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Posts Tagged ‘soldi’

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Dovessi dare un nome agli ultimi 15 anni,
li definire “gli anni del terrore”:

1) Il terrore di non arrivare con i soldi a fine mese

2) Il terrore di uscire di casa per non farvi più ritorno
a causa di un pazzo islamico.

3) Il terrore di andare a dormire e risvegliarsi
sotto un ammasso di macerie o, peggio ancora, non risvegliarsi più.

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Per l’italiano medio
la tv è sinonimo di qualità,
basta che qualcosa passi di lì
per essere considerata degna di attenzione,
tanto che i nostri nonni (anche diversi genitori)
ci hanno campato una vita
sul “l’ha detto la tv”.

Proprio perché essa
conferisce valore
ai suoi protagonisti,
può permettersi qualche piccola
forma di “sfruttamento”.
Ad esempio, l’attore famoso,
se ha un film prossimo all’uscita nelle sale,
accetta di andare ospite in un programma tv
a titolo gratuito,
in quanto ha interesse a utilizzare
la cassa di risonanza della tv
per promuovere il proprio prodotto.

Per lo stesso principio,
i comici, di dubbio valore artistico,
presenti nei vari Zelig, Made in sud, Colorado, ecc…
Ricevono un rimborso spese
e non un vero e proprio compenso
per le loro esibizioni televisive
(anzi, qualcuno ho il sentore che paghi
di suo per comparire sul piccolo schermo),
questo perché il ritorno economico
non proviene dal singolo programma tv, ma dalle infinite
partecipazioni a sagre, fiere, feste in piazza, ecc…
dove i vari comici verranno ingaggiati
solo perché “sono quelli della tv”.

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Giovani, mi auguro che voi possiate
avere tanta fortuna nella vita,
e che questa vi porti salute e prosperità
ma se così non fosse,
e vivreste in perenne miseria,
vi chiedereste anche voi
come diavolo fanno tutti i sabati sera
i vostri amici, che versano
nelle vostre stesse, pietose, condizioni
a spararsi le pose su Facebook col drink in mano,
nei locali più disparati della città.

Fanno salire un nervoso che non immaginate,
tutti sorridenti, con quella faccetta del cazzo
e il cocktail in bella mostra.
Non ti fai capace su come sia possibile
che tu fai i salti mortali per amministrare
in maniera oculata quelle poche entrate annuali che hai
da compleanni, natali e pasque varie,
mentre questi, che stanno con le pacche nell’acqua
proprio come te, scialano come se non ci fosse un domani.

Sorridono… ma che si sorridono…
che c’è da essere felici se a 30 anni
fanno la bella vita ancora con i soldi di papino?
Ah…
in effetti ci sarebbe proprio questo da sorridere.

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Sarà che sono fondamentalmente egoista,
strafottente e un po’ incosciente,
ma vi assicuro che ho paura di poche cose.

Mi è indifferente la morte,
così come la solitudine o i malavitosi;
mentre riscontro serie difficoltà,
che sovente sfociano in attacchi di panico,
all’idea di dovermi rapportare costantemente con:
animalisti,
ferventi religiosi,
e vegetariani/vegani.

Mentalmente non stanno bene,
se qualcuno ha avuto la disgrazia
di incontrarne uno, potrà confermare.
Hanno il cervello fottuto,
non sai cosa aspettarti da quella gente lì,
io giustifico tutto e tutti,
quelli che pensano solo al danaro,
quelli che pensano solo al sesso,
perché almeno puntano a un benessere concreto e proprio,
ma se poni la tua vita in funzione
degli animali e di Gesù Cristo
ti devi far vedere da uno bravo.

In fin dei conti sono degli estremismi,
e come tutti gli estremismi
sono privi di razionalità:
basterebbe già questo per averne paura.

Non oso immaginare come potrei reagire
se mai un giorno dovessi trovare queste tre categorie
concentrate in una singola persona,
penso che mi vedrete scappare urlando impazzito
tipo Marco Mengoni davanti
a una donna nuda.

