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Posts Tagged ‘matrimonio’

https://i0.wp.com/2.andreatornielli.it/wp-content/uploads/2016/01/utero-in-affitto.jpg

Sono favorevole a qualsiasi cosa:
ai matrimoni gay,
ai figli affidati alle coppie omosessuali,
alla stepchild adoption,
a tutto quello che volete voi,
ma agli uteri in affitto proprio no,
non riesco a concepirli.

Mi sembra un controsenso,
oltre che una barbarie:
si sono fatti anni di battaglie
per restituire dignità alle donne
e poi si consente che esse vengano
considerate come mero strumento procreatore.

A parte la questione ideologica,
è proprio immorale
consentire a una donna
di fare da incubatrice.

Parliamoci chiaro,
un figlio in provetta per l’uomo
è questione di un attimo,
anzi di 5 minuti nel bagno,
per la donna sono 9 mesi
di sofferenze,
al termine dei quali
le si strappa il bambino
e lo si dà ad altri
in cambio di un assegno.

È disumano.

Da non sottovalutare
anche tutte le ricadute
che ci sarebbero
da un’apertura del genere:
ovvero la nascita di un mercato
di gente disperata
disposta anche a sfornare figli in serie
pur alzare qualche spicciolo.

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https://i0.wp.com/www.ilgiornale.it/sites/default/files/foto/2014/07/25/1406304116-divorzio.jpg

Mi chiedo come sia possibile
che fino agli anni ’70 non si divorziava
praticamente mai, mentre poi dagli ’80
non si è capito più niente,
fino ad arrivare al boom
dei giorni nostri.

Credo che all’epoca ci fosse
più tolleranza tra i coniugi,
nonostante le persone si sposassero
senza conoscersi, spesso a causa
di matrimoni combinati.

Inoltre si aveva meno conoscenza
di quello che sarebbe stato il dopo,
il giudizio della gente era un ostacolo insormontabile
e le difficoltà burocratiche di un divorzio
non aiutavano di certo.

Premesso che spesso la gente
si separa per cazzate,
mi infastidisce quella che invece
a fronte di motivazioni serie
decide di non farlo adducendo
la scusa “lo faccio per i nostri figli”.

I figli non crescono sani e belli
avendo un padre e una madre posticci
che non si guardano o, peggio ancora,
che si menano dalla mattina alla sera.

L’apparenza di una famiglia felice
non produce alcun beneficio,
un genitore felice invece sì.

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http://www.napolitoday.it/~media/PP_big/13799019241168/matrimonio-somma-vesuviana-3.jpg

Le cerimonie, particolarmente al Sud,
sono l’apoteosi della simulazione:
i protagonisti fingono di essere
ciò che in realtà non sono.

Prendete i matrimoni, ad esempio:

la carrozza imperiale,
il vestito con lo strascico kilometrico e gli swaroski,
la torta alta quanto le Vele di Dubai,
le bomboniere da 50€, quando poi magari
non hai nemmeno la possibilità
di mettere un piatto caldo a tavola.

Tutte pacchianate che lasciano addosso
solo un’infinita tristezza,
perché è come se i protagonisti
volessero dimostrare di non essere
i falliti che tutti credevano che fossero,
è il giorno da leone dopo anni da pecora,
per poi tornare, già dalla mattina seguente,
alla propria mediocrità.

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Sono contrario ai matrimoni tra omosessuali.

Così come sono contrario a quelli tra eterosessuali.

Sono contrario proprio al matrimonio,
lo bandirei.

A parte questo, è curioso
constatare l’ennesima
contraddizione del nostro paese.

Se una cosa legale in una nazione,
in questo caso il matrimonio gay,
non debba necessariamente
essere considerata legale in un’altra,
opinione condivisibile o meno,
mi dovrebbero poi spiegare il perché
i figli nati mediante fecondazione eterologa
fatta in un altro paese, prima che quest’ultima
diventasse legale anche in Italia,
venivano poi riconosciuti come legittimi.

