “troia”
a una donna?
Il 100% di loro
vi azzannerà al collo,
anche coloro che
effettivamente lo sono.

Vi racconto due
simpatiche storie:

1) La prima riguarda
un incontro casuale
fatto su facebook da un amico.
Ha abbordato una tizia
che, pur se non lo aveva
mai visto prima di allora,
gli ha mandato delle foto
di lei nuda, con tette
in mano e lingua da fuori,
e anche una dove si cimenta
in una fellatio.
Gli ha raccontato inoltre
di essersi scopata tutti
i ragazzi del suo paese
e di essere fortemente
interessata a prenderlo
in bocca anche da lui.
Allorchè il mio amico,
giustamente, dopo esserci
entrato in confidenza,
le ha detto “mamma mia,
sei proprio una troia”,
pensando di farle un
complimento ed eccitarla
ancor di più.
Lei invece, inaspettatamente,
si stranisce, e gli risponde
di non permettersi più
di offenderla perchè lei
non è una troia…
Bah.

2) La seconda storia
si riferisce a un docufilm
visto sugli “scambisti”.
Praticamente c’era questa
coppia di sposi intenta
a divertirsi con una mistress
(donna dominatrice).
La moglie non si è persa nulla…
ha leccato la mistress e 
si è lasciata leccare,
poi ha avuto un rapporto
completo col proprio uomo,
e per completo intendo
che si è fatta tappare
tutti i buchi a sua disposizione…
inoltre ha visto anche
il marito riservare lo stesso
trattamento alla mistress
partecipando attivamente
al divertimento.
Alla fine del giro di giostra,
la mistress prende
la moglie e le chiede:
“dai, dici alla telecamera
che sei una troia”;
e la moglie:
“No, no, non lo voglio dire”.

Ma come non lo vuoi dire,
lo hanno visto tutti che lo sei,
ci sono addirittura
le prove filmate…
niente, alla donna questa
etichetta cucitale addosso
proprio non le piace,
per quanto loro siano
consapevoli che gli appartenga.

Read Full Post »

Libertà di pensiero
non è libertà di pensare
ciò che è giusto pensare
o, peggio ancora,
ciò che gli altri
ci impongono di pensare.

Se deve esserci libertà,
deve esserci nel vero
senza della parola,
non conformismo,
ognuno deve poter dire
la sua senza che qualcun altro
censuri o stigmatizzi.

In questo discorso
rientrano, ad esempio,
i vari gruppi/fanpage su Facebook
che inneggiano al nazismo/fascismo,
all’odio razziale,
all’odio verso i down,
ecc… ecc…

Può non esserci condivisione,
ma non deve mai mancare
il rispetto verso
l’opinione altrui,
per quanto lontana
dalla nostra.

Read Full Post »

Mi sono iscritto,
spinto dalla curiosità
scaturitami da un amico,
su un famoso sito di incontri:
Badoo.

L’iscrizione, ovviamente,
l’ho fatta sotto “mentite spoglie”
non inserendo nè dati miei
personali, nè tantomeno foto.

Ho subito notato che è
concettualmente diverso da Facebook,
non punta ad allacciare o
mantenere amicizie online,
bensì agli incontri sessuali nudi e crudi,
ribadisco, sessuali.

E in tal senso,
nella tua pagina personale,
non ti è consentito
aggiornare stati,
nè condividere video o link,
puoi settare solo una breve
descrizione di te, preconfezionata,
dove sei chiamato a rispondere
in maniera abbastanza chiusa
a domande precise, ovvero:

situazione sentimentale,
peso, altezza, orientameno sessuale,
fumatore o no, figli o no,
addirittura il reddito, ecc…

Per l’altro, quindi,
diventi carne da macello.
Ciò che di te conta
non è come la pensi,
ma solo la tua immagine
e i dati anagrafici,
il profilo su badoo
risulta così essere
una vetrina online
dove metterti in piazza
per poter poi scopare
con chi ti reputa carina/o.

