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Posts Tagged ‘fallimento’

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Col tempo e l’esperienza impari
che la legge di Murphy
vale anche per gli altri e che,
come si dice,
la fortuna sarà pure cieca
ma la sfiga ci vede benissimo.

Se infatti prima, quando
mi proponevano qualcosa
che non mi andava di fare,
rispondevo subito “no”
inimicandomi la persona di turno,
adesso rispondo
“d’accordo, fammi sapere”,
in modo da uscirne pulito.

L’80% delle volte le proposte
che riceviamo non hanno seguito,
o perché sono parole in libertà,
o perché i fallimenti non riguardano
solo la nostra persona.

I progetti, tendenzialmente,
non si realizzano.

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https://i0.wp.com/i.huffpost.com/gen/1037456/images/o-SINDROME-DA-DEFAULT-CRISI-ECONOMICA-SUICIDI-facebook.jpg

La cosa peggiore che un’azienda
possa fare, e che sistematicamente fa,
durante un periodo di difficoltà economica,
è alzare il prezzo dei propri prodotti.

Puro autolesionismo.

Rivalersi sui clienti
è la strada più facile,
ma anche quella che
accelera il fallimento.

Il cliente bada ai propri interessi,
non ha motivo di pagare di più un prodotto
che potrebbe trovare
a un prezzo inferiore altrove,
a meno che non sia un prodotto esclusivo,
ma di solito, chi offre questa tipologia di prodotti,
ha il monopolio sullo stesso,
e quindi difficilmente
potrà trovarsi in difficoltà.

Oltretutto il cliente ha men che meno voglia
di pagare di più un prodotto
che ha sempre pagato di meno.

Lo pseudo imprenditore
non pensa a cambiare
una errata strategia societaria
per arginare la fuga dei clienti,
egli ha solo interesse a recuperare
le entrate mancanti cercandole
dai clienti rimasti,
che con tutto ciò non c’entrano nulla,
causando inevitabilmente
la dipartita anche di questi ultimi.

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https://i0.wp.com/www.webinfermento.it/wp-content/uploads/2013/09/EpicFail-2.jpg

A volte capita di avere delle situazioni in ballo
di cui sei straconvinto che andranno in porto,
o che comunque riuscirai a trarne qualcosa,
inizi quindi a viaggiare con la mente,
fantasticando su come ti dovrai far trovare
pronto quando accadranno e su come sarà il dopo.

É scientificamente provato che,
a una cosa, più ci pensi e meno si avvera.

Non fatelo mai, sono epic fail garantiti,
più riponi aspettative e più facilmente
il fallimento sarà dietro l’angolo,
invece quelle cose a cui non pensavi minimamente…
di solito non si realizzano neanch’esse.

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https://i0.wp.com/renatoamato.com/it/wp-content/uploads/2010/04/amicizia.jpg

Le persone sono portate
a dare di più quando
un loro fallimento
sarebbe causa di delusione/sofferenza
per altre persone.

Le attenzioni altrui
danno spesso l’avvio
alle concause
che favoriscono i successi
di un individuo.

Le attenzioni portano pressioni,
le pressioni portano motivazioni
e le motivazioni fanno la differenza.

Inoltre se le attenzioni
a cui si è sottoposti,
vengono riconosciute come legittime,
aiutano a rinsaldare in maniera
determinante il rapporto
con chi le distribuisce.

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Siamo artefici delle nostre fortune (e sfortune).

Il problema, però,
sorge quando qualcuno (i genitori)
è costretto a passare
le proprie fortune a un altro (i figli)
che sistematicamente
le rovina e le fa chiudere.

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La Grecia è fallita,
l’Italia quasi,
la Francia dice che è al verde,
la Spagna e la Germania idem,
persino gli Usa piangono miseria.

Ma ‘sti soldi dove stanno?
Non sono acqua, che evaporano,
da qualche parte dovranno pur concentrarsi,
qualcuno attualmente deve
guadagnarci a scapito degli altri.
Chi sono costoro? Cina, Brasile e India?

Immaginate l’insieme
dei capitali mondiali
come una torta frazionata
in percentuali che sommate
danno il 100% (la torta intera).

Prima della crisi,
supponiamo che l’Italia avesse il 7%
dei capitali mondiali,
la Germania l’8%,
gli Usa il 15%,
il Burundi lo 0,00005 %
e così via per tutte le altre
nazioni fino a formare il 100%.

Adesso che,
sempre per esempio,
L’Italia non ha più il 7 ma il 4%
gli Usa non hanno più il 15 ma il 13%
ecc.. ecc….
tutti questi punti percentuali,
questi pezzi di torta che loro
hanno perso, a chi sono andati???

I soldi circolano,
e sono all’incirca sempre quelli,
non si smaterializzano,
mi piacerebbe che qualcuno spiegasse
chi da tutta questa situazione
ci sta  guadagnando a scapito nostro.