È la stessa indentica situazione.
Fare qualcosa di illegale per Italia
in un altro paese dove illegale non è,
e poi tornare in Italia e farsela riconoscere.

Lo Stato condanna e punisce
chi adotta un atteggiamento ostile
verso gli omosessuali
(la strainflazionata “omofobia”)
e poi è egli stesso
il primo ad adottarlo.

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I matrimoni al sud
sono peggiori dei sequestri di persona.

Tralasciando le varie pacchianate
che comunemente li caretterizzano,
colpisce il fatto che a nessuno
piace andarci e nonostante ciò
continuano farli
nella medesima maniera da secoli.

La scusa è quella
di organizzare una festa
dove poter stare tutti insieme,
balle,
il matrimonio è un sequestro
di persona a scopo di estorsione.

A differenza dei sequestri ufficiali,
e questa è la cosa che ti fa incazzare,
sei tu a consegnarti volontariamente
al sequestratore e sei sempre tu
a pagare con i tuoi soldi il riscatto
(la famosa “busta” da consegnare agli sposi).

A estorsione avvenuta,
verso sera,
l’ostaggio viene rilasciato.

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Ammiro chi crede fermamente in qualcosa,
chi sposa una causa e la difende
con convinzione fino alla morte.

Ammiro meno chi fa della
la religione questa causa, questo qualcosa.

Non è possibile che una parola tramandata,
su cui non si ha certezza alcuna,
possa condizionare
le persone a distanza di millenni.

Penso che tu vergine al matrimonio
non ci debba arrivare,
penso che tu debba perdere la verginità
a 12 anni se lo reputi giusto
o mantenerla fino all’ultimo dei tuoi giorni
se invece ritieni il sesso
una minaccia alla purezza di un rapporto.

Credo che un testimone di Geova
debba consentire la trasfusione di sangue
a sua figlia perché altrimenti
è da considerarsi un assassino;
gli oncologici farebbero
carte false per salvarsi la vita
nella medesima maniera
se ne avessero l’opportunità.

Sono convinto che una donna rea di adulterio
non vada fustigata o, peggio ancora, lapidata,
perché pari trattamento non è riservato all’uomo
e se errore c’è stato e punizione deve esserci,
quest’ultima va attuata in modo diverso,
non certo con metodologie medievali.

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Frequenti una donna
che ti guarda con gli occhi a cuoricino,
quando le telefoni ha il groppo in gola
e se ti azzardi a scambiare due chiacchiere
con un’amica che non vedi da 30 anni
ti spara una di quelle scenate di gelosia
i cui strascichi ne patirai per settimane.

Poi ti sposi,
la ingravidi
e non conti più un cazzo.

La senti parlare
e rimani sbigottito:

“Mio figlio è tutta la mia vita”.

Ed io? Io dove sono? Che sono?
Il povero fesso che da a campare
a tutti e due.

La tua vita viene totalmente stravolta
e finisci per annullarti come uomo:

passi dal non fare il letto
per settimane
a fare la pipì seduto
sul cesso per il terrore
di sporcarle il bagno.

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L’amore non si discosta
poi tanto dal business.

Nel business c’è un prodotto da vendere,
in amore il prodotto siamo noi.

Nel business si instaura una trattativa
per vendere il prodotto,
in amore cerchiamo di vendere noi stessi
durante il corteggiamento.

Nel business se il prodotto piace,
si stipula un contratto col compratore,
in amore se il partner ci piace
lo leghiamo a noi col fidanzamento/matrimonio.

Nel business c’è l’azienda,
in amore c’è la famiglia.

Nel business se il cliente
non è soddisfatto del nostro prodotto
passa la concorrenza,
in amore il partner non è soddisfatto
ci mette le corna.

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Si dice che il matrimonio
sia il giorno più bello.

Per una donna senza ombra di dubbio.

Può finalmente dar sfoggio
di tutto il suo ego,
essere guardata e adulata
come la principessa
che sin da piccola
sognava di essere.

