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Posts Tagged ‘moglie’

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Frequenti una donna
che ti guarda con gli occhi a cuoricino,
quando le telefoni ha il groppo in gola
e se ti azzardi a scambiare due chiacchiere
con un’amica che non vedi da 30 anni
ti spara una di quelle scenate di gelosia
i cui strascichi ne patirai per settimane.

Poi ti sposi,
la ingravidi
e non conti più un cazzo.

La senti parlare
e rimani sbigottito:

“Mio figlio è tutta la mia vita”.

Ed io? Io dove sono? Che sono?
Il povero fesso che da a campare
a tutti e due.

La tua vita viene totalmente stravolta
e finisci per annullarti come uomo:

passi dal non fare il letto
per settimane
a fare la pipì seduto
sul cesso per il terrore
di sporcarle il bagno.

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Si dice che il matrimonio
sia il giorno più bello.

Per una donna senza ombra di dubbio.

Può finalmente dar sfoggio
di tutto il suo ego,
essere guardata e adulata
come la principessa
che sin da piccola
sognava di essere.

Fateci caso,
la preparazione delle nozze
è una questione prettamente femminile,
il futuro marito non conta un cazzo,
è interpellato solo nel momento
in cui bisogna cacciare i soldi
(e da lì uno già dovrebbe capire
l’andazzo degli anni a venire…).

Quello che da sempre mi shocka
è il vestito di lei:
pacchiano oltre ogni limite.
Un vestito che non metterà
mai più nella vita,
però chi se ne frega,
lei lo vuole pomposissimo,
con uno strascico lungo 10 metri
e un prezzo monstre.

In quel vestito sono liberate
le repressioni di anni e anni.
Più il vestito è appariscente,
più la donna vuol dimostrare
di essere bella e importante,
un po’ come fa il pavone
quando esibisce il piumaggio.

La donna ha solo quella occasione
per essere la protagonista incontrastata
cosicché deve eccedere, strafare.

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Quanto costa avere una donna?

Intendo una semplice fidanzata,
in caso di moglie,
più che di “avere”
avrei parlato di “mantenere”.

Moltissimo.

Cominciamo a discutere
delle uscite settimanali.

Devi portarla a mangiare,
se ti va bene una pizza,
altrimenti una cena,
si spera almeno non
a base di pesce,
ma dalla vipera
puoi aspettartene di ogni,
e se comincia a fare le bizze
devi accondiscendere
a tutto ciò che desidera fagocitare,
altrimenti ti addita anche come pidocchioso,
sebbene a pagare sia soltanto tu.

Il cinema è un classico,
o film horror se becchi
la vipera dark,
oppure film melodrammatici
dove tu paghi per vedere lei
desiderare farti le corna
con quello del film
che sarà sempre più
figo e dolce di te;
fesso no,
perchè altrimenti
starebbe con la tua donna.

Al cinema vai di mercoledì,
per risparmiare
quei due spicci,
sebbene smadonnerai
nella sala per tutto il tempo
perchè costretto a perderti
la partita di champions.

Ovviamente aggiungi
al tutto il costo della benzina
per farle da cocchiere
al ristorante, al cinema
e in ogni dove,
con reperibilità H24.

Non puoi sottrarti al tuo dovere
neanche nelle ricorrenze:
regalino con cena annessa
al suo compleanno, onomastico,
a San Valentino e al vostro
anniversario. Discorso
a parte va fatto per Natale
e Pasqua, lì i regalini
raddoppiano,
se non addirittura triplicano.
Ai genitori e ai fratelli
di lei potete mai non fare nulla?

Sono arrivato alla conclusione
che il gioco non vale la candela,
è più economica una puttana,
te la cavi con 20/30€ a botta e,
vaffanculo,
è sempre calda quando hai voglia tu,
non da problemi e se ti
inizia a stare sulle palle puoi
sempre liquidarla a cuor leggero.

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Sono terrorizzato
dal letto matrimoniale
e da tutto ciò che
comporta e rappresenta.

Parliamoci chiaro,
il letto è qualcosa
di fortemente intimo
e personale e scegliere
di dividerlo con qualcuno
preannuncia il venir meno
della propria libertà.