Lì sopra tutti puntano al sesso,
non fatevi ingannare
dalle santarelle che mettono
“cerco amicizia”,
non cercano affatto solo quella,
ho fatto io stesso la prova
tentando il dialogo
(avendo una mia foto chiaramente falsa)
con alcune di queste ragazze:
o lo troncavano sul nascere
o, la maggioranza,
neanche rispondevano
(ma non cercavano solo amicizia?
L’amicizia con chi ha una
foto falsa non si può instaurare?).

A rendere quel social network
ancor più aberrante
ci pensano 3 fattori:

1) La ricerca per età =

inserisci una fascia di età
ed altre caratteristiche (peso, altezza, ecc…)
e lui ti ricerca nel suo database
tutte le persone nei paraggi
con quei parametri:
in pratica ti cerchi
la donna su misura,
proprio come se stessi
sfogliando un catalogo.

2) La gente della barra di sopra =

sono sfigatissimi che, pagando,
mettono in rilievo nazionale la proprio foto
con un breve annuncio.
La cosa simpatica è che la maggior parte
sono foto di uomini con fisici pazzeschi,
e a te viene da pensare:
“ma se avevi quel fisico là
stavi su badoo, pagando, per scoparti una figa???”
Ma va vaaa.

3) La sezione “incontri” =

è la funzione più raccapricciante,
avete presente chatroulette?
Idem ma con le foto.
Ti si piomba la foto di una davanti
con sopra la scritta
“la vorresti incontrare?”
e tre possibilità di risposta:
si, no, forse.
In caso di sì e di forse,
se lei contraccambia l’interesse
vedendo la vostra di foto,
la riuscirete a incontrare.
In caso di no,
si passa alla foto successiva
di un’altra donna, e così via.

Read Full Post »

Cari miei lettori
(grazie al cielo siete tanti, n.d.r.),
state alla larga dalle donne
fresche di abbandono.

Sono confuse, indecise e totalmente instabili,
possono nuocervi gravemente quanto
un pacchetto di Marlboro sparato
tutto d’un botto alle 7
di un freddo mattino invernale.

Voi state lì, per i fatti vostri,
avendo raggiunto un precario
e mai cosi tanto faticoso
equilibrio psico-fisico,
quando ecco sbucare dal nulla
una di queste “fresche ex”
che inizia improvvisamente
a interessarsi di voi,
a essere sempre più presente nella vostra vita
e a coinvolgervi anche sempre più nella sua di vita.

Dopo i primi iniziali momenti di stupore
dove pensate a tutto meno che
a essere vittima di un timido approccio,
all’ennesima “stranezza” mettete a fuoco la situazione
e una volta che vi è ben chiaro cosa
stia succedendo, se la persona in questione
è di vostro interesse, iniziate a contraccambiare
le sue attenzioni stando attenti a non rovinare tutto.

Arriva il momento in cui siete chiamati
a schiacciare un po’ la tavoletta del gas,
ma non troppo, e non perchè non vorreste,
semplicemente perchè, conoscendo la situazione di lei,
sapete di non potervi completamente lasciar andare:
sia per rispetto a lei e ai suoi sentimenti trascorsi,
sia per rispetto a quel qualcuno che, pur se l’ha lasciata,
incombe sempre come un fantasma,
sia, quindi, per rispetto alla vostra serietà.

Accipicchia se non vorreste vederla
o sentirla con ogni pretesto, lo vorreste eccome,
vi date un pizzicotto e vi trattenete,
aspettando che a prendere l’iniziativa
su qualsiasi cosa sia lei, sia per i motivi sopra elencati,
sia perchè ogni volta che provate
a prenderla voi, lei la blocca.

Finalmente, non si sa come,
le strappate un appuntamento,
e, sebbene vi siate tirati a lucido per l’occasione,
quando poi lei vi si presenta davanti
rimanete senza parole…
in meno di un secondo capite
che avreste potuto buttare
il sangue per mesi in palestra,
versarvi addosso una boccetta
di profumo e indossare un Carlo Pignatelli
ma non sareste comunque mai stato
bello e attraente quanto lei in jeans e top.

