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Archiviata la pratica universitaria,
sto affacciandomi con
grande interesse e curiosità
al mercato del lavoro.
Scorrendo le varie offerte
occupazionali in quei sitacci
che ne aggregano di tutti i tipi,
ho notato che nessuno
offre un lavoro a tempo indeterminato,
solo contratti part-time,
a progetto e fregature simili.
Ad andare per la maggiore sono gli “stage”,
ovvero, ti assumono full-time
per 3 mesi senza pagarti un centesimo
ma facendoti fare lo stesso
lavoro che fa uno stipendiato:
produci a costo zero.
Al termine dello stage,
ne assumono un altro,
sempre per 3 mesi,
sempre a costo zero,
e così via in modo
tale da avere sempre
un impiegato che lavori gratis.
Furbo no?
Altri lavori ad andare per la maggiore,
manco a dirlo,
sono ovviamente quelli
nei call center,
mentre le aziende che offrono
occupazione, sebbene nessuno
le abbia mai sentite prima,
si dichiarano tutte
“leader nel loro settore”:
cosa non si fa pur
di attirare povere
braccia alla canna del gas.
Gettonatissimi sono anche
lavori dai nomoni altisonanti:
Junior Account
Sales Promoter
General Sales Engineer
… un modo accattivante per dirvi
che dovete fare il “porta a porta”,
statene assolutamente alla larga,
se ci coalizziamo riusciremo
prima o poi a debellare
questo cancro del sistema.
Interessante è anche
la tipologia di laureato
che ricercano, quelli
di tipo umanistico,
ad esempio, non se li caga nessuno,
e vengono quindi aggregati
nella più generica famiglia
“dell’area disciplinare POLITICO-SOCIALE”.
Che importa che tu sia laureato
in beni culturali, o in scienze
della comunicazione o in sociologia
o in checchessià. Per loro sono tutti
uguali, tutti con una laurea “politico-sociale”.
Infine di fondamentale importanza
per il datore di lavoro risulta
essere la conoscenza della lingua inglese,
più per darsi un tono
che per effettiva necessarietà.
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