Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘lavoro’

I sogni da piccoli

Risultati immagini per diplomato

 

Spesso mi sento chiedere se sono riuscito
a fare quello che sognavo di fare da piccolo.

A dire il vero non sono riuscito
a fare nemmeno ciò che sognavo di fare da grande.

La vita è beffarda:
parti che vuoi diventare un diplomatico
e poi finisci per diventare a stento un diplomato.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.lightingnow.net/immagini/bancomat.jpg

La donna, rispetto all’uomo,
è penalizzata in moltissimi ambiti,
ce n’è però uno dove possiede
un vantaggio non indifferente:
l’auto sostentamento economico.

L’uomo per finanziarsi
ha una sola possibilità:
andare a lavorare.
Per la donna è diverso,
davanti a lei si presentano
due prospettive di scelta:
1) andare a lavorare (eventualità remota)
2) recitare la parte dell’innamorata
per un paio di anni,
sposarsi e farsi campare
per il resto della vita.

La donna nasce con
una miniera tra le gambe,
proprio per questo sarà chiamata
a effettuare una scelta delicatissima,
che influenzerà sensibilmente
la propria esistenza:
a chi aprire questa miniera.

Se è cessa, potrà aprirla
solo a un operaio e
le spetterà una vita di stenti;
se invece è gnocca, potrà
permettersi una schiera di BancoMan
da cui accingere soldi,
e la sua scelta ricadrà
sicuramente su quello
dal portafoglio più paffuto.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.ludotecasynkronia.it/wp-content/uploads/2013/02/Speciale-Volontariato.jpg

Il volontariato è una forma
lavorativa che contemplo,
può rivelarsi utile per acquisire
esperienze e competenze;

sarebbe molto meglio
uno stage, retribuito,
ma in sua assenza è da considerarsi
un’alternativa
da non scartare a priori
se sei giovane e hai necessità
di riempire il curriculum.

Il volontariato lo giustifico,
però, quando è puro, reale,
ovvero quando nessuno
all’interno del sistema
trae profitto dal lavoro altrui.

Se però, come quasi sempre capita,
i vertici traggono profitto economico
dal lavoro gratuito dei volontari,
allora non è più volontariato
ma sfruttamento,
non si fa più beneficenza
a terzi bisognosi,
ma si va ad arricchire i vertici
di quel gruppo/associazione
di volontariato.

Read Full Post »

Mi colpì molto QUESTO articolo
comparso su Repubblica mesi fa
dove si stilava una classifica
dei principali canali utilizzati
dalle persone per trovare lavoro.

Dall’articolo emerge
che le agenzie interinali
si trovano soltanto al quinto posto,
dato che va a confermare
ciò che ho sempre sospettato,
ovvero che gli unici posti di lavoro
che creano le agenzie interinali
sono quelli delle persone
che lavorano al loro interno.

Read Full Post »

Rinascere Cane

https://i0.wp.com/www.bauboys.tv/sites/default/files/puppy_soccer_ball.jpg

Se potessi rinascere,
sceglierei di rinascere cane:

non avrei l’assillo di trovarmi
un lavoro per sopravvivere,
lo farei a scrocco a casa di altri
senza dovermi preoccupare
di bollette e spesa.

Sì, perché mi darebbero
anche da mangiare gratis e a sbafo,
mangerei continuamente,
tutto il giorno e,
tra un croccantino e l’altro,
casomai mi venisse la voglia
di farmi una scopata,
non dovrei nemmeno scimunirmi
a rimediare una femmina,
me la troverebbero i miei coinquilini.

Infine, se non si dovessero sbrigare
a scendermi giù,
gli cagherei tranquillamente sul tappeto,
tanto a pulire sarebbero loro.

Read Full Post »

L’Azienda Corpo

https://i0.wp.com/www.manageronline.it/img/resources/article_5ef61d0c93708f4a2ed81938e8218a2c25016e1b.jpg

La primissima azienda che andremo a gestire
nel corso della vita è il nostro corpo.

Infatti, proprio come una qualsiasi
impresa che sta nel commercio,
ha bisogno di entrate (es: cibo, medicinali, complimenti)
e deve far fronte a delle uscite
(es: defecare, delusioni).