Bella da far male,
sintesi perfetta tra un fisico strepitoso,
dolcezza smisurata,
e un sorriso che appena accennato
irradia in ogni dove.
Talmente bella che averla lì
solo per voi sembra un crudele spreco.

Ovvio, gli occhi li avevate sempre avuti,
non lo scoprivate quell’istante che era molto bella,
ma non vi era mai passato per la testa
un avvicinamento per diversi motivi,
uno fra tanti era, giusto appunto,
il temutissimo e famigerato “fidanzato storico”.

Una volta rientrati dallo stato di trans,
tirate un profondo respiro
e fingete che nulla sia successo
quando in realtà vi ha colpito e affondato
in meno di 10 secondi,
non è ancora iniziato nulla
e già vi ha ridotto in brandelli,
vi ricomponete con fatica, e tirate avanti…

La tattica è scontata: cercare di parlare quanto
più possibile per liberarvi dall’imbarazzo
e tappare quei terribili silenzi che comunque,
state pur certi, si verificheranno
quando bisogna rapportarsi
con qualcuno che non si conosce bene
e che, oltretutto, vi piace da impazzire;
tutto sembra procedere quasi per il meglio
finchè lei, dopo l’ultima carineria ricevuta,
ricorda di essere una “fresca ex”
e, in quanto tale, completamente matta,
sparando fuori una frase infelicissima, oltre che inopportuna,
sull’ex che rovina tutto. Cacciate fumo dal naso,
e non vedete l’ora di tornarvene a casa.

Nei giorni seguenti,
per l’esattezza dalle 24 alle 48h,
dopo che ha messo a fuoco di aver ricevuto
nell’ultimo incontro qualche gesto/frase importante,
Lei, come d’incanto, vi cerca e ricerca in continuazione,
per poi ricordarsi di essere una vedova afflitta ma devota
e, attanagliata dai sensi di colpa
per quello che potrebbe essere, ma ancora non è,
lascia calare il sipario:
silenzio tombale per giorni, settimane…
lasciate fare, e quando reputate sia il momento giusto
le preparate una sorpresona che la spiazzi completamente.

Fate gli uomini veri, andate
con un gesto forte e deciso
a riprendervela per i capelli.
Lei rimane, la guardate negli occhi
ed è piena di gioia, non sta nella pelle,
è davvero stupita e contenta
di quello che avete fatto
e dell’importanza datale ancora una volta.

Euforia che dura le solite 24-48h
giusto il tempo di ricordarsi il suo status
di “vedova afflitta ma devota”
e il sipario torna a calare…
Forse nella speranza che lo stesso lo faccia
anche il suo ex, perchè in fondo le donne sono così,
eterne romantiche, credono davvero
che l’uomo possa stare male per loro
o che quando hanno voglia di scopare
invece di sodomizzare la prima troia che incontrano,
corrano nel bagno a masturbarsi pur di mantenere la fedeltà…
masturbarsi magari anche sulla loro ex!

La ex ci soffre per il suo ex,
e se costui tornasse pentito,
la cosa assurda è che la ex lo
accoglierebbe a braccia aperte!
Un uomo lasciato, orgoglioso com’è,
non accetterebbe mai di essere stato
precedentemente scalzato da qualcun altro
e quindi di diventare un cavallo di ritorno.

Iniziate, quindi, giustamente a rompervi le palle
convincendovi che così non si può
continuare: o si va avanti seriamente
o si torna indietro in maniera definitiva.
Le proponete di vedersi con assiduità,
magari non da soli e di sera
ma in qualche situazione meno intima possibile
per consentirle di sciogliersi senza impegno,
proposta che lei ancora una volta rifiuta,
con una scusa del tutto insensata
che offende la vostra intelligenza,
lì andate in bestia per l’ennesima volta
e non volete capire nè interpretare/giustificare più nulla,
decidete di tagliarla fuori
dalla sera alla mattina.

Via il numero dalla rubrica,
via ogni riferimento a lei
e via anche il suo account da Fb,
ma non lo eliminate, attenzione, siete più sottili,
semplicemente lo togliete dagli aggiornamenti
nella vostra “home”, in modo tale
che c’è ma è come se non ci fosse;
per quale motivo dovete continuare
a interessarvi di una che fa di tutto
per dimostrarvi scarso interesse?
La logica è questa.