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<br/><a href="https://i0.wp.com/oi59.tinypic.com/17rceu.jpg" target="_blank">View Raw Image</a>

Mesi fa vidi un buon film
italiano (sempre più una rarità),
“L’ultima ruota del carro”.

Chi avesse intenzione di fare lo stesso
smettesse di leggere che sto
per spoilerare il finale.

Il film è basato su una storia vera,
parla di un uomo umile
la cui vita è stata segnata
da tante vicissitudini
e quando inaspettatamente
sembrava arrivato il colpo di fortuna
che avrebbe fatto cambiare le cose,
una vincita alla lotteria,
ecco accadere l’incredibile,
la moglie gli getta irrecuperabilmente
il biglietto nella spazzatura.

La scena finale per me è
emblematica e piena di significati:
lui che rovista disperato tra i rifiuti
di una discarica alla ricerca del biglietto vincente.

Un uomo che dal nulla
era passato ad avere tutto
e subito dopo stringeva
tra le mani addirittura meno
di quanto avesse sempre avuto,
perchè abbassarsi a rovistare
dentro una montagna di immondizia
è quanto di più basso
e umiliante possa esserci,
e lui per la sua sete di denaro
era riuscito a privarsi
persino della dignità.

Ad aggravare ulteriormente una situazione
già di per sè non edificante,
l’aspro litigio avuto con la moglie a causa di quel biglietto,
dove volarono parole forti, che ferivano nel profondo
una donna che non le meritava affatto,
una donna che amava tantissimo
e che lo amava tantissimo
al punto tale da non averlo mai abbandonato
nemmeno nei periodi più bui.

In piedi sui rifiuti,
con le mosche che gli camminavano sulla faccia,
il film si conclude con l’uomo che recupera la lucidità
e telefona alla moglie per chiederle scusa
con parole che, nella loro semplicità,
toccano il cuore perché piene di sentimenti:

Ma che sto a fa’?
Angelì? Ma che sto a fa’?
Ma che t’ho detto prima?
Ma che t’ho detto… tutte quelle cose…
io non le penso tutte quelle cose che t’ho detto,
hai capito?
Non le ho mai pensate, mai!

Hai capito si o no?

Ma che ce so venuto a fa’ io qua…
noi l’avemo vinta già la lotteria Angelì,
ce l’avemo già la fortuna.

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Prima di dare giudizi affrettati
su uomo, gli guardo la donna.

Detta così sa tanto
di maniaco sessuale.

In verità la sua donna
permette spesso di capire
chi è e quanto vale quell’uomo.

Se penso sia un coglione
ma mi accorgo che affianco
ha la top model di turno
capisco che tanto coglione non è:
o perché ha i soldi (se se li è guadagnati da solo),
o perché è una bella persona.

Se penso sia un cafone,
ma mi accorgo che affianco
ha una signorina tutta educata
che mangia in punta di forchetta,
penso che i miei standard valutativi
di cafoneria siano sbagliati
o che quell’uomo in cambio
abbia un grande cuore
che permette di legare a sé le persone.

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Quanto costa avere una donna?

Intendo una semplice fidanzata,
in caso di moglie,
più che di “avere”
avrei parlato di “mantenere”.

Moltissimo.

Cominciamo a discutere
delle uscite settimanali.

Devi portarla a mangiare,
se ti va bene una pizza,
altrimenti una cena,
si spera almeno non
a base di pesce,
ma dalla vipera
puoi aspettartene di ogni,
e se comincia a fare le bizze
devi accondiscendere
a tutto ciò che desidera fagocitare,
altrimenti ti addita anche come pidocchioso,
sebbene a pagare sia soltanto tu.

Il cinema è un classico,
o film horror se becchi
la vipera dark,
oppure film melodrammatici
dove tu paghi per vedere lei
desiderare farti le corna
con quello del film
che sarà sempre più
figo e dolce di te;
fesso no,
perchè altrimenti
starebbe con la tua donna.

Al cinema vai di mercoledì,
per risparmiare
quei due spicci,
sebbene smadonnerai
nella sala per tutto il tempo
perchè costretto a perderti
la partita di champions.

