Santa Maria Degli Ascolti
si è lasciata scappare
l’intenzione di inaugurare,
con la nuova stagione di Uomini e Donne,
un “trono gay”.
Analizziamo le ragioni per cui,
a mio modesto avviso,
si rivelerà una scelta azzardata:
1) È vero che i tempi sono cambiati,
l’omosessualità è ormai sdoganata,
la stessa Maria De Filippi
a “C’è posta per te” ha trattato,
negli ultimi due anni,
delle storie storie d’amore
tra persone omosessuali.
Ma erano pillole,
oltretutto ovattate,
non mi sembra di ricordare
baci appassionati tra i protagonisti.
Un conto è condire un buon piatto
con un pizzico di sale,
un altro è fare del sale il proprio piatto.
Disturba e, forse, disgusta.
Inoltre, teniamo presente che il pubblico
di Uomini e Donne è cambiato
nel corso degli anni,
la media d’età si è alzata di molto,
tant’è che le puntate di maggior successo
sono quelle degli “over”,
personaggi in cui il pubblico
si identifica maggiormente.
Ecco, mia nonna dubito
che guarderebbe di buon grado
dei gay ventenni limonare tra loro
per ben 4 mesi.
2) Per quanto, come scrivevo prima,
l’omosessualità sia stata sdoganata,
permangono ancora moltissimi tabù.
La maggior parte delle persone
preferisce, per evitare ripercussioni,
nascondere il proprio orientamento sessuale.
Non so quanti accetterebbero di buon grado
di andare in tv a sbandierare
la propria omosessualità,
così come non oso immaginare
quanti etero, pur di finire in tv,
si professeranno gay.
3) L’obiettivo del programma
è quello di isolare i corteggiatori
dal mondo esterno per tot mesi,
dandogli così modi di concentrarsi
esclusivamente sul tronista.
Spiegatemi il motivo per cui 30 corteggiatori
dovrebbero scannarsi per uno
che vedono 1 ora sì e no alla settimana,
quando potrebbero accoppiarsi
tra di loro nei camerini.