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Cari lettori,
oggi farò un post di “servizio”,
cosa che accade mai,
e lo farò per celebrare
il primo anno del blog.

Il 29 Marzo 2010
nasceva infatti questo angolino
perduto del web in un momento
per me molto difficile,
avevo appena perso per sempre,
dopo averla rincorsa
per ben 2 anni,
la donna che più desideravo
fino ad allora:
uno shock pazzesco
che non auguro a nessuno.

Il blog voleva essere
una sorta di diario personale
sopra cui appuntare
le riflessioni di un’intera vita e,
perchè no, un modo per reagire
al mio più grande fallimento.

Come avete avuto modo
di constatare, esso non riporta
nè opinioni sulle maggiori
notizie/dibattiti del nostro paese
(c’è chi lo sa fare molto
meglio del sottoscritto),
nè resoconti sul mio privato,
almeno non direttamente,
cerco di dargli ogni volta
una piega più generica
possibile in modo da
catturare l’interesse di tutti.

Confesso che le prime settimane
ero quasi tentato di chiuderlo:
non lo visitava nessuno!
Poi mi dissi che infondo
non sarebbe stato un problema,
ciò che contava realmente
era lasciare in rete
una mia visione del mondo.
Poi giorno dopo giorno,
post dopo post,
sono riuscito a conquistare
la fiducia e l’interesse
di diverse persone,
il che mi ha spronato
ancor più a proseguire.

Trovare sempre
nuove idee e riflessioni
su ciò che ci circonda
non è affatto semplice,
del resto viaggio a una media
di un post al giorno,
dal lunedì al sabato,
la domenica la utlizzo invece
per sviluppare e mettere
per iscritto ciò che ho
appuntato durante l’intera settimana,
tramite qualche parola chiave,
e che leggerete solo tempo dopo
(funziona così, le cose che vi posto
quotidianamente le ho scritte
circa un mese prima…).

Premesso, quindi, che non so fino
a quando potrò mantenere questo ritmo,
mi piacerebbe ogni anno
rendervi partecipi sull’andamento
del blog, facendovi visionare
grafici e “record” vari.
Questo rapporto di trasperenza
lo inauguro sin da adesso:

qui troverete il grafico
delle visite mensili
dalla nascita del blog,
mentre vi comunico io
che la media di visitatori
giornalieri è di 37,
il picco giornaliero
è stato invece di 129,
5650 visitatori unici,
ho 5 lettori iscritti (che ringrazio),
e sono stato condiviso su Fb per 12 volte.
Visto che non ho pubblicizzato
da nessuna parte il blog,
e che non ho alcuna intenzione di farlo,
posso ritenermi soddisfatto
di questi risultati,
mi piacerebbe solo che commentaste
un po’ di più in modo tale
da alimentare il dibattito
e lo scambio di opinioni,
ma capisco che non si può
pretendere troppo.

Detto ciò, è giusto che vi
dia anche qualche maggiore
info su di me:

Mi chiamo Rosario,
sono nato e vivo dal 1987 a Salerno,
ho fatto 11 anni di studi
presso le suore (ma sono ateo…),
e sono laureato in Sociologia
(ora sì che vi spiegate tante cose!).
Dicono di me che sono creativo,
simpatico, molto intelligente,
romantico e troppo introverso
(vorrei tanto non esserlo,
ma è uno dei miei limiti).

Ringraziandovi ancora
per il vostro interesse
vi saluto e vi do appuntamento,
come di consueto, a domani.

Baci.

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Tattoo

Agli inizi, un rapporto
sentimentale è sempre fantastico:
emergono solo i lati positivi
del partner, ci si bacia
con gli occhietti a cuoricino
e ci si manda quei messaggini
così tanto falsi e sdolcinati
ma che, sotto l’estasi amorosa,
crediamo essere veri e sentiti.

Per tali ragioni
appena vedo la felicità
di una neocoppia ci vado
con i piedi di piombo prima di affermare
“come stanno bene insieme”,
trascinati dall’entusiasmo
dei primi momenti,
dal “nuovo” che avanza,
sarebbe troppo facile
convincersi che quello sia l’amore
della vita o che, peggio ancora,
durerà per sempre:
niente è per sempre.

Eppure c’è ancora chi,
ignaro di tutto ciò,
una volta trovato un partner
con cui ha chimica e
un grande affiatamento
corre a inventarsi qualcosa
che li possa legare in eterno,
e visto che un figlio
sarebbe una scelta troppo problematica,
ben pensano di marchiarsi
entrambi come delle mucche.

Poi, finito il fuoco di paglia,
a restare è quel tatuaggio che,
oltre ad attestare un tuo fallimento,
dovrai giustificare a tutti
i tuoi futuri partner
maledicendo così il giorno
che decidesti di farlo.

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