Ovviamente aggiungi
al tutto il costo della benzina
per farle da cocchiere
al ristorante, al cinema
e in ogni dove,
con reperibilità H24.

Non puoi sottrarti al tuo dovere
neanche nelle ricorrenze:
regalino con cena annessa
al suo compleanno, onomastico,
a San Valentino e al vostro
anniversario. Discorso
a parte va fatto per Natale
e Pasqua, lì i regalini
raddoppiano,
se non addirittura triplicano.
Ai genitori e ai fratelli
di lei potete mai non fare nulla?

Sono arrivato alla conclusione
che il gioco non vale la candela,
è più economica una puttana,
te la cavi con 20/30€ a botta e,
vaffanculo,
è sempre calda quando hai voglia tu,
non da problemi e se ti
inizia a stare sulle palle puoi
sempre liquidarla a cuor leggero.

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Dopo la mezzanotte,
in qualche emittente locale,
è facile imbattersi in “Sexy Bar”,
un programma creato
nel lontano 1999
da Corrado Fumagalli.

Questo tizio ha avuto
la brillante idea
di arricchirsi col soft-porno:
grazie al pretesto del talk
a tematiche sessuali,
e direi quasi esistenziali
(es: “meglio una donna bella ma frigida,
o una brutta ma affamata?”)
pubblicizza locali
(night – club privè) e troie
(lapdancer – pornostar).

Il lavoro in questione è
fantastico e redditizio;
iniziamo col dire che
si beccano soldi
da tutte le parti:
soldi dagli stacchi pubblicitari
inseriti nel programma
(ben due per soli
20 minuti di trasmissione),
soldi dai locali che
ospitano il programma,
e soldi dalle pornostar
entrate nel circuito della trasmissione
e, quindi, dello stesso Fumagalli,
che si erge a sorta di “pappone”
per piazzarle poi nelle
varie serate/eventi a chi
gliene farà richiesta.

Inoltre Fumagalli,
che Adone non è,
a stare in mezzo a tutto
quel troiume volete
farmi credere che
non rimedia niente
da nessuna?

Dai su…
Gli è andata troppo
di culo con ‘sto programma.

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La Chiesa è la casa di Dio,
e la casa di Dio è la casa di tutti,
la casa di tutti è quindi
anche casa mia.

Sarà…
di solito però
io non caccio soldi
per entrare in casa,
né tantomeno chiedo
il biglietto d’ingresso
ai miei ospiti.

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Il gioco d’azzardo non mi è
particolarmente simpatico,
ho sempre pensato che nessuno
da niente per senza niente,
e che se esiste qualcosa
che apparentemente “regala soldi”,
in realtà dietro deve per forza
esserci qualcuno che quegli
stessi soldi (se non di più)
li perde, bilanciando
di fatto il piattino.

Tra i giochi d’azzardo
più inquietanti vi sono
le slot machine.

Sono situate in aree del locale
con scarsa illuminazione,
in modo tale che
la luce emessa dalle slot
possa causare nel malcapitato
giocatore un’attenzione totale,
con un effetto quasi ipnotico
verso quelle macchinette diaboliche.

Le slot sono altamente alienanti,
la componente umana incide
per nulla sul risultato finale:
innanzitutto la vincita è random,
non esiste bravura, è tutto già calcolato,
devi solo essere fortunato
a trovarti nel momento preciso
che la slot ha deciso di pagare,
inoltre le azioni riservate al giocatore
si riducono alla semplice scelta
dei soldi da puntare e alla “buzzata”
per avviare la macchinetta.

Alcune slot eliminano
addirittura questa minima
azione/gratificazione del giocatore,
il quale si limita così soltanto
ad inserire la banconota,
sarà poi la macchinetta a buzzare
in auto fino all’esaurimento dell’importo.

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Siamo artefici delle nostre fortune (e sfortune).

Il problema, però,
sorge quando qualcuno (i genitori)
è costretto a passare
le proprie fortune a un altro (i figli)
che sistematicamente
le rovina e le fa chiudere.

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La Grecia è fallita,
l’Italia quasi,
la Francia dice che è al verde,
la Spagna e la Germania idem,
persino gli Usa piangono miseria.