Per quale motivo
dovrei dormire insieme a qualcuno?

Mettiamo a confronto
i PRO e i CONTRO.

PRO:
1) In inverno prendi calore più facilmente
2) Quando ti parte l’ormone puoi subito cogliere il momento
3) Se hai un malore c’è chi chiama aiuto per te

CONTRO:
1) Non puoi avere la tv alta, né vedere quello che ti pare
2) Sei costantemente sotto controllo
3) Il partner russa
4) Si tira le coperte
5) Ti da a calci
6) Quando è malato, vivi nel terrore di un contagio
7) In Estate porta calore
8) Col tempo, ti volti, e rischi di sbandare trovandoti una/o vecchia/o nel letto

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Tua moglie assomiglia sempre di più a tua suocera?
Piove solo quando giochi a pallone?
La valigia che aspetti a Linate è atterrata a Mombasa?
La cena aziendale dove ti sei abbuffato, è a pagamento?
Tua moglie ha mal di testa solo in quei momenti lì?
La ragazza con cui chattavi è, in realtà, un camionista dell’Arkansas?
Appena hai comprato casa, ti hanno trasferito?
Tuo marito si pettina ormai col riporto?
L’allarme di un’auto non ti fa dormire?
Era l’allarme della tua auto, e l’hai scoperto tardi?
La tua fidanzata ha un altro?
E un altro. E un altro ancora?
La macchinetta del caffè si è ciucciata gli ultimi spiccioli?
L’idraulico è disponibile solo alle 4 di mattina?
La tua carta di credito ti ha tolto il saluto?
Becchi le multe anche quando scioperano i vigili?
Tua figlia ha portato a casa dodici, piccoli, teneri, gattini?

Dai retta a me, non te la prendere,
pensa che al mondo c’è
chi sta messo peggio:

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Una volta sentii in tv
una citazione che mi
piacque molto, e faceva
su per giù così:
“ogni dolore, oltre una certa
soglia, provoca piacere”:

è il principio del BDSM
(Bondage Dominazione Sado Masochismo),
un insieme di pratiche sessuali
che mi hanno da sempre
affascinato proprio
per il loro apparente controsenso,
sembra infatti assurdo che
se ricevo una schiaffo,
mi faccio male,
ma se ne ricevo tanti
la situazione inizia a piacermi.

Volendo è anche quello
che accade con un rapporto anale,
l’impatto è dolorosissimo,
poi man mano il dolore
lascia spazio al piacere
(n.d.r. quando date/ricevete
un rapporto anale state facendo,
nel vostro piccolo, “BDSM”)

La mia debolezza più
grande è la curiosità,
io devo cercare costantemente
di capire come funzionano
le cose, mi pongo mille
“perchè” a cui devo trovare risposta.

Quindi ho iniziato a
documentarmi sull’argomento
per arrivare finalmente
a capire cosa uno ci possa trovare
di piacevole nel farsi
umiliare, legare o malmenare
da qualcun altro.

Dopo ore e ore di filmati
e interviste,
oltre ad imparare
qualche pratica anche io (!!!),
sono arrivato
alla conclusione che
è tutto un gioco,
il piacere sta proprio qui,
nel fare un banale
gioco di ruoli.

Non vi è alcuna differenza
tra il marito che fa
vestire la moglie da
crocerossina per eccitarsi,
e uno “slave” (schiavo)
che si fa portare a spasso
come un cane da una mistress (padrona).

E’ un gioco eccitante
come tanti altri,
di solito l’uomo nel BDSM
subisce la partner,
a differenza di quanto
accade nella “normalità”
dove invece è la donna
la parte passiva
nel rapporto sessuale.

L’uomo vuole uscire
fuori dagli schemi
della quotidianeità,
giocare a invertire i ruoli,
essere dominato dalla donna,
spesso addirittura
mediante la penetrazione
con dildo di gomma.

Non circoscriverei, però,
il BDSM solo agli uomini,
esso coinvolge con pari
intensità anche donne
che hanno voglia di provare
qualcosa di nuovo e di spinto,
che rompa anni di
monotonia sessuale.