Sia chiaro, a scaturirvi tale reazione
non è il suo “rifiuto”,
quello può starci,
se a una donna non interessa
la conoscenza di un uomo non ci esce, punto.
A farvi andare su tutte le furie
sono le sue contraddizioni
derivanti dal momento di confusione emotiva
che sta attraversando.

Non si può tirare il sasso e nascondere la mano,
non puoi cercare tu una persona e poi fare di tutto per non vederla,
non puoi fingere di non esserne più interessata se in realtà ancora le sbirci la bacheca, il blog o checchessià,
non puoi impazzire di gioia quando la vedi
o quando ricevi qualcosa di bello da lei e poi
ammutolirti per settimane sentedoti in colpa verso il tuo ex,
che poi tanto “ex” evidentemente non è.

Non puoi reprimere le emozioni… non puoi, non puoi…

Che poi le nostre donzelle sanno
perfettamente quando l’hanno fatta grossa…
e quindi, dopo l’ultima cazzata, per mesi ripiombano
nel loro solito silenzio, stavolta continuandolo ad oltranza…
Allora voi non fate altro che farvi una grossa risata sopra,
e di tanto in tanto le provocate cercando una reazione che non c’è,
consci che se mai ci sarà un riavvicinamento dovrà partire
da loro perchè voi ne avete davvero piene le palle
di quelle incoerenze e delle loro discutibili scelte:
avreste soltanto voglia di conoscerle meglio,
magari corteggiarle per davvero,
ma visto che non ve ne danno modo
perchè si lasciano incontrare o 1) per caso, o 2) per un motivo o 3) a tradimento,
per quanto possano essere belle, dolci e sensibili,
ci mettete una pietra sopra e migrate verso nuovi lidi.

Certo, rimarrete col dubbio del perchè
non vi abbia voluto frequentare e
troverete due possibili risposte su cui interrogarvi:

1) non le piacevate
2) aveva paura che le potevate piacere troppo.

Da qui non si scappa,
il dubbio rimarrà e con esso l’amarezza
di aver perso una donna che vi piaceva nella sua totalità (complessità…),
anche se, in fondo, senza sopravviverete lo stesso…

Read Full Post »

Singolare l’uniformità di comportamento
del pubblico presente negli studi televisivi:
esso applaude a comando.

Il pubblico dei cinema non applaude e non fischia.
Il pubblico della televisione invece
si trova in una particolare situazione di invitato & ospite:
per un certo verso è tenuto ad  applaudire.

E così, quando lo “scaldapubblico” comincia a incitare,
oppure quando il presentatore dice:
«facciamo un bell’applauso di incoraggiamento alla signorina»,
il pubblico si mette a battere le mani
ubbidiente e convinto come tante foche monache,
ma non solo, quelli che più desiderano per sé
l’obiettivo delle telecamere sollevano le mani
non appena si accorgono d’essere inquadrati (Festivalbar).

Il pubblico inoltre, se il programma è di suo gradimento,
tende a fidelizzarsi attraverso e-mail,
iscrizioni ai forum ufficiali, alle chat, ai gruppi su Facebook,
dove può liberamente dare giudizi sulla trasmissione,
consigliare, criticare, comperare gadget
e persino confidare le sue pene e le sue gioie
agli altri iscritti della community.

Quel programma diventa una sorta di Status Symbol,
un modo d’essere che ci rappresenta,
uno stile di vita.

Read Full Post »

Mio nonno quando voleva sentire mia nonna le spediva una lettera a casa.
Mio padre quando voleva sentire mia madre le telefonava dalla cabina.
Io quando volevo sentire la mia donna la chiamavo sul cellulare.
Mio nipote quando voleva sentire le sue amichette le contattava su Msn.
I ragazzini di oggi (e di domani) quando vorranno sentire le loro conquiste utilizzeranno Facebook.

Read Full Post »