Sempre come una qualsiasi azienda,
per mantenersi al vertice,
necessita di pubblicità
e alti standard qualitativi
che vanno raggiunti con la cura personale.

Anche per questo negli annunci di lavoro
è richiesta la “bella presenza”:
io titolare, se mi vedo presentare
a un colloquio una tizia col culo più largo delle spalle,
i capelli sparati e i vestiti stropicciati,
che quando si siede ha la panza che fa scopa con le tette,
la prima cosa che mi viene da pensare è:

“questa non sa gestire sé stessa,
come pretende che io le consenta
di gestire qualcosa di non suo”.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.lavoronelturismo.it/news/wp-content/uploads/2011/04/annuncio_di_lavoro1.jpg

Uno dei miei traumi adolescenziali fu l’acne.
Ne ero pieno, potevo utilizzare
il mio viso come arma spara pus.
Avevo così tanti brufoli, e grossi,
che avevo sviluppato col tempo
una particolare sensibilità e dimestichezza
tali da consentirmi di avvertirne
uno nuovo in faccia senza
il bisogno di andare davanti allo specchio,
e sempre senza recarmi lì riuscivo
a schiacciarmeli efficacemente.

Questa disgustosa (per voi)
e traumatica (per me) parentesi
era per spiegarvi che l’uomo
impara così tanto a conoscere il proprio male,
che prima o poi genera gli anticorpi,
adotta contromisure.

Se il trauma principe della mia adolescenza
fu l’acne, quello della mia gioventù è il lavoro,
anche qui, con l’esperienza, ho imparato a conoscere il mercato
e a difendermi dalle fregature.

Appena leggo un annuncio questa
è l’analisi che faccio velocemente
per testarne la serietà:

Volantino lasciato nella buca della posta
(fregatura, nessuno ti porta il lavoro fino a casa)

Nessun sito internet dell’azienda
(fregatura, scarsa professionalità)

eMail non aziendale, @gmail.com, @yahoo.it, ecc…
(fregatura, non ha i soldi nemmeno per un’email, scarsa professionalità)

“Per apertura nuova sede selezioniamo 8 ambosessi da inserire in diverse mansioni”
(fregatura, si fa fatica a trovarne uno, tu addirittura 8 ne offri…)

“dai 18 ai 35 anni”
(fregatura, vigorosi e scattanti per il porta a porta)

“Orientato Ad Operare Per Obiettivi”
(fregatura, rischi di lavorare senza essere pagato, non necessariamente per colpa tua)

“Anche prima esperienza”
(fregatura, a do cojo cojo)

Read Full Post »

<br/><a href="https://i0.wp.com/oi60.tinypic.com/2ii7gcj.jpg" target="_blank">View Raw Image</a>

Di annunci così, fidatevi,
ne leggo a bizzeffe,
questo (LINK) nello specifico riguarda
un campo di volontariato
in Uganda o Kenya,
della durata di 15 giorni.

Fin quì nulla di strano, anzi,
iniziativa lodevole… peccato
però che per partire tu debba
versare una modica quota
di partecipazione di oltre 550€.

Che il volontario non venga pagato
ci sta pure, ma che il volontario
paghi per non essere pagato
ha del grottesco.

Li devi dare tu a me 550€
per andare a rischiare la pelle in Uganda,
non io a te.
Ma poi che cifra è… 550€ per
due settimane in una capanna Masai.
Con 550€ in Uganda ti costruisco Milano 2
come Berlusconi e mi avanza pure qualcosa.

Voi penserete: “dai, per portarti lì ci sono delle spese”.

Eh no!
Viene specificato che la quota NON include
biglietti aerei, visti e vaccini,
allora sorge spontaneo il dubbio che il campo
serva non per fare un’opera di bene agli ugandesi
ma all’associazione che organizza la spedizione.

 

Read Full Post »

Art.18

Una posizione ferma sull’abolizione
dell’Art.18 non so prenderla.

Però mi sono chiesto:

se un dipendente tira un fermacarte
addosso a un collega, il titolare
deve sentirsi libero di licenziarlo?