Fateci caso,
la preparazione delle nozze
è una questione prettamente femminile,
il futuro marito non conta un cazzo,
è interpellato solo nel momento
in cui bisogna cacciare i soldi
(e da lì uno già dovrebbe capire
l’andazzo degli anni a venire…).

Quello che da sempre mi shocka
è il vestito di lei:
pacchiano oltre ogni limite.
Un vestito che non metterà
mai più nella vita,
però chi se ne frega,
lei lo vuole pomposissimo,
con uno strascico lungo 10 metri
e un prezzo monstre.

In quel vestito sono liberate
le repressioni di anni e anni.
Più il vestito è appariscente,
più la donna vuol dimostrare
di essere bella e importante,
un po’ come fa il pavone
quando esibisce il piumaggio.

La donna ha solo quella occasione
per essere la protagonista incontrastata
cosicché deve eccedere, strafare.

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Girare un film porno in italia
è illegale.

Se ti viene la malsana idea
di riprendere le tue
peripezie sessuali,
fattela passare,
lo Stato te lo vieta,
per la serie
“non essere padrone nemmeno in casa propria”.

Il tutto è riconducibile
alla legge Merlin che bandisce
espressamente lo sfruttamento
della prostituzione.

La cosa paradossale
è che girarlo è illegale,
ma distribuirlo no;
una proibizione scissa in due parti,
dove la seconda ammette
inevitabilmente la prima,
e questo la dice tutta
sull’autorità della suddetta legge…

Voi potreste dire
“Sì, ma il film lo puoi
anche andare a girare in Svizzera
e poi lo commercializzi in Italia”.
Però capirete che non ha senso…
È come dire “coltivare droga in Italia
è illegale, però se vuoi puoi importarla”.

Sono le tipiche norme barzelletta
della nostra nazione,
come quella sul “visto turistico”
e del “permesso di soggiorno”.

Se sei un extracomunitario
che ambisce a stanziarsi nel Belpaese,
hai a disposizione, con il visto turistico,
massimo 90 giorni di tempo
per trovare un lavoro o un coniuge,
altrimenti, alla scadenza,
te ne devi andare fuori dai coglioni.

È normale che l’extracomunitario
diventi clandestino,
noi ci impieghiamo 10/15 anni
a trovare un lavoro,
mentre lui ha a disposizione 3 mesi…
Per non parlare poi dell’altra chance;
questo in quattro e quatr’otto
deve mettere su famiglia.

Noi italiani ce sposamo dopo i 40 anni Checco…

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Sono terrorizzato
dal letto matrimoniale
e da tutto ciò che
comporta e rappresenta.

Parliamoci chiaro,
il letto è qualcosa
di fortemente intimo
e personale e scegliere
di dividerlo con qualcuno
preannuncia il venir meno
della propria libertà.

Per quale motivo
dovrei dormire insieme a qualcuno?

Mettiamo a confronto
i PRO e i CONTRO.

PRO:
1) In inverno prendi calore più facilmente
2) Quando ti parte l’ormone puoi subito cogliere il momento
3) Se hai un malore c’è chi chiama aiuto per te

CONTRO:
1) Non puoi avere la tv alta, né vedere quello che ti pare
2) Sei costantemente sotto controllo
3) Il partner russa
4) Si tira le coperte
5) Ti da a calci
6) Quando è malato, vivi nel terrore di un contagio
7) In Estate porta calore
8) Col tempo, ti volti, e rischi di sbandare trovandoti una/o vecchia/o nel letto

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Ogni mondo è paese,
non siamo poi così
distanti dai tanto
vituperati popoli islamici.

Loro hanno la poligamia,
si sposano con più donne;

noi siamo fedifraghi,
prima ci sposiamo,
e dopo abbiamo più donne.

Loro hanno il Burqa,
il Niqab o il Chador
per nascondere il corpo
della loro donna;

da noi la donna può
indossare la minigonna,
ma sappia che se lo fa
le spezziamo le gambe.

