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Posts Tagged ‘legge’

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Stiamo assistendo a continui
nonnetti pistoleri che sentendosi
minacciati dalla presenza di un ladro in casa,
si divertono a farsi giustizia da soli.

È come se dall’uscio di casa loro
finisse lo Stato di diritto,
e cominciasse il proprietario assoluto,
a cui tutto è concesso pur di difendere
la proprietà privata.

Se un rapinatore mi punta una pistola
non lo fa per uccidermi,
non ne ha interesse, e forse neanche il coraggio,
utilizza l’arma come strumento coercitivo
per ottenere denaro o oggetti di valore.

Penso che tutto ruoti intorno alla quantificazione
del valore monetario della vita di un uomo,
qualsiasi uomo, anche un ladro.

Valgono più i 500, 1000, anche 100.000€ euro
che mi sono stati sottratti o la vita di colui
che me li ha sottratti?
Sono più importanti i beni immateriali o un essere umano?

Con questo non voglio dire che
dobbiamo farci rapinare a cuor leggero,
certo, se siamo realmente minacciati dobbiamo reagire,
ma in tutte le altre circostanze
sono le forze dell’ordine tenute a intervenire,
per tutelare noi le nostre proprietà:

se spari puntando alla testa un ladro che sta svaligiando
il piano di sotto del tuo appartamento sei un assassino,
se lo spari mentre se ne sta andando
non è legittima difesa, ma vendetta.

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C’è grande interesse attorno
alla persona di Vincenzo De Luca,
governatore della Campania
ed ex sindaco di Salerno.

Tutto nasce dalla sua, presunta,
incompatibilità a svolgere
l’attuale ruolo amministrativo
a causa di beghe giudiziarie pregresse,
che non andrò qui a trattare.

La mia idea prende forma dall’art.1 della Costituzione:
“La sovranità appartiene al popolo […]”.
Ne consegue, che le leggi debbano essere fatte
in funzione del volere del popolo,
se una legge non rispecchia questo volere,
non ha motivo di esistere.

Se alle elezioni regionali della Campania
si fosse presentato tra i candidati Totò Riina,
e avesse ottenuto la maggioranza dei voti,
Totò Riina sarebbe diventato legittimamente
governatore della Campania,
perché altrimenti non si sarebbe
ottemperato all’art.1 della Costituzione.

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Sono giunto alla conclusione
che la gente in Italia
non rispetta le leggi
perché non le capisce.

Ne esiste una che regola qualcosa
ma poi ne creano subito un’altra
che la smentisce.

Sesso e nudità nei luoghi pubblici:
non si possono fare.

Se mostri una tetta in discoteca ti arrestano,
se però mostri quella (e non solo)
in un night club nessuno può dirti nulla,
basta però che non consumi rapporti sessuali,
altrimenti ti arrestano.
La tetta e il rapporto sessuale
hanno invece via libera nei club privè.

Discoteca, night e club privè
sono luoghi pubblici, dove chiunque
può entrare previo pagamento
ma in cui la stessa legge
ha 3 diverse interpretazioni.

Prostituzione: è vietata.

La legge prevede sanzioni
per clienti e prostitute.
E’ notizia recente che Roma
si sta organizzando
per un quartiere a luci rosse.
Non c’è bisogno che vi spieghi
il controsenso e l’assurdità di tutto ciò.

Guardare ma non toccare:
è una legge morale, non scritta.

Ce la insegnano da piccoli,
guardare non costa nulla
e non si commette peccato.
Punire chi ha la sola colpa
di aver visto qualcosa di sbagliato
è una pratica di stampo mafioso
che lo Stato adotta per punire chi detiene
materiale pedopornografico sul pc.

Può essere moralmente riprovevole,
ma ditemi voi se, nel paese di Pulcinella,
dove non vi è certezza della pena
nemmeno per gli asssassini,
uno che si è guardato, SOLO GUARDATO,
un filmetto porno di minori,
debba essere punito con il carcere.

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Sarà capitato quasi a tutti nella vita
di trovare un portafoglio,
spesso dentro non ci sono milioni di euro,
di questi tempi nemmeno migliaia,
e quindi penso sempre che pochi spicci
non cambino la vita,
e che comunque se tu debba svoltare
non lo debba fare per un colpo di culo,
oltretutto disonesto,
ma con il sudore della fronte.

La dignità di un uomo
vale sicuramente più
di un portafogli zeppo di 100€,
preferisco fare a meno
del “bottino” ritrovato
piuttosto che sentirmi sporco,
e non poter educare un domani
mio figlio alla legalità
essendo io, in passato,
il primo a non averla rispettata.

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La battaglia più grande
vinta dalla Carfagna
è quella che ha portato
all’approvazione della
legge sullo Stalking.

Senza ombra di dubbio
è un’ottima “toppa”
a un fenomeno che andava
a diffondersi sempre
più a macchia d’olio,
però… però…
c’è sempre un però.

Non si è parlato dell’altra
faccia della medaglia:
è verissimo che esistono
tanti molestatori
che non finiscono
di perseguitare una persona
costringendola a vivere nel terrore,
ma occorre anche dire
che ci sono tante persone stronze
che pur di farla pagare
al loro ex partner
lo accusano ingiustamente di Stalking.

Se la mia ex ragazza
cel’avesse a morte con me
perchè ho deciso di mollarla
per un’altra più bella e giovane
o, meglio ancora, perchè
non ho voluto lasciare
mia moglie per stare con lei,
e andasse a fare una denuncia
dicendo che io ogni sera
la aspetto con aria minacciosa
sotto al portone appena torna dal lavoro,
sapete che se non riesco
a provare il contrario
mi vengono ad arrestare?

D’accordo per le normative
a tutela delle vittime
(reali) di stalking,
ma occorrerebbero anche
quelle a tutela degli
accusati (ingiustamente)
di stalking.

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I genitori rimproverano,
anche accoratamente, i propri
figli quando parlano in dialetto;
dimenticando che in fase di sviluppo
sono loro stessi i modelli
imitativi da cui traggono sapere
ed educazione i pargoletti.

Se i genitori abusano di termini dialettali
non possono pretendere che i figli parlino
un italiano corretto e forbito.

E’ come se i figli dei camorristi
diventassero paladini della legge:
non impossibile, ma mooolto difficile.

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In caso di Omicidio:

Se l’assassino è incapace di intendere e di volere avrà una pena ridotta.
Se è minorenne va in riformatorio.
Se è giovane si cerca di recuperarlo con una condanna di una ventina d’anni.
Se è islamico ha tutte le attenuanti culturali del caso.
Se è un uomo occidentale e sano di mente, forse, forse, gli danno l’ergastolo.

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