Se un dipendente fa perdere migliaia
di euro all’azienda per cui lavora,
il titolare deve sentirsi libero
di licenziarlo?

Se un dipendente sta semplicemente
antipatico al titolare,
quest’ultimo, visto che lo stipendio glielo paga lui,
deve sentirsi libero di licenziare
chi non vuole più all’interno della sua azienda?

Penso che lo Stato non possa
comandare con in mano
il portafogli degli altri,
però poi penso anche che
gli imprenditori abbiano già
a disposizione ‘na trentina
di forme contrattuali,
e abolendo l’articolo 18
gli si fornirebbe un’ulteriore freccia
per creare disoccupazione e precariato.

Read Full Post »

In Italia esistono profondi fraintendimenti
riguardo agli sbocchi occupazionali
delle facoltà universitarie.

Per i potenziali datori di lavoro:

Laurea in Economia = Cassiere all’Ikea
Laurea in Marketing = Venditore Porta a porta
Laurea in Scienze dell’educazione/formazione = Babysitter
Laurea in materie umanistiche = Friggere patatine al McDonald’s

Read Full Post »

<br/><a href="https://i0.wp.com/oi62.tinypic.com/9k8nk0.jpg" target="_blank">View Raw Image</a>

Ragazzi, altro che Usa,
altro che sogno americano,
dimenticate tutto e volate in Qatar,
la terra degli sceicchi,
dei petrodollari, del lusso e…
dei camerieri pagati meno dei portapizza.

Appurato che siamo alla canna del gas
e che proprio per questo ‘sta Hrc Italy
vuole specializzarsi nella tratta
di schiavi italiani,
la domanda è:

se in Qatar mi dai 200€,
in India, quanto mi daresti?
10€ a settimana?
Come la paghetta di mammà?

 

Read Full Post »

Poliglotti

https://i0.wp.com/www.gizmodo.it/wp-content/uploads/2013/04/poliglotta.jpg

Erano gli anni ’80
quando ci dissero che il mondo
doveva avere una lingua comune.

Tutti a studiare l’inglese.

Verso la fine dei ’90
una sola lingua non bastava più,
per lavorare come bidello
dovevi conoscerne quantomeno altre 2.

Tutti a studiare il francese e lo spagnolo.

L’11 Settembre 2001 pose l’accento
sul mondo islamico,
una cultura e un’economia
fino ad allora inesplorate.

Tutti a studiare l’arabo.

Con lo scoppio della crisi
economica si è sentita la necessità
di aprirsi a quei paesi in via di sviluppo.

Tutti a studiare il cinese e il russo.

Attualmente siamo nel momento storico
dove, come al solito, ci conviene
propendere dalla parte del più forte.

Quindi…tutti a studiare il tedesco.

Read Full Post »

La vogliono donna,
automunita (se la vanno a portare e prendere non va bene),
con esperienza nella mansione
ma non occasionale, pluriennale,
deve essere una professionista del lavaggio a mano.
Inoltre deve inviare il curriculum
con foto, perché se ha tutto ma è un cesso
corre il serio rischio di non essere presa.

Mi stupisco che non abbiano inserito anche
“Indispensabile un inglese fluente,
costituirà titolo preferenziale
la conoscenza di una seconda lingua”.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.fulviobriano.net/wp-content/uploads/truffe011.gif

Domanda e offerta di lavoro
sono in costante cortocircuito.

In un’epoca in cui nessuno vuole acquistare,
tutti vogliono farti vendere la qualunque.

Read Full Post »

http://addettoufficiostampa.files.wordpress.com/2012/05/ufficio-stampa.jpg

Per fare l’addetto stampa
nel pubblico
devi necessariamente essere
giornalista pubblicista.

Come se questa qualifica
fosse un valore aggiunto
per la persona, una garanzia
di conoscenza alla pari
di un Master universitario.

Giornalista pubblicista
lo può essere chiunque,
anche il macellaio sotto casa
se sceglie liberamente
di prestare servizio per due
anni presso una testata giornalistica.