Loro hanno la pena di morte
o comunque altre pene corporali
in caso di adulterio;

a noi uccidere la donna
non è concesso, in compenso
troviamo comunque il modo
di rovinarle l’esistenza
sputtanandola con
chiunque abbiamo a tiro.

A cambiare è la forma,
non certo la sostanza.

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Per la donna l’amore
è una roulette,
dove non si scommettono
dei soldi sopra un numero,
ma dei sentimenti sopra un uomo.

La pallina gira e rigira
e non detto che cada
sul vostro attuale compagno,
anzi, quasi mai con lui vincerete
un matrimonio felice
con pargoli e poi nipotini
al seguito.

La pallina deve girare
tante, troppe volte
prima di fermarsi
sull’uomo giusto.

A bruciare maggiormente
sono i tentativi precedenti,
soprattutto quando
il vostro lui,
su cui avevate riposto
aspettative e sogni,
si rivela un bastardo spietato
che, dopo aver riscosso,
ha ben pensato di tagliare subito la corda.

Sovente sento donne
sostenere sconfortate:
“mi ha solo usata”.

A colpirmi è sempre stata
la parola “usata”,
una donna si sente “usata”,
per descrivere la sua condizione
adopera un termine
riconducibile agli oggetti,
gli oggetti si utlizzano
per poi metterli da parte,
non certo gli esseri umani.

Però, tutto sommato,
esso ha una sua logica.

La donna viene effettivamente
trattata come un oggetto,
una bambolona che,
dopo aver preso da lei
quello che si voleva, via!
Viene accantonata,
senza tra l’altro alcun
accenno di spiegazione,
il vigliacco sparisce
dalla circolazione e diviene
irreperibile non rispondendo
alle telefonate e agli sms.

Ormai lo sfizio sel’è tolto,
e adesso guarda già al prossimo
trofeo da riporre in bacheca.

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Non amo la gelosia
per la stessa ragione che
non mi consente di amare il matrimonio:
qualsiasi persona deve sentirsi
libera di lasciare il partner
qualora non ottenga più da lui
quello che prima riceveva,
o se ne trova uno migliore.

Sono crudo, ma molto pratico,
essere gelosi e dare proibizioni
alla persona che ti sta accanto
la vedo come una mancanza
di fiducia verso sè stessi
e verso l’altro.

Detto ciò, ci sono rari casi
dove, specialmente le donne,
le proibizioni se le vanno cercando.

Prendete quelle che
vi vengono a dire:

“Tesoro, vado in vacanza
una settimana a
Lloret de Mar/Mykonos/Riccione
con quattro mie amiche.”

Dove vai tu?
4 donne insieme,
già prese di per sè,
sono una miscela esplosiva,
in quei posti a maggior ragione.

Cosa vanno a fare
4 donne a Lloret de Mar?
Dai, forza, onestamente.
Perchè proprio lì?

Cosa volete farci,
sarò un malpensante,
ma a mio avviso
già partono da casa
con l’idea di zoccoleggiare,
altrimenti sceglierebbero
una meta diversa.

Non manderei mai
la mia donna,
oltretutto con le amiche,
in questi posti “celebri”
(a parte che se è la mia donna,
non ci vorrebbe andare già di suo)
perchè sono certo che vanno lì
per fare a gara a chi ne prende di più,
per poi, solo durante il viaggio di ritorno,
avviare il conteggio.

Oppure ritengo lecite
le proibizioni quando la donna
si prepara per uscire
con la minigonna,
il trucco pesante,
e un toppino strizzatette.

Dove vai vestita così?
A ballare?
Sì, ma sopra cosa…
e soprattutto sopra quanti…

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Quello che dovrebbe essere
un normale passaggio della vita
e un valore aggiunto
per ogni uomo/donna,
come la paternità/maternità,
diventa invece un elemento
fortemente discriminatorio
ai fini di una nuova relazione.