Ma ‘sti soldi dove stanno?
Non sono acqua, che evaporano,
da qualche parte dovranno pur concentrarsi,
qualcuno attualmente deve
guadagnarci a scapito degli altri.
Chi sono costoro? Cina, Brasile e India?

Immaginate l’insieme
dei capitali mondiali
come una torta frazionata
in percentuali che sommate
danno il 100% (la torta intera).

Prima della crisi,
supponiamo che l’Italia avesse il 7%
dei capitali mondiali,
la Germania l’8%,
gli Usa il 15%,
il Burundi lo 0,00005 %
e così via per tutte le altre
nazioni fino a formare il 100%.

Adesso che,
sempre per esempio,
L’Italia non ha più il 7 ma il 4%
gli Usa non hanno più il 15 ma il 13%
ecc.. ecc….
tutti questi punti percentuali,
questi pezzi di torta che loro
hanno perso, a chi sono andati???

I soldi circolano,
e sono all’incirca sempre quelli,
non si smaterializzano,
mi piacerebbe che qualcuno spiegasse
chi da tutta questa situazione
ci sta  guadagnando a scapito nostro.

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Mai come di recente
sto riflettendo che
“l’importante è la salute”
non è la solita frase fatta,
ma la base di qualsiasi cosa.

Puoi avere soldi,
amici, donne e tutto
il meglio che dalla
vita si possa desiderare
ma quando a venire meno è
la tua condizione psico/fisica
non riesci a goderti nulla.

Il principio di ciò
è molto semplice:
se non stai prima bene
con te stesso,
raggiungendo una stabilità,
un tuo equilibrio
interiore ed esteriore,
non puoi certo pretendere
di stare bene con gli altri.

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La politica è diventata
un gioco di ruoli,
dove i rappresentanti
dei diversi schieramenti
sono chiamati a recitare
una parte imposta loro
dal proprio partito.

Chi si dimostra
più capace a recitare e a
prostituirsi intellettualmente
avrà maggiori possibilità
di fare carriera.

Tanto è vero che la frase
“fare qualcosa per partito preso”
è diventata consuetudinaria
nel linguaggio comune,
sta a significare proprio
questa palese faziosità
dei politici riguardo
a tutte le tematiche
possibili e immaginabili:

la destra dice una cosa?
La sinistra l’esatto contrario.
La Sinistra propone una legge?
La destra la critica aspramente,
e così via.
Possibile che non si trovino
mai d’accordo su nulla?
Ma se mai qualcuno si trovasse
d’accordo con l’azione
di governo, è demotivato
dagli stessi partiti
ad andare controtendenza
in quanto ogni parlamentare
prende un tot in più
di soldi per votare/sposare
ogni volta la linea
politica del suo schieramento.

Le opposizioni pur di perseverare
nella loro strategia
atta alla caduta del governo,
se ne fregano altamente
del bene del paese,
se la maggioranza
propone una riforma,
forse anche giusta,
l’opposizione è chiamata
a contrastarla perchè
altrimenti quel governo
passarebbe alla storia
come efficiente,
otterrebbe consensi
e rischierebbe quindi
di essere rieletto
alle successive elezioni
(il che causerebbe una sempre
più diminuzione di potere
da parte dell’opposizione).

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Conoscete il fanciullesco gioco
“Sasso, carta, forbice”?
Impossibile che da piccoli
almeno una volta non c’abbiate giocato.

Bene, sostituite questi
tre elementi con “Soldi, Bellezza, Savoir faire”
ovvero le cose che permettono
di conquistare la “donna media”.

Le combinazioni che ne scaturiscono sono:
Soldi vs Bellezza
Soldi vs Savoir faire
Bellezza vs Savoir faire.

Divertitevi ora a ipotizzare cosa, per voi,
esce vincente da questi scontri.
Naturalmente vi dico la mia,
ma ho una pessima concezione
della “donna media” e quindi non fa testo:

Soldi, Soldi, Bellezza.

Pur riconoscendo che il
“savoir faire” a volte fa miracoli.

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