La legge parla di retribuzione
per l’aspirante giornalista,
quando in realtà questa avviene mai,
MAI, anzi, se un pazzo decide
di lavorare gratis per 2 anni
inseguendo un’utopia, neanche sogno,
al termine è costretto anche
a pagarsi tutte le spese
necessarie per conseguire il tesserino
e l’iscrizione all’albo (sopra i 200€)
quando in realtà queste spetterebbero
alla testata giornalistica.

Ricapitolando:
la testa giornalistica dovrebbe pagare
l’aspirante giornalista ma non lo paga,
dovrebbe pagargli il tesserino
ma non glielo paga,
e nonostante ciò,
ha forza lavoro gratuita per 2 anni.

Bell’affare.

Non conta se tua sia bravo o meno
a scrivere un articolo,
conta se tua sia disposto
o meno a lavorare gratis.

Gli enti pubblici fanno però finta di niente
e devi piegarti alla schiavitù
sei hai velleità occupazionali
presso di loro in quel campo.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.icspallanzanimestre5.it/sites/default/files/pictures/inglese1.jpg

Ma se tutti devono sapere l’inglese,
perché pretendete da noi la conoscenza,
minimo, di un’ulteriore lingua
oltre all’inglese e a quella madre?

Se tutti, e dico tutti, devono categoricamente
conoscere l’inglese, si suppone
che, casomai andassi a lavorare in Francia, in Spagna o
all’ombra della Grande Muraglia,
io possa dialogare con i locali in inglese.

Perché allora mi chiedi un’altra lingua?

Qualcosa non quadra.
Allora non è vero che tutti
devono per forza sapersi esprimere
nella lingua di Queen Elizabeth.

Read Full Post »

Tirocini Neet

https://i0.wp.com/www.vivisicilia.it/wp-content/uploads/progetto-neet.jpg

Quanto accaduto con i tirocini Neet
fotografa appieno l’attuale situazione italiana.

Lo Stato ha finanziato dei tirocini
per i ragazzi del meridione
laureati in discipline
“svantaggiate” dal punto di vista occupazionale.

Gli aspiranti tirocinanti avevano tempo
fino al 31 dicembre del 2014 per
cogliere questa opportunità candidandosi
sul sito Cliclavoro.gov.it.

Il progetto Amva-Neet (questo il suo vero nome)
è stato chiuso senza preavviso il 30 dicembre 2013,
un anno prima.

C’è molto da riflettere su questa storia:

innanzitutto un Governo che non prevede
la richiesta che andrà a generarsi,
perché si sa, al Sud l’economia è florida,
lavorano tutti. Basti pensare che il primo
giorno utile per registrarsi
il sito è andato in tilt per i troppi accessi.

C’è gente così disperata
che all’apertura si è fiondata
sul sito per guadagnare almeno per 6 mesi
meno di quanto guadagna
un operatore di call center
o un fattorino delle pizze.

Altro spunto di riflessione è
l’incredibile mole di offerte
di tirocini che c’era ogni giorno.
Spuntavano come funghi,
non ho mai visto così tante
offerte di lavoro nella mia città
(e presumo quindi anche nelle altre).
Allora non è vero che non c’è lavoro,
il lavoro c’è e serve, solo che
nessuno te lo vuole pagare.

Infine porto la mia esperienza
per spiegare la tirannia
di questi potenziali datori di lavoro
che, non solo ti fanno lavorare
e non ti pagano
(perché i soldi te li da lo Stato)
ma esigono pure da te.

Mi presento a un colloquio,
questa mi fa delle domande
e poi se ne esce che avrei dovuto lavorare
8 ore, dalle 9 alle 19
con una pausa pranzo di 1h,
quindi 9 ore e passa in azienda.

Lì manifesto le mie perplessità
per questo orario monstre
e la tizia se ne esce con:

“Beh, qual è il problema,
io resto in azienda anche fino alle 20”.

Eh sì, tu però a fine mese prendi minimo 1200€,
io 400, che paragoni sono,
brutta stronza.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.panorama.it/images/cultura/o/londra-in-cinque-libri-grandi-classici-senza-tempo/15645873-1/Londra-in-cinque-libri-grandi-classici-senza-tempo_h_partb.jpg

Ho un amico che a Settembre 2013
ha fatto un passo importante,
incosciente, ma ammirevole.

