Stiamo assistendo a continui
nonnetti pistoleri che sentendosi
minacciati dalla presenza di un ladro in casa,
si divertono a farsi giustizia da soli.
È come se dall’uscio di casa loro
finisse lo Stato di diritto,
e cominciasse il proprietario assoluto,
a cui tutto è concesso pur di difendere
la proprietà privata.
Se un rapinatore mi punta una pistola
non lo fa per uccidermi,
non ne ha interesse, e forse neanche il coraggio,
utilizza l’arma come strumento coercitivo
per ottenere denaro o oggetti di valore.
Penso che tutto ruoti intorno alla quantificazione
del valore monetario della vita di un uomo,
qualsiasi uomo, anche un ladro.
Valgono più i 500, 1000, anche 100.000€ euro
che mi sono stati sottratti o la vita di colui
che me li ha sottratti?
Sono più importanti i beni immateriali o un essere umano?
Con questo non voglio dire che
dobbiamo farci rapinare a cuor leggero,
certo, se siamo realmente minacciati dobbiamo reagire,
ma in tutte le altre circostanze
sono le forze dell’ordine tenute a intervenire,
per tutelare noi le nostre proprietà:
se spari puntando alla testa un ladro che sta svaligiando
il piano di sotto del tuo appartamento sei un assassino,
se lo spari mentre se ne sta andando
non è legittima difesa, ma vendetta.