Un mesetto fa vidi “Freehelders”,
un film molto toccante e attuale,
ora come non mai.
Racconta la storia reale di Laurel Hester (Julianne Moore),
detective della polizia, e la compagna, Stacie Andree (Ellen Page),
meccanica di auto del New Jersey,
che intraprendono una dura battaglia per assicurare
a Stacie i benefit pensionistici di Laurel,
dopo che a questa è stata diagnosticato un cancro.
Voglio condividere con voi il discorso
con cui Laurel chiede ai giudici parità di diritti:
«Buon pomeriggio Freehelders, ho lavorato per la polizia di Ocean County per 23 anni, sono qui oggi con la mia compagna, Stacie Andree. Nella mia carriera mi hanno sparato, trascinata da un’auto, accoltellato, picchiato con pugni e calci ma me la sono sempre cavata bene, senza avere mai paura di farmi male o morire mentre eseguivo il mio dovere: è il lavoro, e io amo il mio lavoro. Giorni fa mi hanno diagnosticato un tumore al quarto stadio, la radioterapia ha ridotto le metastasi, ma le mie chance di sopravvivere sono meno del 10% e forse ho trovato un’avversaria che non posso sconfiggere. Vi prego di riconsiderare la vostra decisione e di approvare il passaggio dei miei benefici pensionistici a Stacie perché abbia la possibilità di restare a casa nostra quando sarò morta. Quando i miei colleghi eterosessuali muoiono, la pensione va alle loro mogli, ma poiché la mia compagna è donna, io non ne ho il diritto. Nei miei 23 anni di lavoro in Polizia non ho mai chiesto trattamenti di favore, sto soltanto chiedendo parità di diritti».