Senza alcun aggancio sul posto,
e nella valigia pochi soldi
ma tanti sogni, è emigrato
a Londra in cerca di fortuna.

Dopo poche settimane di ricerca,
ha trovato lavoro presso un teatro
come Steward, alla fine del terzo
mese lo hanno assunto a tempo
indeterminato e mi ha detto con amarezza:

“Sono dovuto venire a Londra
per ricevere a 26 anni il mio primo stipendio”.

Molto triste.

L’Italia continua a perdere
i propri figli mentre al governo
pensano solo ad accapigliarsi
ogni giorno tra loro
in assurde lotte di potere.

Il mio amico mi ha chiesto di raggiungerlo,
e non nego che c’ho pensato:

arrivi a pensarci quando inizi
a sentirti un peso per i tuoi genitori
e non riesci a invertire la rotta,
quando ti giri intorno e vedi il nulla,
quando pensi al tuo futuro e fatichi ad immaginartelo
(o hai paura di immaginartelo sulla base del presente…),
quando rifletti che tuo padre alla tua età
già lavorava da 10 anni mentre tu ancora
devi provare “l’ebrezza” di essere pagato
per ciò che sai e che fai,

arrivi a pensarci perché
non ti puoi permettere
di assistere inerme alla tua distruzione.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.iduepunti.it/sites/default/files/254454.jpg

Le raccomandazioni esistono
a causa di un sistema fallato,
se le cose funzionassero
nessuno avrebbe motivo
di aggirare l’ostacolo
giocando sporco.

Mi faccio raccomandare
perché lo Stato non
mi mette in condizione
di trovare un lavoro,
anzi, con la sua tassazione vessatoria,
scoraggia le assunzioni
da parte dei privati
che sono costretti a inglombarti
con forme contrattuali sfruttatorie
(co.co.co; co.co.dè; co.co.sto.cazzo) o addirittura assenti.

Quando un lavoratore a nero
viene scoperto, a passare
i guai non è lui,
ma solo il suo datore di lavoro.

Non è curioso?

Logica vorrebbe,
che quantomeno le colpe
andassero divise in due,
perché se è vero che il datore
di lavoro ha proposto il “nero”
infrangendo la legge,
il lavoratore ha accettato
di infrangere la legge,
e sarebbe teoricamente complice.

Invece no,
il lavoro è un diritto,
e in quanto tale va tutelato,
ma così facendo lo Stato
diviene un cane che si morde la coda,
perché punisce i datori di lavoro
per una condizione di illegalità
in cui li ha trascinati lui.

Per il datore di lavoro,
oltre al danno,
c’è anche la beffa:
una volta licenziato,
il lavoratore a nero
può rivalersi sull’ex titolare
facendogli una causa,
per lavoro a nero,
che vincerà sicuramente.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/a.mytrend.it/prp/2013/06/466978/o.176677.jpg

Avessi l’opportunità
di utilizzare una macchina del tempo
per tornare al periodo post diploma,
con la visione completa
che ho adesso del mercato del lavoro,
farei di sicuro altre
scelte universitarie.

A un neodiplomato che si appresta
ad affrontare l’ultimo quinquennio di studi
andrebbe fatto dalle istituzioni
un discorso schietto e sincero.

“Caro amico, non siamo
nessuno per dirti cosa sia giusto
o meno per te, ma sappi che,
riguardo alla scelta della facoltà,
e quindi al tuo futuro lavorativo,
hai di fronte 3 strade,
valutale attentamente e poi scegli
tu quale perseguire a tuo rischio
e pericolo, noi ti abbiamo avvisato:

1) La prima strada è quella della certezza.
Rientrano nel novero le facoltà di Ingegneria,
Medicina e Scienze Infermieristiche.
Un domani qualcosa per te sempre uscirà,
anche sottopagata, ma con le mani
in mano non resterai mai,
e comunque, malauguratamente ciò si verificasse,
puoi sempre fare le valigie
che altrove sono pronti ad accoglierti
a braccia aperte.

