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Su Canale 5 e con scarsi risultati
è andato in onda
Extreme Makeover Home Edition;
non avendo visto il programma originale,
esprimerò un giudizio basandomi
esclusivamente sulla versione italiana.
Quello del riadattamento
di un format è sempre
un argomento spinoso,
l’autore è chiamato ad aggiungere,
sottrarre o modificare elementi seguendo,
in base alla propria percezione,
i gusti del paese fruitore.
Spesso questi riadattamenti
ci permettono di capire chi siamo
o, quantomeno, come veniamo considerati
… e quasi sempre ci considerano
dei cerebrolesi, o giù di lì.
EMHE è un’accozzaglia di format,
ci troviamo “Carramba che sorpresa”,
la tv del dolore di “c’è posta per te”,
e addirittura il restyling dei concorrenti
di “ma come ti vesti?” su real time.
La casa ristrutturata, o più in generale
la sorpresa, nella tv italiana
se la merita sempre il down,
il tetraplegico, l’orfano,
mai che spettasse a una famiglia
normale, senza particolari disgrazie
che suscitino pateticità.
Dichiarano di rimodernare case
in soli 7 giorni, quando noi
comuni mortali dopo 2 mesi
siamo costretti a minacciare
gli operai di querele se
non si sbrigano ad andarsene.
Inoltre il team di EMHE si atteggia
a più non posso:
“facciamo, abbattiamo, mettiamo, creiamo”,
ovviamente in ville (mi dovrebbero spiegare
come si fa a vivere in una villetta se si è poveri…)
lì vorrei proprio vedere in un appartamento
di 70m² se sboroneggerebbero così.
Ma poi il risultato finale lo avete visto?
Sembrano tutte case del grande fratello,
arredate nella stessa identica maniera
e addirittura con tanto di piscina.
Mi chiedo una famiglia
che, teoricamente, chissà come
ha il pane a tavola a pranzo,
cosa diavolo se ne fa di una piscina e,
soprattutto, come fa a mantenerla…
Chiamasi “inutile apparenza”,
un po’ come quella di certi morti di fame
che girano con l’iPhone in mano.
Orrendo poi il finale,
con un camion a coprire
la visuale della casa
e tutti gli amici e parenti
a gridare al conducente di spostarlo
facendo finta che la casa
ristrutturata non l’hanno
mai vista prima di allora.
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