I figli e la vita
precedente vengono
ritenuti un “problema”
da tutte le persone
con la fedina
matrimoniale pulita che,
quando scoprono
dei vincoli famigliari,
se la danno a gambe levate.

È triste vedere
padri e madri
trovare solo partner
anch’essi padri o madri,
oppure vederli
mentire sul loro passato,
negando di aver avuto
figli e matrimonio
pur di stare con chi
a loro piace.

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Col passare del tempo
all’uomo interessa
sempre più avere
accanto una donna o,
meglio ancora,
una femmina,
una qualsiasi,
una come tante,

che lavi, stiri, cucini,
e lo appaghi sessualmente.

Per questo all’interno
del rapporto di coppia
nascono quotidianamente conflitti:
perchè non c’è amore,
quel che può esserci
è semplice affezione,
neanche gratitudine…
perchè nella testa
dell’uomo è dato
per scontato che la donna
debba fare quelle
determinate cose.

Del resto da un uomo,
a maggior ragione
di 40 e passa anni,
con matrimoni falliti alle spalle,
figli da mantenere
e una libertà
finalmente riacquisita,

cosa puoi aspettarti
se non essere una
“femmina passatempo”?

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Parto dalla convinzione
che nulla sia per sempre,
che in un rapporto di coppia
il sacro fuoco della passione,
oggi arde,
ma un domani è destinato
inevitabilmente a spegnersi.

Proprio in tal senso
egoisticamente inizio
a pensare che se si ha
il desiderio di fare un figlio,
(non dico “mettere su famiglia”,
in quanto non credo
nella durevolezza dei rapporti),
non lo si debba fare
con la donna amata,
ma con la donna che,
ovviamente si ama
in quel momento della propria vita,
e che però dia anche
“ottime credenziali materne”.

Sarà capitato a tutti
di essere follemente presi
da una persona, nonostante
ritenevate che questa fosse
ancora infantile ed irresponsabile,
con difficoltà a badare
persino a sè stessa.

Ecco, ci hanno sempre detto
“devi fare un figlio con chi ami”,
e noi, amando questa persona,
aspiriamo ad averci giustamente un figlio,
però visto, tornando a prima,
che “nulla è per sempre”,
quanto conviene fare un figlio
con una persona inaffidabile?

Poniamoci sempre la domanda:
“ma un domani,
andasse bene o andasse male,
io glielo lascerei in mano
un figlio per un’intera giornata
a questa persona?”.

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Noi ometti siamo incontentabili:

se una donna ce la da prima sera
prima ce la prendiamo…
poi la etichettiamo come “troia”
e infine ci dileguiamo perchè
“se l’ha data a me la prima sera
chissà con quanti altri
ha fatto e farà così”.

Se invece becchiamo la donna
che ce la fa troppo desiderare,
roba di settimane e mesi,
la molliamo dopo un po’ infastiditi
“perchè fa troppo la preziosa,
sembra che cel’abbia d’oro”.

Essere donna al giorno d’oggi
è davvero molto triste,
almeno che tu non sia troia davvero
e non ti fai tanti problemi
a “divertirti” (ora si dice così),
è difficile capire quale sia
l’uomo giusto a cui concederti,
e spesso la donna che ha bisogno
più di tempo per farlo,
è costretta ad un’accellerata
per non rischiare
di perdere l’uomo,
concedendosi precocemente
pur di legarlo a sè.

Sostengo ciò perchè,
non so se sia una fortuna o meno,
nella mia vita ho incontrato
e ho a che fare con
tante di quelle vergini
che voi non avete nemmeno idea.

Ognuno ha la donna che si merita,
a me capitano solo vergini o sante,
non so cosa le attiri,
vedranno in me la fatina buona del cazzo,
boh, non ne ho idea, sta di fatto
che le becco tutte io,
mai che rimorchiassi un troione affamato,
niente proprio,
c’è gente che sostiene
che non esistano più vergini:
stanno tutte da me, tranquilli.