2) La seconda strada è quella della speranza.
Ne fanno parte la facoltà di Economia,
Giurisprudenza, Scienze Politiche
e Lingue. Sebbene non è detto
che tu un domani possa trovare occupazione
nel campo in cui sei laureato,
hai comunque una laurea spendibile
sul mercato del lavoro e che ti permette
di partecipare a qualsiasi concorso pubblico.

3) La seconda strada è quella della rassegnazione.
Se hai intenzione di laurearti in qualsiasi branca di Lettere,
Scienze dell’educazione e Scienze della formazione
ritieniti fortunato sei riuscirai a friggere patatine
in un fast food per il resto dei tuoi giorni”.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.presseurop.eu/files/images/article/United-States-Europe_0.jpg

E’ facile riempirsi la bocca
con le parole “Europa” o
“Stati Uniti d’Europa”
quando in realtà i motivi
che dovrebbero accomunare
tra loro le nazioni,
sono in realtà quelli che
causano fratture interne
ai paesi stessi o comunque
dei grossi vuoti legislativi.

Abbiamo una moneta unica
che ci dovrebbe avvicinare economicamente,
ed in effetti c’è riuscita,
perché siamo tutti
sulla stessa soglia di povertà.
Inoltre ha fatto nascere
dell’odio sociale verso
i proprio governanti
e quelli di altri paesi
accusati di arricchire
le proprie nazioni (Germania)
a scapito delle altre.

Abbiamo una mobilità semplificata,
che ci dovrebbe consentire
di andare a lavorare
in un altro paese
con la stessa semplicità
di quando si va a lavorare
in un’altra regione
della propria nazione:
in teoria è realmente così,
in pratica un po’ meno.

E’ vero, è possibile lavorare
con maggiore semplicità in un altro Stato,
ma con quale occupazione?
Spesso e volentieri non ti riconoscono
i titoli di studi acquisiti
nella tua nazione e hai poche
agevolazioni dovute
allo stato di immigrato.

Io sogno un’Europa dove
una laureata in Russia o in Polonia
non venga in Italia
e l’unico sbocco occupazionale
prospettatole sia quello di badante.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/consumatore.tgcom24.it/wpmu/files/2012/02/venditore_portaaporta.jpg

Quando ero molto giovane
la mia prima esperienza
lavorativa fu un porta a porta:
rimasi traumatizzato.

A parte i caratteri distintivi
di ogni porta a porta
(spietatezza con il cliente,
orari disumani, paga misera,
musica a palla di prima mattina, ecc…)
ciò che più mi lasciò scioccato
fu l’arruolamento massiccio di persone
senza alcun criterio selettivo.
Loro “assumono” chiunque.

Non potrò mai dimenticare
che una volta mi trovai
a lavorare con una ragazzina
all’8° mese di gravidanza,
e lì capii che stavamo raschiando il fondo,
che ci consideravano al pari delle bestie,
per loro eravamo tutti soltanto
degli account che gli portavano
contratti a costo zero.

Col tempo ho compreso il perché
della totale assenza
di selezione ed apertura a tutti.
Questo è un lavoro fondato sulla fiducia,
sulla fiducia che il possibile
cliente instaura con te,
egli deve capire che non vuoi fregarlo.

E dove non arriva il più
abile dei venditori a instaurare
questo rapporto in pochi minuti chi può
arrivarci se non un parente
stesso del cliente/vittima?

Se quando ti assumono tu riesci
a far firmare contratti
a tutti i tuoi familiari,
e poi basta, l’azienda ha già
raggiunto il suo obiettivo,
ha scardinato la diffidenza/resistenza
di una persona e stipulato
un contratto insperato.

Una volta passata a rassegna
tutta la tua famiglia,
loro ti lasciano andare via a cuor leggero,
così come quando ti hanno assunto,
tanto non servi più,
la tua missione l’hai portata a termine.

Read Full Post »

Investire in Amici

https://i0.wp.com/imblog.aufeminin.com/blog/D20100304/281876_644523262_amicizia_H203848_L.jpg

Gli amici sono un investimento
di tempo e denaro.

Quelli storici, tendenzialmente,
li acquisiamo durante il periodo
scolastico, dove siamo obbligati
a sostare 30 ore a settimana
nello stesso posto, per 16
e passa anni della nostra vita.