Infine, la cosa simpatica,
è che se si diventa dei veri
e propri professionisti
del settore, si viene
richiesti da altri amanti
del BDSM per quel modo
particolare che si ha di legare,
di dominare senza eguali
o di attuare una esclusiva
pratica sessuale e così via.

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Non so quanti matrimoni
ho visto naufragare per
colpa del sesso:
o perchè ne si vuole
di “diverso” o perchè,
come prima o poi
in ogni coppia,
viene a mancare.

Io davvero non mi
riesco a capacitare
su come sia possibile
che la vita di un essere
umano ruoti tutta
intorno alla sua fase
di accoppiamento,
passano gli anni ma
non cambia mai nulla.

Come si fa a far
saltare un matrimonio,
anche apparentemente felice,
solo perchè il vostro
partner non è più
sessualmente disponibile
come prima?
Come si fa per una scopata
a giocarsi il coniuge,
i figli, la casa e la faccia?

Sembra che l’unico piacere
che vogliamo provare
sia quello fisico,
proprio come gli animali,
che basta che si riproducano
e mangino per essere contenti,
oltre non vogliamo andare,
è inconcepibile per noi
condividere la vita con una persona
senza sodomizzarla.

Lungi da me pensare
che l’uomo debba condurre
vita d’asceta, anzi,
si abbandonasse pure
ai piaceri della carne,
ma quando il sesso verrà a mancare
per cause di forza maggiore,
invece di non darsi pace,
trovasse altri interessi:
una partita a carte, il pc,
il modellismo, ma anche
il solo e semplice abbraccio
e la vicinanza del partner.

Se riesco però a capire
gli irrefrenabili attacchi
di libidine maschile
(quando è in erezione l’uomo
perde il controllo,
riacquistandolo solo quando
la situazione si “sgonfia”),
è la donna che per me
resta un grosso punto interrogativo.
Lei non ha le stesse
“problematiche genitali”
dell’uomo, per lei
il sesso non è una necessità,
ma un semplice vezzo,
un capriccio, un ulteriore
piacere della vita.

Per tali ragioni quando
sento di donne che tradiscono
il marito che da mesi
non le tocca, magari,
poveretto, perchè sta
iniziando a soffrire
di disfunzione erettile,
non riesco a giustificarle:
ma davvero gira tutto
intorno al sesso?

Tradisco mio marito,
disonoro lui e passo per “malafemmena” io,
solo perchè
non vuole/può scoparmi più?

Che tristezza.

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Ci sono appellativi
che facciamo fatica
a sentirci addosso,
appena qualcuno
li pronuncia noi
stacchiamo il cervello
e rispondiamo/reagiamo d’impulso
non volendo accettare
una scomoda realtà.

Avete mai provato
a dare della “troia”
a una donna?
Il 100% di loro
vi azzannerà al collo,
anche coloro che
effettivamente lo sono.

Vi racconto due
simpatiche storie:

1) La prima riguarda
un incontro casuale
fatto su facebook da un amico.
Ha abbordato una tizia
che, pur se non lo aveva
mai visto prima di allora,
gli ha mandato delle foto
di lei nuda, con tette
in mano e lingua da fuori,
e anche una dove si cimenta
in una fellatio.
Gli ha raccontato inoltre
di essersi scopata tutti
i ragazzi del suo paese
e di essere fortemente
interessata a prenderlo
in bocca anche da lui.
Allorchè il mio amico,
giustamente, dopo esserci
entrato in confidenza,
le ha detto “mamma mia,
sei proprio una troia”,
pensando di farle un
complimento ed eccitarla
ancor di più.
Lei invece, inaspettatamente,
si stranisce, e gli risponde
di non permettersi più
di offenderla perchè lei
non è una troia…
Bah.

2) La seconda storia
si riferisce a un docufilm
visto sugli “scambisti”.
Praticamente c’era questa
coppia di sposi intenta
a divertirsi con una mistress
(donna dominatrice).
La moglie non si è persa nulla…
ha leccato la mistress e 
si è lasciata leccare,
poi ha avuto un rapporto
completo col proprio uomo,
e per completo intendo
che si è fatta tappare
tutti i buchi a sua disposizione…
inoltre ha visto anche
il marito riservare lo stesso
trattamento alla mistress
partecipando attivamente
al divertimento.
Alla fine del giro di giostra,
la mistress prende
la moglie e le chiede:
“dai, dici alla telecamera
che sei una troia”;
e la moglie:
“No, no, non lo voglio dire”.