Chiusa questa breve parentesi personale,
tornando alle vergini/sante,
loro quello mi dicono:
“mi piaceva quel ragazzo,
ci sono uscita, gli piacevo anch’io,
ho limonato, poi voleva andare oltre,
l’ho fermato perchè non la darò
fino al matrimonio e mi ha mollata”.

Bella roba…
questo perchè gli interessava davvero…
Beh, tutto sommato,
il “test della castità”
è un ottimo strumento
per verificare se un uomo
tiene o meno a una donna:

se dopo una porta sbattuta in faccia
sparisce dalla circolazione
non aveva intenzioni serie
ed è stato meglio perderlo.

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Non so se siete
fatalisti o meno,
a me piace avere una visione
“romantica” delle vita
e credere quindi nel destino.

In tal senso una cosa
su cui mi sono sempre
soffermato a ragionare,
invitando ora a farlo anche a voi,
è che, proprio in questo momento,
in un’altra parte del mondo,
c’è la persona che
amerete alla follia,
che sposerete,
da cui avrete dei figli,
che poi odierete a tal punto
da divorziarci
ma che ricorderete
comunque come la più importante
storia d’amore che
abbiate mai avuto.

Due treni che corrono
momentaneamente
su binari paralleli,
senza mai conoscersi nè
incontrarsi, almeno
fino a quando, a un certo
punto del percorso,
una fortuita deviazione
li farà camminare
sullo stesso binario,
e sarà un incontro memorabile,
di quelli che apporteranno
modifiche permanenti
alla vostra vita.

Quella persona può
anche darsi che non sia
poi così distante da voi,
che magari vi passa accanto
tutte le mattine senza
però che voi ci facciate caso,
e messa così è incredibile,
non accorgersi di colei che
un domani avrà per voi un ruolo
da indiscussa protagonista:
a me questa cosa fa impazzire.

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Non so quanti matrimoni
ho visto naufragare per
colpa del sesso:
o perchè ne si vuole
di “diverso” o perchè,
come prima o poi
in ogni coppia,
viene a mancare.

Io davvero non mi
riesco a capacitare
su come sia possibile
che la vita di un essere
umano ruoti tutta
intorno alla sua fase
di accoppiamento,
passano gli anni ma
non cambia mai nulla.

Come si fa a far
saltare un matrimonio,
anche apparentemente felice,
solo perchè il vostro
partner non è più
sessualmente disponibile
come prima?
Come si fa per una scopata
a giocarsi il coniuge,
i figli, la casa e la faccia?

Sembra che l’unico piacere
che vogliamo provare
sia quello fisico,
proprio come gli animali,
che basta che si riproducano
e mangino per essere contenti,
oltre non vogliamo andare,
è inconcepibile per noi
condividere la vita con una persona
senza sodomizzarla.

Lungi da me pensare
che l’uomo debba condurre
vita d’asceta, anzi,
si abbandonasse pure
ai piaceri della carne,
ma quando il sesso verrà a mancare
per cause di forza maggiore,
invece di non darsi pace,
trovasse altri interessi:
una partita a carte, il pc,
il modellismo, ma anche
il solo e semplice abbraccio
e la vicinanza del partner.

Se riesco però a capire
gli irrefrenabili attacchi
di libidine maschile
(quando è in erezione l’uomo
perde il controllo,
riacquistandolo solo quando
la situazione si “sgonfia”),
è la donna che per me
resta un grosso punto interrogativo.
Lei non ha le stesse
“problematiche genitali”
dell’uomo, per lei
il sesso non è una necessità,
ma un semplice vezzo,
un capriccio, un ulteriore
piacere della vita.

Per tali ragioni quando
sento di donne che tradiscono
il marito che da mesi
non le tocca, magari,
poveretto, perchè sta
iniziando a soffrire
di disfunzione erettile,
non riesco a giustificarle:
ma davvero gira tutto
intorno al sesso?

Tradisco mio marito,
disonoro lui e passo per “malafemmena” io,
solo perchè
non vuole/può scoparmi più?