Poi ci sono quelli che acquisiamo
i sabati sera, nelle discoteche,
nei pub o in qualsiasi altro
centro di aggregazione,
che comportano sia un impegno
di tempo (per raggiungere quel luogo)
che di denaro (per poter stare in quel luogo).

Infine troviamo gli amici
di lavoro, di cui si potrebbe
ripetere lo stesso discorso
fatto per gli amici di scuola.

Non solo gli amici di “serata”
prevedono una disponibilità monetaria,
anche gli appartenenti al primo
e al terzo gruppo necessitano
di impegni economici (uscite, regali, ecc…)
che permettono di rinsaldare e mantenere i rapporti,
altrimenti resterebbero confinati
come “compagni” i primi,
e “colleghi” i secondi”.

Read Full Post »

Quando mi laureai
non volli alcuna festa,
perché già sapevo a cosa sarei
andato incontro:
quel giorno c’è poco
da essere allegri,
la laurea sancisce
ufficialmente l’inizio della disoccupazione.

E se prima a chi ti chiedeva
“Cosa fai nella vita?”
potevi rispondere “studio”,
uscendo dall’università,
oltre all’assenza di denaro,
devi anche sopportare l’umiliazione
di passare per nullafacente.

La laurea non è più il traguardo
di una volta, sia perché ormai
lo raggiungono tutti,
sia perché non è garanzia di occupazione,
è equiparabile al diploma
di 10-15 anni fa.

Non mi sento di condannare
chi festeggia, però gradirei
un po’ di coerenza dopo,
e quindi di non lamentarsi
della mancanza di lavoro,
visto che in precedenza
hanno addirittura gioito con amici e parenti
per essere giunti a questa situazione.

Read Full Post »

Avete presente quegli annunci
di lavoro o di corsi di formazione
che si spacciano come grosse opportunità
per i giovani quando in realtà
le uniche opportunità
sono per chi li organizza?

Il “Workshop Live in Giornalismo Sportivo”
che si svolge negli studi Sportitalia
è uno di questi.

Iniziamo col dire che è
organizzato dalla MiCri Communication,
società di immagine e comunicazione
gestita da Michele Criscitiello,
direttore di SportItalia
(e già qui abbiamo un conflitto
di interessi bello e buono).

Il workshop si rivolge ad
“aspiranti giornalisti sportivi tra i 18 e i 30 anni”,
anche senza esperienza,
l’importante è che siano diplomati
(come a dire, “non studiate,
capre, tanto non serve a niente”),
ai candidati viene promessa una full immersion
di 6 giorni per un totale di 35 ore
dove si asserisce che verrà
insegnato loro a condurre un Telegiornale,
un Talk Show e a fare
delle telecronache live.

Al termine del workshop,
due ragazzi hanno 3 mesi
a disposizione per convincere
la redazione a trattenerli
anche dopo il primo periodo di prova.

Bella opportunità no?
Peccato che i partecipanti
siano ben 150 e che ognuno
di loro deve sborsare
una quota di partecipazione
di 360€ da aggiungersi
alla sopravvivenza
a Milano per un’intera settimana,
ovviamente a proprie spese.

Facciamo due conti
con  la nostra solita
calcolatrice del salumiere:
360 x 150 = 54000€
Non male per una emittente
a serio rischio fallimento, no?

Ipotizzando un compenso
di 200€ (troppi) a lezione per ogni
docente, e facciamo che
i docenti siano 10 (troppi),
sono solo 2000€ di spese,
a cui si aggiungono 400€ (x2, mensili)
minimi di stipendio garantiti
a uno stagista in Lombardia,
per 3 mesi, per un totale
di altri 2400€ di uscite.

Quindi, 2000€ per i docenti +
2400€ per i due “fortunati” stagisti +
600€ che glieli abbono io
per fare cifra tonda = 5000€ di uscite.
A fronte di 54000€ di entrate.
Bel business contando
che, capita la fruttuosità del giochino,
la banda Criscitiello
ha ben pensato di organizzarne uno al mese.