Ma come non lo vuoi dire,
lo hanno visto tutti che lo sei,
ci sono addirittura
le prove filmate…
niente, alla donna questa
etichetta cucitale addosso
proprio non le piace,
per quanto loro siano
consapevoli che gli appartenga.

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Benedetta Parodi è il mio Guru:

saluto, sorrisone, esibizione della coscia
(che già solo quella meriterebbe attenzione),
esecuzione del piatto, “cotto e mangiato”,
solito dito in bocca che,
per quanto antigienico,
è di un sexy della Madonna,
di nuovo sorrisone e via.

Per non parlare poi dell’alchimia
che ha con Caressa, straordinaria…
un idealtipo familiare,
insieme sembrano davvero
costituire la nuova coppia felicità.

In fondo la Parodi incarna
il sogno di qualsiasi italiano:
quale marito non vorrebbe
una bella moglie che, mentre egli lavora,
passasse le giornate dividendosi
tra i fornelli e i figli,
per poi farsi trovare la sera,
al rientro del proprio uomo,
scosciatissima e sorridente?

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Uno dei cattivi costumi della tv italiana
è la spettacolarizzazione del dolore,
l’andare vicino al parente della vittima
per chiedergli “cosa sta provando in questo momento?”,
oppure “cosa si sente di dire all’assassino?”.

I media danno però il meglio di loro quando
devono trattare i caduti in guerra.
Lì la prima cosa che si fa è scavare
nelle vite dei poveri soldati per cercare
gli argomenti più pietosi:

“lascia moglie e 3 figlie”,
“doveva tornare tra una settimana”
“era appena partito”,
“aveva solo 23 anni”,
“stava mettendo da parte i soldi per il mutuo”,
“era stimato e amato da tutti”.

Il che non fa altro che suscitare
compassione e interesse nello spettatore,
con conseguente boom di share per i vari
D’urso, Vespa, matrix e la vita in diretta
che sciacalleranno sopra per settimane.

Il passo successivo è poi il “martirio” del caduto.
Lasciano credere che i poveretti
c’hanno fatto un piacere ad andare lì,
come se fossimo quasi noi i colpevoli dell’accaduto.
Sapete com’è, sono militari,
vanno nel bel mezzo di una guerra civile,
dove ci sono sparatorie e scoppiano bombe ogni giorno,
prendendo fior fior di quattrini
proprio per l’alto rischio a cui vanno incontro.

Stranamente, però, quando
muoiono nessuno se lo aspetta,
cadono tutti dalle nuvole,
“ma come, non erano andati in villeggiatura in Afghanistan? Come è potuto accadere?”

Sono morti facendo il loro dovere:
nessun santo, nessun martire, e soprattutto nessuna sorpresa.
Quello che deve fare davvero rabbia
è sentire gente che nel 2010 ancora muore
in cantieri/fabbriche/industrie,
quello si che ci dovrebbe sorprendere.

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Il tradimento viene abitualmente non perdonato.

La spiegazione non è etica e morale
come la si vuol far spesso passare
(se mi hai tradito non mi ami più, addio).
c’è di mezzo più che altro l’onore.

Venire a conoscenza che un terzo
si è impossessato di qualcosa su cui credevi
di avere l’esclusiva, è un duro colpo da accettare.

Il “cornuto”, oroglioso, sente di aver perso la faccia
davanti a un nutrito gruppo di persone
che lo consideravano “invincibile”.

Come ammettere che quell’uomo
lo ha disonorato trombandogli la moglie sotto al naso?
Con che faccia si presenterà alla collettività dopo?
Quale autorità avrà dinnanzi all’altro uomo?

Ammettere l’amara sconfitta
è pratica complicata anche quando
colei su cui si perde il possesso è la propria figlia.
Si fa di tutto per evitare che venga a contatto
con i ragazzini, quando questo poi avviene,
ce ne si fa una ragione, ormai il nodo è sciolto,
e per le restanti “conoscenze” le si lascerà campo libero.

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