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É stata dura come al solito,
ma alla fine ne siamo venuti fuori.
Mi sento molto Grinch,
detesto la settimana natalizia
come poche cose al mondo.
I perchè sono presto detti:
1) Faccio talmente tanti ipocriti auguri
a persone che vedo due volte l’anno
e di cui mi interessa ben poco,
che quasi arrivo a fine giornata
con le guance rosse.
Odio il contatto fisico in generale:
le persone che si buttano addosso,
ti baciano, ti toccano
mi fanno venire l’orticaria.
Vi lascio immaginare che tortura
sia sottopormi a questo
strapazzamento continuo.
2) In tv non fanno mai un cazzo.
Non capisco il motivo per cui
nella settimana natalizia
non ci sono trasmissioni in diretta.
È come se quella televisiva
fosse una categoria a parte
di lavoratori. Un negoziante
ha libera mezza giornata del 24,
il 25, il 26, mezza giornata del 31 e infine l’1.
Le vacanze televisive iniziano
nella prima settimana di Dicembre
e finiscono dalla seconda settimana di Gennaio.
Un mese abbondante a grattarsi la pancia
quando i giorni effettivi di festa
per i comuni mortali si riducono a una settimana sì e no.
Lasciamo poi perdere cosa viene mandato
in onda al posto della tradizionale programmazione…
tanto lo sapete già, sono pressapoco
gli stessi film da 20 e passa anni.
3) Il volgare cenone.
Nelle vigilie devi strafare:
antipasto, primo, 3/4 secondi con annessi contorni,
frutta, frutta secca, dolci, panettone e cotechino.
Arrivi a fine pasto con le bolle
che ti escono dalla bocca
e il desiderio di una lavanda gastrica.
4) I botti.
Al Sud sembra di stare in trincea,
nel bel mezzo di Apocalypse Now.
Da inizio Dicembre comincia
la guerra fredda tra vicini:
si riempiono le case di arsenali militari
per non farsi trovare impreparati
per il conflitto bellico vero e proprio.
Nelle settimane che avvicinano al capodanno,
si verificano solo vari e isolati
botti di avvertimento,
diciamo piccole intimidazione,
per far capire all’isolato che si è armati
fino ai denti e che sarà battaglia.
Allo scoccare della mezzanotte:
il bombardamento.
Cafonate che non sopporto,
ne sono insofferente;
poi mi dovrebbero spiegare
cosa prova la gente,
con la crisi galoppante,
a sperperare in pochi secondi 2/300€ in botti
con il serio rischio
di trovarsi una mano tranciata:
è tafazismo puro.
Il mio 31 Dicembre ideale
è, chessò, a Trieste.
Finisci di pranzare alle 22 massimo,
sazio con un triste brodino e l’insalatona,
poi dritti a nanna; oppure aspetti
la mezzanotte, due cacatelle
molto contenute di fuochi d’artificio
fino alle 00.15 max, ed infine silenzio tombale.
5) Mai come quest’anno
si è festeggiati, contenti e allegri,
l’arrivo di un nuovo anno
che già sappiamo da mesi che sarà di merda.
Un anno che tra 12 mesi
manderemo a fanculo senza rimpianti,
anche peggio di quanto fatto col 2012.
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