C’è da aggiungere che puoi essere
capace e motivata quanto vuoi te,
ma alla fine scelgono sempre
la ragazza più bella e con pregressa esperienza,
anche perché mi dovrebbero
spiegare come si fa a valutare
in modo serio 150 ragazzi contemporaneamente.

Infine, i “professori” sono per lo più
gente improvvisata e amica di Criscitiello.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.aprireuncallcenter.it/sistelia/immaginisito/callbusiness.jpg

CALL CENTER:

Addetto Marketing
Operatore Assistenza Clienti
Operatore Telemarketing
Operatori telefonici
Centralinisti

PORTA A PORTA:

Venditore energia & gas
Tecnici della vendita e della distribuzione
Responsabile area commerciale
Consulente/Collaboratore commerciale
Agente di commercio
Agente di vendita
 Agente pubblicitario
Agenti Telecomunicazioni
Addetto/Responsabile Marketing
Agente/Responsabile/Funzionario/Consulente di zona
Procacciatore
Junior account
Sales account
Sales promoter

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.panorama.it/images/news/s/oscar-giannino-master-chicago-dimissioni/19374739-1/Giannino-Un-pazzo-che-non-si-dimettera-mai_h_partb.jpg

Oscar Giannino mi ha aperto un mondo.

Avevo sempre creduto che,
sapendo un minimo padroneggiare
gli strumenti informatici,
si potesse falsificare
qualsiasi certificato,
ciò che invece ignoravo
è che la si potesse fare franca
così tanto facilmente.

In effetti, però,
considerando la mole di curriculum
che un responsabile HR
è costretto ad esaminare,
a chi vuoi che venga la malsana idea
di andare a controllare,
presso gli enti erogatori,
i titoli dichiarati
da ogni singolo candidato?
Viene preso tutto per buono,
sulla fiducia.

Allora vige la logica
del “vale tutto”.

Non c’è lavoro e per quel poco
che c’è ci vengono richieste
competenze ed esperienze assurde
che non abbiamo?

No Problem,
le creiamo!

Ci si arma di Google Image
e Photoshop e si fabbricano
certificati ad HOC.

Il “cv creativo” non è un reato,
ma uno strumento di autodifesa.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/www.datamanager.it/sites/default/files/imagecache/node_full_view/zucchetti_festival%20del%20lavoro%202013.jpg

Da impiegato amministrativo a impagato ammaestrato,
da lavoro umile a lavoro umiliante,
da lavoro per sostituzione a lavoro per prostituzione,
da lavoro sottopagato a stage.

(si scrive) Cerchiamo Laureato in Marketing = (si legge) Venditore “porta a porta”;
(si scrive) Cerchiamo Laureato in materie Umanistiche = (si legge) Operatore di Call Center;
(si scrive) Titolo richiesto: Diploma. Anche prima esperienza lavorativa = (si legge) vedi sopra e sopra ancora;
(si scrive) Con forte orientamento agli obiettivi = (si legge) se non chiudi nemmeno un contratto non vedi un soldo.

Read Full Post »

Internet ha stravolto
le prassi dell’apprendimento.

Prima per imparare qualcosa
dovevi recarti in uno specifico
posto e aspettare che qualcuno
te lo spiegasse.

Le fonti di conoscenza
non sono più quelle tradizionali:
libri, scuola, università, master, ecc…
adesso puoi anche startene comodamente
a casa tua, davanti al pc,
ad apprendere da solo
ciò che ti serve.

Dovremmo sempre più cominciare
a evidenziare a un nostro potenziale
datore di lavoro non cosa abbiamo studiato,
ma cosa sappiamo fare
o cosa siamo disposti a imparare.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/oi40.tinypic.com/2eg8vix.jpg

Rieccoci qua, finalmente,
si torna alla grande
con l’inaugurazione di una nuova categoria,
chiamata momentaneamente “Fregature Di Lavoro”.

Erano mesi che mi balenava per la testa
l’idea di voler condividere con voi
le “offerte di lavoro” più tragicomiche
che mi si presentavano davanti.

Troverete sempre sia il link diretto all’annuncio,
sia il salvaschermo dello stesso,
onde evitare che col tempo il link
si disattivi facendo scomparire così
queste irrinunciabili opportunità.

LINK

Read Full Post »

Older Posts »