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In due notti insonni
mi sono imbattuto in maniera
del tutto fortuita
in alcuni programmi tv
che mi hanno lasciato
a dir poco perplesso:
“la mala educaxxxion”
e “sex therapy”.
Il primo va in onda
il martedì in seconda serata su la7d,
e consiste in un dibattito
su tematiche a forte sfondo sessuale
tra 40 maiale esagerate,
di qualsiasi età,
e i 5 “rattusi” (erotomani)
presenti in studio.
Il programma, manco a dirlo,
tocca vette altissime.
Ogni donna in preda
a una palese e acuta sindrome
di tafazi si cimenta,
con apparente nonchalance,
nell’arte dell’auto-sputtanamento,
confessando nei minimi particolari
quanto sia troia a letto.
Cose che se in condizioni di normalità
finissero all’orecchio del proprio
datore di lavoro o dei propri genitori,
già solo questo costringerebbe
la donna in questione
a circolare con la testa sotto terra,
ma che se dette invece in televisione,
davanti a migliaia di persone,
sembrano perdere la loro valenza morale
per diventare altro, qualcosa
di trascendentale da chi lo dice, puro show.
La conduttrice, Elena Di Cioccio,
non si esime certo da questo
gioco al massacro, con domande
esistenziali poste alla collettività
del tipo “preferite essere leccate o penetrate?”
e chiamando a dare il suo parere
da esperta all’immancabile
(quando si tratta di maialate) Melissa P.
La Sagra delle ovvietà.
Ma poi dico, come si può
continuare a mandare in tv
una che si è fatta i soldi
scrivendo un libro su delle
(presunte) porcate compiute
in età adolescenziale, come?
Tra l’altro non ci crede nessuno
che quel mezzo cesso di donna
sia stata così “desiderata”,
era semplicemente una sfigata
che nessuno si inculava e che,
proprio per questo, decise di riversare
in un libro tutte le sue più
recondite fantasie.
Su “sex therapy” spenderò
poche parole, anche perchè
di più non ne merita…
Si definisce un docu-reality
dedicato al sesso e
va in onda su “Cielo”,
dal lunedì al venerdì
solo dalle ore 00:30
(e così, grazie a Dio, questo imbarazzante
spettacolo se lo risparmiano in molti).
I protagonisti sono assurdi,
sia le coppie che i “terapisti”
(p.s. uno ovviamente gay),
le storie sono assurde,
le terapie sono assurde.
Il programma è una sorta
di “ma come ti vesti?”,
il format è praticamente identico
ma riadattato in chiave sessuale,
è inoltre tutto scritto,
di reale c’è ben poco,
i protagonisti recitano
in maniera evidente e maldestra
il copione a loro assegnato.
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