Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘stage’

Avete presente quegli annunci
di lavoro o di corsi di formazione
che si spacciano come grosse opportunità
per i giovani quando in realtà
le uniche opportunità
sono per chi li organizza?

Il “Workshop Live in Giornalismo Sportivo”
che si svolge negli studi Sportitalia
è uno di questi.

Iniziamo col dire che è
organizzato dalla MiCri Communication,
società di immagine e comunicazione
gestita da Michele Criscitiello,
direttore di SportItalia
(e già qui abbiamo un conflitto
di interessi bello e buono).

Il workshop si rivolge ad
“aspiranti giornalisti sportivi tra i 18 e i 30 anni”,
anche senza esperienza,
l’importante è che siano diplomati
(come a dire, “non studiate,
capre, tanto non serve a niente”),
ai candidati viene promessa una full immersion
di 6 giorni per un totale di 35 ore
dove si asserisce che verrà
insegnato loro a condurre un Telegiornale,
un Talk Show e a fare
delle telecronache live.

Al termine del workshop,
due ragazzi hanno 3 mesi
a disposizione per convincere
la redazione a trattenerli
anche dopo il primo periodo di prova.

Bella opportunità no?
Peccato che i partecipanti
siano ben 150 e che ognuno
di loro deve sborsare
una quota di partecipazione
di 360€ da aggiungersi
alla sopravvivenza
a Milano per un’intera settimana,
ovviamente a proprie spese.

Facciamo due conti
con  la nostra solita
calcolatrice del salumiere:
360 x 150 = 54000€
Non male per una emittente
a serio rischio fallimento, no?

Ipotizzando un compenso
di 200€ (troppi) a lezione per ogni
docente, e facciamo che
i docenti siano 10 (troppi),
sono solo 2000€ di spese,
a cui si aggiungono 400€ (x2, mensili)
minimi di stipendio garantiti
a uno stagista in Lombardia,
per 3 mesi, per un totale
di altri 2400€ di uscite.

Quindi, 2000€ per i docenti +
2400€ per i due “fortunati” stagisti +
600€ che glieli abbono io
per fare cifra tonda = 5000€ di uscite.
A fronte di 54000€ di entrate.
Bel business contando
che, capita la fruttuosità del giochino,
la banda Criscitiello
ha ben pensato di organizzarne uno al mese.

C’è da aggiungere che puoi essere
capace e motivata quanto vuoi te,
ma alla fine scelgono sempre
la ragazza più bella e con pregressa esperienza,
anche perché mi dovrebbero
spiegare come si fa a valutare
in modo serio 150 ragazzi contemporaneamente.

Infine, i “professori” sono per lo più
gente improvvisata e amica di Criscitiello.

Read Full Post »

https://i0.wp.com/oi40.tinypic.com/2eg8vix.jpg

Rieccoci qua, finalmente,
si torna alla grande
con l’inaugurazione di una nuova categoria,
chiamata momentaneamente “Fregature Di Lavoro”.

Erano mesi che mi balenava per la testa
l’idea di voler condividere con voi
le “offerte di lavoro” più tragicomiche
che mi si presentavano davanti.

Troverete sempre sia il link diretto all’annuncio,
sia il salvaschermo dello stesso,
onde evitare che col tempo il link
si disattivi facendo scomparire così
queste irrinunciabili opportunità.

LINK

Read Full Post »

In questo periodo di crisi
in pochi ti offrono lavoro,
e quei pochi lo fanno o
con stage sottopagati o
richiedendo una precedente
esperienza nel settore.

Allorché una giovane leva,
appena uscita dall’Università
e priva di esperienza alcuna,
qualora si rifiutasse
di andare a fare la fame
con uno stage al Nord
pur di maturare questa dannata
esperienza, può optare
comunque per la fame,
ma almeno nella sua città
e non con uno stage
bensì con del volontariato.

Semplice?
Invece No.

Per fare del volontariato
hai bisogno di un’assicurazione
perchè la tua azienda
non si assume responsabilità
nel caso ti succedesse qualcosa.
Cioè, fino a quando lavori
e produci per lei, ok,
sei uno di loro,
se però malauguratamente
ti fai male, sempre
lavorando per loro,
improvvisamente nessuno
ti conosce più e c’è
un lavamani generale.

Preso atto di ciò,
ti fai forza e vai
a informarti per un’assicurazione
che copra, da prassi,
sia infortuni e malattie,
che responsabilità
civile contro terzi (RCT),
in quanto l’azienda
“così ha deciso”.
Preventivo delle compagnie assicurative:
200-300€ tutto compreso.

Mej Cojoni.

Qui è diventato un lusso
persino fare volontariato.

Pagare per lavorare Gratis
è una delle tante umiliazioni
a cui c’hanno costretto a piegarci.

Read Full Post »

Archiviata la pratica universitaria,
sto affacciandomi con
grande interesse e curiosità
al mercato del lavoro.

Scorrendo le varie offerte
occupazionali in quei sitacci
che ne aggregano di tutti i tipi,
ho notato che nessuno
offre un lavoro a tempo indeterminato,
solo contratti part-time,
a progetto e fregature simili.

Ad andare per la maggiore sono gli “stage”,
ovvero, ti assumono full-time
per 3 mesi senza pagarti un centesimo
ma facendoti fare lo stesso
lavoro che fa uno stipendiato:
produci a costo zero.

Al termine dello stage,
ne assumono un altro,
sempre per 3 mesi,
sempre a costo zero,
e così via in modo
tale da avere sempre
un impiegato che lavori gratis.
Furbo no?

Altri lavori ad andare per la maggiore,
manco a dirlo,
sono ovviamente quelli
nei call center,
mentre le aziende che offrono
occupazione, sebbene nessuno
le abbia mai sentite prima,
si dichiarano tutte
“leader nel loro settore”:
cosa non si fa pur
di attirare povere
braccia alla canna del gas.

Gettonatissimi sono anche
lavori dai nomoni altisonanti:
Junior Account
Sales Promoter
General Sales Engineer

… un modo accattivante per dirvi
che dovete fare il “porta a porta”,
statene assolutamente alla larga,
se ci coalizziamo riusciremo
prima o poi a debellare
questo cancro del sistema.

Interessante è anche
la tipologia di laureato
che ricercano, quelli
di tipo umanistico,
ad esempio, non se li caga nessuno,
e vengono quindi aggregati
nella più generica famiglia
“dell’area disciplinare POLITICO-SOCIALE”.

Che importa che tu sia laureato
in beni culturali, o in scienze
della comunicazione o in sociologia
o in checchessià. Per loro sono tutti
uguali, tutti con una laurea “politico-sociale”.

Infine di fondamentale importanza
per il datore di lavoro risulta
essere la conoscenza della lingua inglese,
più per darsi un tono
che per effettiva necessarietà.

Read Full Post »