Che tristezza.

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Dicono che il matrimonio
sia la tomba dell’amore,
in parte è proprio vero.

La stipula di questo contratto
(perchè altro non è…)
da entrambi i coniugi viene vista
come un punto d’arrivo,
facendo venir meno, quindi, le colonne
portanti di qualsiasi rapporto:
una fra tante, è la “parte ludica”.

La donna, per esempio,
smarrisce la propria femminilità:
pigiamone della nonna,
mollettone nei capelli,
routine e mal di testa cronici…

Poi ci si meraviglia di fronte a un tradimento,
quasi colpevolizzando l’uomo,
ma una volta accalappiata la preda
devi anche saperla tener stretta:

non cercheremo altrove
ciò che desideriamo se lo
avessimo già in casa.



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Non capisco nel matrimonio l’utilità
della “comunione dei beni”.

É scontato che in un rapporto di coppia,
ciò che è mio è tuo e viceversa:
non c’è motivo di metterlo per iscritto.

O forse sì, l’utilità va trovata
nel coniuge economicamente più debole
il quale, oltre a papparsi parte
degli averi del suo ex, ha diritto,
nella maggior parte dei casi,
anche a un assegno di mantenimento
(leggesi rendita vitalizia)
in modo da non peggiorare il “tenore di vita”
acquisito una volta sull’altare.

Con la comunione dei beni,
a matrimonio finito,
non solo siamo obbligati
dallo Stato a pagare con moneta
per tutto un futuro
l’errore di esserci sposati
(perchè di errore si tratta, giuridicamente è una fregatura)
ma dobbiamo anche cedere parte
del proprio patrimonio passato,
a una persona che da quel momento
ci starà ancora di più sulle palle.

Quando si dice “cornuti e mazziati”.

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Quando si conosce l’anima gemella,
perdendo la testa a vicenda,
bisogna mettere in preventivo
che in un futuro neanche troppo prossimo
la si debba “realizzare” come donna
rendedola prima sposa e poi madre.

Il vestito bianco, l’altare,
sono un piccolo “momento di gloria”,
il loro punto massimo “d’arrivo”
visto che di successi sul lavoro,
storicamente, non sono
destinate ad averne molti.

La maternità è qualcosa di innato
per l’universo femminile, fin da piccole
sognano di essere genitori coccolando
e accudendo quel bambolotto.
La crescita di un figlio è ciò che serve alla donna,
in caso di scarse gratificazioni lavorative,
per dimostrare alla comunità di valere,
di essere utile a qualcosa.

Per il genitore maschio, invece,
la paternità, se vissuta bene, è l’apoteosi.
Alla felicità di avere un figlio si somma,
soprattutto, la felicità dell’aver reso
felice la donna che si ama.

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La Chiesa non vuole matrimoni “non consumati”,
per lo stesso principio per cui non vuole coppie gay,
le coppie gay non possono procrerare,
se non si procrea i fedeli diminuiranno,
e se i fedeli diminuiranno,
diminuirà anche il potere della Chiesa,
ma il No alle unioni omosessuali
è perchè la Chiesa segue la parola del Signore…

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Alzare il velo bianco della sposa
vuol simboleggiare la “purezza verginale”
che la stessa avrebbe dovuto preservare fino a quel momento…
e che lo sposo toglierà di lì a breve
(teoricamente la “prima notte di nozze”).

Questo cambio di registro viene
sancito dallo stesso parroco
con la celeberrima frase:
“adesso puoi baciare la sposa”,
adesso potete abbandonarvi
all’amore carnale, procreare
e dare un figlio al Signore vostro Dio.

Interessante anche il motivo
per cui sia il padre ad accompagnare la figlia all’altare,
un vero e proprio passaggio di consegne,
è come se il maschio portante dell’ormai ex famiglia della sposa
raccomandasse al futuro genero:
“in passato c’ero io, da adesso in poi te l’affido, abbine cura”.

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