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Sono contrarissimo a quegli
uomini ipergelosi che
costringono le proprie donne
a vestirsi da monaca.
Una donna DEVE esibire,
sarebbe un crimine
non lasciarglielo fare,
può permetterselo giusto
dai 17 ai 40 anni:
fin quando il fisico
ancora regge e lei
si sente desiderata.
Poi credo che quanto
più venga guardata
tanto più onore
conferisca all’uomo
che le è accanto:
lui può vantarsi di
riempirsene le mani,
gli altri solo gli occhi…
Quello che più mi fa
impazzire in una donna, però,
è il seno da “maggiorata”.
Sebbene spesso
ce ne dimentichiamo,
non sta lì come “giocattolo”
con cui far “divertire” gli uomini…
bensì per qualcosa
di estremamente funzionale:
allattare il proprio bimbo.
Resto incantato
davanti a una donna
che sfoggia orgogliosa
il suo decoltè,
perchè sembra quasi
voglia dire:
“guarda con quali mezzi
potrei tirare su tuo figlio…”
proprio come fosse
sinonimo di garanzia.
Inoltre il rimando
va inevitabilmente
agli anni ’40 – ’50,
quelli delle nostre nonne,
tanto per intenderci,
dove la stragrande maggioranza
di esse aveva dei petti esplosivi e da sola,
fino a tarda sera,
gestiva le mura domestiche
aspettando il ritorno del marito.
Le nostre nonne erano
delle figure forti e rassicuranti,
questo anche grazie alla loro fisicità,
se notate, quasi mai minuta,
erano tutte ben messe
e con questi seni “importanti”.
Il seno simboleggia la maternità,
non so voi, ma a me quando viene
da pensare alla conformazione
prettamente fisica di una madre,
la prima cosa che le associo è il seno:
mi risulta davvero difficile immaginare
una madre senza seno o con una seconda,
un seno abbondante legittima
la stessa figura materna,
a maggior ragione per una figlia,
che si trova a crescere con una donna
che le è superiore non solo
anagraficamente ma anche fisicamente,
ed è facile innescarle, quindi,
quel processo mentale che porta a rispettare,
già solo su queste basi di superiorità,
il genitore e porlo come metro di paragone:
“sarò una donna anch’io solo
quando arriverò a quella fisicità”.
Una donna senza seno,
non è appieno donna o,
al limite, non è femminile
(dato inopinabile, altrimenti
non ci sarebbe la corsa a rifarselo).
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