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Posts Tagged ‘giornalista’

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Per fare l’addetto stampa
nel pubblico
devi necessariamente essere
giornalista pubblicista.

Come se questa qualifica
fosse un valore aggiunto
per la persona, una garanzia
di conoscenza alla pari
di un Master universitario.

Giornalista pubblicista
lo può essere chiunque,
anche il macellaio sotto casa
se sceglie liberamente
di prestare servizio per due
anni presso una testata giornalistica.

La legge parla di retribuzione
per l’aspirante giornalista,
quando in realtà questa avviene mai,
MAI, anzi, se un pazzo decide
di lavorare gratis per 2 anni
inseguendo un’utopia, neanche sogno,
al termine è costretto anche
a pagarsi tutte le spese
necessarie per conseguire il tesserino
e l’iscrizione all’albo (sopra i 200€)
quando in realtà queste spetterebbero
alla testata giornalistica.

Ricapitolando:
la testa giornalistica dovrebbe pagare
l’aspirante giornalista ma non lo paga,
dovrebbe pagargli il tesserino
ma non glielo paga,
e nonostante ciò,
ha forza lavoro gratuita per 2 anni.

Bell’affare.

Non conta se tua sia bravo o meno
a scrivere un articolo,
conta se tua sia disposto
o meno a lavorare gratis.

Gli enti pubblici fanno però finta di niente
e devi piegarti alla schiavitù
sei hai velleità occupazionali
presso di loro in quel campo.

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Avete presente quegli annunci
di lavoro o di corsi di formazione
che si spacciano come grosse opportunità
per i giovani quando in realtà
le uniche opportunità
sono per chi li organizza?

Il “Workshop Live in Giornalismo Sportivo”
che si svolge negli studi Sportitalia
è uno di questi.

Iniziamo col dire che è
organizzato dalla MiCri Communication,
società di immagine e comunicazione
gestita da Michele Criscitiello,
direttore di SportItalia
(e già qui abbiamo un conflitto
di interessi bello e buono).

Il workshop si rivolge ad
“aspiranti giornalisti sportivi tra i 18 e i 30 anni”,
anche senza esperienza,
l’importante è che siano diplomati
(come a dire, “non studiate,
capre, tanto non serve a niente”),
ai candidati viene promessa una full immersion
di 6 giorni per un totale di 35 ore
dove si asserisce che verrà
insegnato loro a condurre un Telegiornale,
un Talk Show e a fare
delle telecronache live.

Al termine del workshop,
due ragazzi hanno 3 mesi
a disposizione per convincere
la redazione a trattenerli
anche dopo il primo periodo di prova.

Bella opportunità no?
Peccato che i partecipanti
siano ben 150 e che ognuno
di loro deve sborsare
una quota di partecipazione
di 360€ da aggiungersi
alla sopravvivenza
a Milano per un’intera settimana,
ovviamente a proprie spese.

Facciamo due conti
con  la nostra solita
calcolatrice del salumiere:
360 x 150 = 54000€
Non male per una emittente
a serio rischio fallimento, no?

Ipotizzando un compenso
di 200€ (troppi) a lezione per ogni
docente, e facciamo che
i docenti siano 10 (troppi),
sono solo 2000€ di spese,
a cui si aggiungono 400€ (x2, mensili)
minimi di stipendio garantiti
a uno stagista in Lombardia,
per 3 mesi, per un totale
di altri 2400€ di uscite.

Quindi, 2000€ per i docenti +
2400€ per i due “fortunati” stagisti +
600€ che glieli abbono io
per fare cifra tonda = 5000€ di uscite.
A fronte di 54000€ di entrate.
Bel business contando
che, capita la fruttuosità del giochino,
la banda Criscitiello
ha ben pensato di organizzarne uno al mese.

C’è da aggiungere che puoi essere
capace e motivata quanto vuoi te,
ma alla fine scelgono sempre
la ragazza più bella e con pregressa esperienza,
anche perché mi dovrebbero
spiegare come si fa a valutare
in modo serio 150 ragazzi contemporaneamente.

Infine, i “professori” sono per lo più
gente improvvisata e amica di Criscitiello.

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Abbiamo assistito negli ultimi mesi
di sovraesposizione mediatica di Berlusconi
a qualcosa di nuovo rispetto agli standard.

I conduttori facevano a gara
a chi lo maltrattava più efferatamente,
Berlusconi è diventato uno strumento
per autopubblicizzarsi,
la prova in cui cimentarsi
per affermare a livello nazionale
che non si hanno né padroni,
né timori reverenziali.

Lui si è prestato ben volentieri
a questo gioco al massacro,
anzi, se veniva messo
in difficoltà più del consueto,
a fine intervista stringeva la mano
al conduttore per complimentarsi.

Da grande comunicatore
ha capito che per sperare
in un’improbabile rimonta
doveva osare, farsi mettere
sotto torchio e ribattere
con serenità punto per punto
a ogni accusa che veniva mossa.

Alla fine, in una maniera o nell’altra,
ne è uscito vincitore lui;
puoi andarci a sbattere quante volte vuoi,
ma è uno straordinario muro di gomma,
gliene va dato atto,
respingerà sempre tutto
strappandoti anche un sorriso.

Berlusconi è l’antitesi
di Roberto Carlino,
avete presente quello che invade le tv
con il suo orribile faccione
per pubblicizzare la propria azienda,
Immobildream ?

Ecco,
Berlusconi è l’opposto:
non vende solide realtà, ma sogni,
e nessuno sa farlo meglio di lui.

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Il mestiere del giornalista,
a parte schifarlo
per la cinicità e spietatezza
che viene richiesta,
faccio fatica molte volte
proprio a comprenderne
alcuni aspetti.

Prendete ultimamente,
a Roma è successo un casino
della Madonna per l’apertura
di un negozio di elettronica
che proponeva prodotti
a prezzi stracciati,

i telegiornalisti cosa fanno?

Danno la notizia
parlando di un generico
“centro commerciale”
per non volergli fare
indirettamente pubblicità,
e poi però mostrano
le immagini dello stesso
con delle enorme insegne
“TRONY”.

Ma dico…
Ci siete o ci fate?

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La giornalista di “Tabloid”
a Sarah Nile:

“Sarah, prima che giungessi
alla popolarità ti mantenevi
facendo qualche lavoretto?”.

Ah beh sì…
di bocca sicuramente,
altrimenti una così
quando ce arrivava in tv.

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Letterine stagione 2001-2002.

Chi lavora oggi in tv?

La moglie di Totti,
la donna di Berlusconi Jr
e la donna di Inzaghi.

In Italia vige la meritocrazia.

(P.S. a onor di cronaca,
l’unica eccezione è Elisa Triani,
diventata giornalista dopo
una lunga gavetta).

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